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Pasticcio Energetico Nazionale

Indice

Premessa

Troppe rinnovabili, l’Italia rischia il black-Out.
Dopo anni di rinnovabili senza alcun criterio, evidenti figlie di politici all’arrembaggio e di uno Stato privo di un Piano Energetico Nazionale, l'Italia si trova ora dentro un pasticcio energetico.
Chi ha riscontrato il problema, con tanto di brividi, sono i tecnici della società TERNA, azienda che gestisce la rete elettrica nazionale alta ed altissima tensione e quindi le sorti del nostro paese.
Per correre ai ripari Terna ha preparato un documento tecnico di importanza fondamentale per tutti i produttori di energia elettrica: l’Allegato A70 del codice di rete.
Poi, in tutta fretta e nel più stretto riserbo, i suoi funzionari sono volati a Milano per farlo approvare dall’Autorità per l’Energia.
Ecco quindi arrivata all'improvviso come un fulmine a ciel sereno, la Delibera AEEG 84/2012, che ha letteralmente gettato nel caos l'intero comparto della media e piccola produzione di energia elettrica, rinnovabili comprese.
Questa è la storia di un problema prevedibile dalla notte dei tempi, ma che a causa di alcuni distratti, ora cade addosso a tante imprese "innocenti". Ma vediamo con calma tutta la storia fin dall’inizio.

Traliccios.jpg

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Antefatto n. 1 – Reti elettriche in corrente alternata

La rete elettrica europea, che interconnette tutti i paesi compresa l'Italia, funziona in corrente alternata ad una frequenza di 50 Hz.
Questo valore, stabilito nei primi anni del '900 - è originato dalla velocità di rotazione degli alternatori che producono l’elettricità : 3000 giri al minuto, equivalenti a 50 giri al secondo.

sinusoideAC.jpg

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Per assicurare un funzionamento corretto a tutti i dispositivi allacciati alla rete, compresi i nostri elettrodomestici, questa velocità deve essere mantenuta in modo assolutamente rigoroso.
Le centrali che producono energia elettrica, quindi, sono dotate di appositi REGOLATORI che comandano la valvola di alimentazione della turbina (turbina idraulica se trattasi di centrale idroelettrica, turbinaa vapore se trattasi di centrale termoelettrica).
Se il turboalternatore tende ad accelerare, perché nella rete è diminuito il consumo di energia elettrica (come quando l'auto affronta una discesa), il regolatore tende a chiudere la valvola.
Se invece il turboalternatore tende a rallentare, perché nella rete sta aumentando il consumo di energia elettrica (come quando l'auto affronta una salita),il regolatore tende a aprire la valvola.
Quando il regolatore arriva ad aprire tutta la valvola, ossia si trova “a finecorsa”, significa che il turboalternatore sta lavorando alla massima potenza.
La frequenza della rete nazionale, è praticamente uguale in tutto il paese, quindi se tutti i gruppi di generazione allacciati alla rete hanno il regolatore al massimo, ed ancora la frequenza tende a diminuire, sarà necessario avviare un'altra centrale, oppure acquistare energia dall’estero, per compensare la mancanza interna. Al contrario, se tutti i gruppi di generazione hanno il regolatore al minimo, per compensare l’eccessivo aumento di frequenza, sarà necessario fermare qualche centrale.
Il Codice di Rete di Terna prevede tutte queste cose e molto altro, come ad esempio la remunerazione delle centrali che sono disposte alla regolazione (piuttosto che alla produzione alla massima potenza). Altri contratti speciali sono siglati con gli impianti di produzione che vengono mantenuti in stand-by per intervenire in breve tempo (ad es. 15 minuti) in caso di necessità. In tutto questo la società Terna ha un compito di fondamentale importanza : tramite i propri centri operativi coordina in tempo reale tutti i grandi impianti di produzione, sorvegliando il funzionamento del sistema elettrico nazionale e decidendo come ripartire la regolazione della potenza/frequenza assegnando i “compiti per casa” ai grossi produttori.

