Il fascino che la Luna ha esercitato ed esercita tutt'ora sull'umanità è qualcosa di unico. Ne sono stati rapiti poeti, scrittori, cantanti, innamorati ma anche tecnici e scienziati. Quel disco pieno o a falce, che si staglia nel cielo scuro, luminoso di un candore particolare, in grado di illuminare la notte, di guidare i passi nella notte, anche per me ha sempre avuto un certo non so che. Amo, in primavera, vedere la Luna riflettersi negli specchi d'acqua delle risaie della mia terra, segno che anche qui la Luna arriva e in qualche modo mi è vicina. Ma la sfida più grande è stata quella che, a cavallo tra gli anni '60 e gli anni '70 del XX secolo, ha coinvolto l'umanità intera, guidata da una Nazione (gli Stati Uniti d'America) mossa da una volontà incredibile nel voler perseguire il risultato che, il 25 maggio del 1961, John F. Kennedy annunciò al Congresso degli Stati Uniti:
È giunto il momento di compiere passi maggiori, il momento per una nuova grande iniziativa americana, il momento in cui la nazione deve assumere un ruolo di netta preminenza nelle imprese spaziali.
Ritengo che noi possediamo tutte le risorse e tutto il talento necessario. Riconoscendo il distacco iniziale che i Sovietici si sono procurati con i loro razzi di grande potenza che assicura loro molti mesi di vantaggio e riconoscendo che è probabile che essi sfruttino per qualche tempo questo vantaggio, ricavandone successi ancora più sensazionali, è necessario che noi compiamo questi sforzi.
E mentre non possiamo garantire che un giorno saremo primi, possiamo tuttavia garantire che, se non parteciperemo a questo sforzo, rimarremo certamente indietro.
Ritengo che il nostro Paese debba impegnarsi a raggiungere, prima della fine di questo decennio, l’obbiettivo di far atterrare un uomo sulla Luna e di riportarlo sano e salvo a Terra.
Nessun altro progetto spaziale in questo momento sarà più emozionante, sensazionale o importante per la futura esplorazione dello spazio, e nessuno sarà altrettanto difficile e costoso da realizzare.
In senso più concreto non sarà tuttavia un solo uomo ad affrontare il volo verso la Luna, ma l’intera nazione, poiché tutti dobbiamo adoperarci perché egli possa raggiungerla
Il programma Apollo prendeva il via, con non poche difficoltà, segnate dagli insuccessi nei lanci dei razzi e con la tragedia umana, durante un test sulla rampa di lancio, della morte dei tre astronauti di Apollo 1: Edward White, Virgil Grissom e Roger Chaffee. Siamo nel 1967 e la scadenza di fine decennio, indicata da Kennedy, è davvero molto vicina.
Con un notevole sforzo viene pesantemente rivisto il progetto della capsula Apollo e con le missioni di Apollo 7, Apollo 8, Apollo 9 ed Apollo 10 si vanno a testare tutti i sistemi e i moduli sia in orbita terrestre sia in orbita lunare. Manca solo il passaggio ultimo, arrivare sul suolo della Luna. E così, il 16 luglio 1969, i tre astronauti Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins partono alla volta della Luna per arrivare là dove mai nessuno, prima d'ora, si era mai spinto. Alle 9.32 (FL) il razzo SATURN V con a bordo i tre astronauti lascia la rampa di lancio, un evento seguito in diretta da milioni di persone in tutto il mondo.
Con questo viaggio, per la prima volta due astronauti, Armstrong e Aldrin, avrebbero camminato sul suolo lunare e, sempre per la prima volta, un astronauta, Collins, si sarebbe trovato ad esesere da solo e per alcune ore il primo uomo più lontano dal pianeta natio. Il viaggio per coprire la distanza Terra-Luna, circa 380000 km, necessitava di 4 giorni, dopo di che, dopo aver percorso qualche orbita di parcheggio attorno alla Luna, il modulo lunare LM ed il modulo di comando e servizio CSM si sarebbero separati, segnando anche la separazione degli astronauti.
Iniziata la discesa verso la Luna non sono mancate le difficoltà e gli ostacoli. A pochi minuti dall'allunaggio un allarme di sovraccarico nelle operazioni di calcolo del computer di bordo del LM lo ha reso di fatto inutilizzabile. Il sistema tentava di far arrivare il LM e gli astronauti su di una porzione di suolo coperta da rocce, ove il modulo lunare non avrebbe potuto appoggiare i propri quattro piedi. Grazie all'abilità di Niel Armstrong nel pilotare il LM, il modulo lunare è stato portato oltre le rocce e fatto appoggiare dolcemente. Questo scherzetto poteva costare caro: il carburante rimanente al momento dell'allunaggio sarebbe stato in grado di mantenere accesi i motori di discesa del LM ancora soltanto per 15 secondi circa. Scampato pericolo. Quindi la sfida fu vinta: il 20 luglio 1969 alle 13.17 (FL), le 22.17 in Italia, l'Uomo giunse finalmente sulla Luna.
Neil Armstrong scese dalla scaletta del modulo lunare, LM, alle 19.57 (FL) (le 4.57 della mattina del 21 luglio in Italia) e iniziò l'esplorazione umana del nostro satellite naturale. Dopo alcuni minuti, anche Buzz Aldrin faceva i suoi primi passi sulla Luna.
Fu davvero un grande balzo per l'umanità, non solo per l'ecclatante traguardo raggiunto, ma per lo sforzo intrapreso, l'impegno profuso, le tecnologie sviluppate. Si stima che 400000 persone, tra tecnici, ingegneri ed astronauti, parteciparono allo sviluppo del programma Apollo, sospinti davvero da una passione incredibile.
Non fui testimone di quegli eventi, in quanto non ancora nato. Mi resta la testimonianza di documenti storici cartacei, video, racconti e aneddoti. Il materiale a disposizione è notevole e lascio in bibliografia i riferimenti più interessanti.
Bibliografia
Una delle fonti più ricche di informazioni in lingua italiana è senz'altro Paolo Attivissimo, giornalista e blogger che ha svolto indagini ed approfondimenti incredibili sugli aspetti legati alla Luna e alle missioni Apollo. Paolo Attivissimo ha anche realizzato un ottimo documentario, MOONSCAPE, del quale consiglio vivamente la visione. Ha scritto anche molti libri, tra cui "LUNA? Sì, ci siamo andati!"' che smonta le teorie dei luna-complittisti con dovizia scientifica.
Molto altro si trova in rete, anche tanta disinformazione, soprattutto quella degli scettici che cercano di screditare la NASA e i protagonisti di questa incredibile avventura. Nel seguente elenco ci sono solo alcune delle fonti alle quali si può attingere.