Visto che questo è il mio primo articolo mi scuso in anticipo per la formattazione.
Per chi non ne fosse a conoscenza nel dicembre 2011 la direzione centrale per la prevenzione e la sicurezza tecnica del Ministero dell’Interno, dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile ha pubblicato la seguente guida tecnica: “linee di indirizzo per la riduzione della vulnerabilità sismica dell’impiantistica antincendio”.
Nello specifico, l’incarico del gruppo di lavoro è stato quello di individuare e valutare le problematiche tecniche e di sicurezza relative alla riduzione della vulnerabilità al sisma dell’impiantistica antincendio presente in edifici strategici e/o rilevanti, al fine di garantirne la continuità funzionale ed evitare la generazione di condizioni di pericolosità indotte dal sisma.
La prima domanda che sorgerà spontanea a chi leggerà questo articolo è“cosa centrano gli impianti antincendio con l’impiantistica elettrica?”.
Ebbene non solo la rivelazione incendi, ma anche gli impianti di illuminazione di emergenza ed altri sono citati in causa; infatti tra le cause primarie di inagibilità di un edificio a seguito di sisma vi è spesso il distacco dell’impiantisca a soffitto.
La guida si presenta come un bel giochino di tabelle dove da una valutazione iniziale si arriva poi ad indicare le criticità per ogni impianto indicando alcune regole tecniche che danno indicazioni su come affrontare il problema.
Non vengono date le indicazioni precise per ogni situazione ma viene indicato dove “andare a guardare” per affrontare il problema.
In primis evidenziamo la necessità di identificare ove questa guida ci è necessaria.
Ricordo inoltre che per ambienti quali ospedali e scuole la letteratura tecnica offre delle ulteriori guide quali:
- ATC-51-2 .Raccomandazioni congiunte Stati Uniti-Italia per il Controventamento e l’Ancoraggio dei Componenti Non Strutturali negli Ospedali Italiani.
- Raccomandazioni per il miglioramento della sicurezza sismica e della funzionalità degli ospedali –Gruppo di lavoro D.M. 22/12/2000 del Ministero della Salute.
- Linee guida per il rilevamento della vulnerabilità degli elementi non strutturali nelle scuole -(Intesa Rep. 7/CU28/1/2009).
Vista la vastità dell’argomento il mio scopo è quello di dare un indirizzo pratico e le indicazione per dove approfondire gli argomenti.
In primis si ha necessità di individuare la classe di pericolosità del sito in base alla tabella 3:
Il primo scoglio per i non strutturisti è di fatto tale classificazione.
L’elenco dei comuni ove l’accellazione al suolo supera il valore di 0.125g è pubblicato nell’allegato 7 dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3907 del 13 novembre 2010.
Tuttavia studi di amplificazione sismica locale possono determinare un valore massimo di accelerazione a terra di progetto S x ag maggiore di 0.125g.
Direi che in via generale nei comuni non presenti nell’elenco il problema si pone per siti “importanti” quali palazzetti, scuole, ospedali, case di cura, alberghi, centri commerciali e similari.
Di fronte a tali situazioni si chiederà ai progettisti edili tale valore.
Superato questo primo scoglio la tabella 2 definirà i livelli di richiesta del rispetto dei requisiti minimi di sicurezza sismica:
Mentre la tabella 1 definisce invece i requisiti di sicurezza sismica:
La categoria dello scenario come si evince dalla stessa tabella 2 è data dalla tabella 4:
Per ogni impianto in Tabella 5 sono definiti i requisiti minimi di sicurezza in funzione dello scenario di Installazione:
Come salta subito agli occhi per noi operatori del settore elettrico in tale tabella sono ricompresi gli impianti di rivelazione incendio, illuminazione di sicurezza, ascensori antincendio e di soccorso ed i gruppi elettrogeni.
Alla fine le indicazioni sulle caratteristiche che i singoli impianti devono possedere per soddisfare i requisiti riportati in Tabella 5 sono definite nell’Appendice A della quale riporto gli esempi che più ci riguardano.
La nota di rilievo sta nel fatto che per ogni requisito indicato è indicato un riferimento di rimando a norme tecniche di settore.
Per ogni tabella è sempre riportata la seguente indicazione: AVVERTENZA Qualora, perle particolarità dell’impianto o del contesto ove l’impianto è installato, i requisiti minimi di sicurezza sismica di cui alla tabella non siano sufficienti a garantire gli obiettivi di sicurezza ad essi associati (come definiti in Tabella 1) il professionista dovrà adottare le contromisure aggiuntive necessarie al soddisfacimento di detti obiettivi.
Il consiglio di prevedere sistemi ridondanti indipendenti per gli impianti idrici antincendio è valido anche per i sistemi sprinkler, water mist e per sistemi di spegnimento gassosi.
Altri impianti:
Ed ecco infine l’elenco delle norme tecniche di riferimento, la maggior parte delle quali in inglese che ormai è di fatto la lingua tecnica internazionale.
A livello progettuale vengono fatti presenti due criteri generali con alcuni esempi:
Un primo criterio di progettazione mira alla eliminazione/riduzione alla fonte della presenza/introduzione di criticità che richiederebbero una specifica, e a volte non semplice, valutazione della risposta degli impianti e dei sistemi in caso di terremoto.
Tali criticità possono essere distinte in tre categorie: - criticità legate al tipo di lay‐out distributivo; - criticità legate alle modalità di installazione dei componenti; - criticità legate alle interazioni negative con altri elementi strutturali e non strutturali (urti, martellamenti, punzonamenti, distorsioni, instabilizzazioni, dislocazioni).
Il secondo criterio di progettazione antisismica mira invece a ridurre le vulnerabilità associate ai dispositivi di vincolo.
Anche per questi casi vengono date le indicazioni ove orientarsi per affrontare i problemi nel dettaglio e non le soluzioni finali che sono sempre il parto tra più discipline e persone riunite assieme ad affrontare i problemi.
CONCLUSIONI:
La mia personale opinione per chi dovrà affrontare l’installazione di impianti in tali situazioni è di interfacciarsi a maglia stretta con chi ha seguito la progettazione in modo tale da evitare fin da subito incomprensioni e lievitazioni non previste dei costi.
Pur essendo il tutto un bel gioco di tabelle, nel momento in cui si ricade dentro a tali situazioni, il gioco non è più così semplice ed in caso di sisma le ripercussioni legali si trascinerebbero avanti per chissà quanti anni.
Starà in primis alla progettazione prevedere gli accorgimenti necessari inserendoli a priori nell’elenco lavori e successivamente al direttore lavori verificare l’installazione ed il rispetto di tali prescrizioni.
Più che un articolo esaustivo la mia vuole essere la classica pulce nell’orecchio per far in modo di non trovarsi impreparati, anticipando a priori tali necessità.