Antefatto n. 2 - Protezioni di Interfaccia

Apriamo ora una necessaria parentesi di sicurezza elettrica.
Tutti gli impianti che producono energia elettrica per l’immissione in rete sono dotati di un dispositivo di sicurezza che si chiama Protezione di Interfaccia.
Questo dispositivo, richiamato nella Norma CEI 11-20, è necessario per salvaguardare il personale dell’azienda distributrice che opera per la manutenzione e riparazione della rete.
In pratica se la tensione della rete ha dei parametri di tensione o frequenza anomali, il dispositivo interviene, separando l’impianto di produzione dalla rete pubblica.
Il produttore poi, a suo piacimento, può scegliere se disattivare l’impianto di produzione oppure se mantenerlo in funzione alimentando i propri carichi, gestendo quindi l’impianto in isola, in attesa del ritorno della rete.
Questo dispositivo era previsto e reso obbligatorio dagli standard di ENEL Distribuzione, come la DK5740, nella quale erano contenute tutte le prescrizioni tecniche a riguardo.
Il dispositivo di interfaccia è in realtà un normalissimo interruttore che si sgancia (apre) in caso venga amancare la tensione ausiliaria di comando, la quale proviene da un Relè elettronico detto appunto Protezione di Interfaccia.
Le Protezioni di Interfaccia, oltre ad essere ammesse solo se superano dei test severi, devono essere programmate con i valori di tensione e frequenza stabiliti dal distributore appunto per garantire la sicurezza nel lavoro dei propri dipendenti che operano a contatto con le linee elettriche.
Purtroppo fino ad oggi le protezioni di interfaccia degli impianti di produzione - di tutti i tipi : dal fotovoltaico all’idroelettrico, dal biogas all’eolico, ecc. - sono sempre state programmate con valori eccessivamente stretti sulle soglie di frequenza, valori che non hanno alcun pari in Europa.
Prendiamo ad esempio il valore per lo sgancio per minima frequenza : in Italia si è sempre adottato il valore di 49,7 Hz con ritardo di 100 ms , mentre il valore medio europeo, usato anche in Francia e Germania , è di 47,5 Hz con un ritardo di 200 ms.
Una differenza notevole che oggi, a confronto con gli altri paesi europei, sembra priva di giustificazioni plausibili.
Eppure bastava guardare il libretto delle istruzioni di qualunque inverter per fotovoltaico (che appunto riportano le tarature per tutti i paesi europei !!) per rendersi conto che qualcosa noi italiani avevamo che non andava bene.
Ma tutti gli addetti i lavori (degli ultimi 7/8 anni!) evidentamente avevano altre cose a cui pensare che la sicurezza ed il buon funzionamento della rete elettrica nazionale.Intanto però l'estate del 2011 si fa sempre più vicina e minacciosa....


Antefatto n. 3 – Rinnovabili in rete

La generazione diffusa è composta da impianti medi e piccoli, allacciati in Media e Bassa Tensione, che non sono sotto il controllo Terna né di nessun altro gestore: producono energia senza preoccuparsi di quello che succede nella rete. Tutto ciò indifferentemente se si tratta di impianti sia alimentati da fonti rinnovabili che da altre fonti.
Inoltre oggi ci troviamo con il panorama della produzione elettrica allargato a nuovi generatori non rotanti ma statici : gli inverter.
Gli inverter sono dei dispositivi elettronici che convertono la corrente continua che arriva da una qualsiasi fonte, generalmente solare o eolica, in corrente alternata alla frequenza della rete, cercando di massimizzare la potenza prodotta. In pratica la microgenerazione non partecipa alla regolazione del SISTEMA ELETTRICO NAZIONALE.
Per certi versi abbiamo creato (involontariamente) un sistema ecologicamente corretto: le rinnovabili producono con la massima potenza disponibile, demandando alle centrali alimentate da fonti tradizionali il compito di diminuire la produzione (e quindi l’inquinamento!) quando in rete serve minore potenza.

Pannelli Centrale S. Bellino (RO)

Pannelli Centrale S. Bellino (RO)

Inoltre le fonti rinnovabili, a differenza delle tradizionali, non sono programmabili : colgono quanto offre l’occasione propizia.... senza fare tanti complimenti.
Cosa succede quindi, se la rete elettrica nazionale richiede poca potenza, ma nel contempo le condizioni meteorologiche favoriscono le fonti rinnovabili?
Si costringe TERNA a comandare l'arresto di alcune grosse centrali, sottraendo dal sistema nazionale POTENZA REGOLANTE.
In pratica con poche grosse centrali, la frequenza della rete diventa più difficile da mantenere stabile nei canonici 50 Hz.
Questo modo di funzionamento è un problema perchè le poche grosse centrali che restano in funzione non hanno abbastanza potenza per compensare le "pendolazioni" della frequenza dovute al continuo cambiare dei carichi allacciati alla rete.
Sto naturalmente semplificando al massimo i concetti, ma il decadimento della qualità della frequenza della rete, con certi margini, potrebbe anche essere accettabile... in un altro paese europeo.
In Italia invece diventa pericolosissimo a causa delle soglie di frequenza delle Protezioni di Interfaccia delle quali sono dotati tutti i produttori. Più avanti, la storia "romanzata" dell'estate 2011 ci farà capire questo problema.

Antefatto n. 4 – Rinnovabili spropositate

In Italia l'esagerata incentivazione degli impianti fotovoltaici, in particolare di quelli a terra, ha portato ad un enorme numero di impianti per la produzione elettrica da fonte solare, impianti che sono nella maggior parte dei casi, lontani dai centri dove l'energia si consuma. Un controsenso energetico, che ha portato ad un incredibile valore di potenza fotovoltaica installata nel nostro paese. Secondo l'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas, abbiamo impianti dotati di "convertitori statici" (generalmente fotovoltaico ed eolico), per oltre 12.000 MW.E' praticamente più di un quinto della potenza consumata in Italia durante il giorno (40/50.000 MW), che significa solo una cosa : ora le rinnovabili contribuiscono in modo importante al funzionamento della nostra nazione, quantomeno in estate !

Estate 2011 - Cronaca di un disastro annunciato

Quella che segue è una storia puramente inventata : ogni allusione a fatti realmente accaduti è puramente casuale, anche se..... potrebbe incredibilmente somigliare a quello che è realmente accaduto.
Corre l'estate del 2011, è un giorno tranquillo di agosto e mentre la vita scorre serenamente nella Penisola, sugli ignari italiani sta incombendo un insospettabile Black-out.
. Ecco la serie di prevedibili coincidenze "astrali" avverse :

  1. siamo in Agosto quindi i consumi elettrici sono scarsi per via di molte aziende sono chiuse per ferie;
  2. il tempo è bello, soleggiato e ventilato, quindi eolico e fotovoltaico stanno andando "a tutta forza”;
  3. in rete c’è un eccesso di produzione elettrica, la frequenza della rete nazionale tende ad aumentare troppo : il centro di regolazione impartisce l'ordine di fermare alcune grosse centrali ;
  4. le ore di maggiore insolazione (irraggiamento) stanno arrivando inesorabilmente, gli impianti fotovoltaici si preparano al meglio della giornata;
  5. le centrali alle quali è demandata la regolazione della rete, sono poche rispetto allo standard e si trovano con i regolatori sempre più al minimo;
  6. sono le 12, la pausa pranzo, e come in tutti i giorni dell'anno i consumi nazionali calano istantaneamente;
  7. la sovrapproduzione di energia porta la frequenza ad aumentare, siamo a 50,2 Hz;
  8. i minuti passano, ma la frequenza non cala;
  9. i REGOLATORI delle poche centrali rimaste sono costretti al miracolo, sarebbe necessario fermare un'altra centrale.
  10. la sovrapproduzione di energia porta la frequenza ad aumentare ancora, siamo a 50,3 Hz;
  11. i Relè di Interfaccia degli autoproduttori di tutta Italia - Fotovoltaici, Eolici, Biogas, ecc. - dopo 100 millisecondi, fanno sganciare il proprio impianto di produzione;
  12. Non c'è tempo di fare nulla, improvvisamente la rete nazionale si trova a mancare circa 10.000 MW di potenza produttiva !!!!
  13. Nelle centrali rimaste, automaticamente, i regolatori tentano di dare tutta potenza ai rispettivi turboalternatori, ma la potenza disponibile è assolutamente insufficenete;
  14. Tutte le centrali rimaste sono in ginocchio e vanno fuori servizio probabilmente per minima frequenza;
  15. Anche le linee dall'estero si disconnettono per intervento delle protezioni di sovraccarico.

L'Italia..... è al buio !

Cos'è realmente accaduto

In realtà la storia inventata non è accaduta, ma forse l'abbiamo scampata per un pelo. Tra l'altro il fattaccio potrebbe essersi ripetuto anche per più giorni consecutivi. Probabilmente la frequenza è arrivata a 50,2Hz o al contrario a valori molto bassi, ma la bravura dei tecnici di Terna ci ha fatto scampare il pericolo.
A Roma, nel centro operativo, chi ha vissuto il momentaccio deve aver preso un bello spavento. Siamo comunque arrivati ad una situazione per cui l’Italia, essendo dotata di un notevole numero di impianti di autoproduzione, non può permettersi di perderli tutti contemporaneamente, perché il loro numero è talmente elevato da contribuire in modo importante al fabbisogno elettrico nazionale.


Qualche considerazione

E' inspiegabile come Terna abbia voluto mantenere su questo problema un silenzio totale, un segreto di stato, mentre avrebbe potuto "preparare" gli operatori facendo circolare delle bozze dell'allegato A70 fin da subito.
Non si spiega perché questa problematica non sia sta condivisa con i tanti addetti ai lavori, i tecnici di Enel, gli ordini professionali, le aziende produttrici di componenti per le rinnovabili, ecc.
Si sono aspettati e persi, senza alcun motivo, oltre 6 mesi, durante i quali il numero di impianti di produzione è inesorabilmente aumentato, e si sono continuati ad installare apparecchiature (inverter) incompatibili con le nuove esigenze della rete.
Un fatto ammesso candidamente anche dall'Autorità per l'Energia nelle premesse della Delibera 84/2012, quasi a volersi scusare per l'urgenza della delibera : c'è da chiedersi cosa è stato fatto in tutti questi mesi !!

Bizzarra anche la metodologia per risolvere il problema, con standard nuovi, diversi da quanto già in vigore da tempo in altri stati europei, tanto per aggiungere confusione ai produttori.
Per eolico e fotovoltaico, ad esempio, si potevano adottare le soglie usate in Germania e in Francia, che si attivano semplicemente girando due switch dentro gli inverter, anche in quelli esistenti.

Evidentemente le cose semplici qui in Italia sono troppo difficili da fare, oppure siamo troppo orgogliosi per ammettere che basta copiare quello che hanno fatto gli altri... meglio di noi !

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Commenti e note

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di ,

Complimenti, un chiarissimo quadro della situazione

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di ,

Ottimo articolo! Leggerlo dopo il black-out accaduto in India e quanto meno "illuminante" :-D

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di ,

Volevo chiedere al Sig. Meneghin se ha trovato qualche articolo dove venga spiegato con i numeri quanta energia producano le centrali convenzionali compreso il nucleare e quali siano i costi (comprese t utte le esternalita' dai disastri ambientali alle morti per tumore e via discorrendo). Mi piacerebbe capire quanto ci costa effettivamente la bolletta dell'energia elettrica. La ringrazio Gianluca

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di ,

In Italia non è mai esistito un Piano Energetico Nazionale, figurarsi un calcolo costi/benefici di qualcunque cosa da incentivare. Tutto è nelle mani del politico di turno (spesso per niente competente), quindi nelle mani del... caos. Purtroppo in Italia, come ha detto recentemente il Prof. Boschi a proposito di problemi sismici, i tecnici non contano niente.

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di ,

Vorrei segnalare l'articolo del Corriere del 5.06.2012 “Nubi artificiali e super semi .- Idee per salvare il mondo" ed in particolare riportarne pari pari un breve periodo: "Quello che si sta facendo per l’ambiente spesso non produce risultati perché ha vizi di fondo per così dire ideologici. Ha senso che la Germania, cioè il maggior consumatore procapite di energia solare, abbia investito 130 miliardi di dollari (centotrenta ) in sovvenzioni per produrre l’equivalente di 12 miliardi (dodici!)? E’ evidente che in questo modo non si và da nessuna parte ( Angela Merkel infatti deve rivedere le sue politiche)". Dall'articolo, ben documentato, risulta chiaramente che le opinioni correnti che indicano come ovvia l'opportunita di ricorrere a certe forme di produzione di energia elettrica non sono poi così corrette come sembra. Risulta anche che il fatto di riportare continuamente l'esempio della Germania come campione ideale da imitare per il problema energetico non sia anch'esso un esempio tanto fulgido. Che ve ne pare?. Marcello Meneghin

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di ,

Volevo segnalare un interessante articolo apparso sul Corriere del 05.06.2012 di Danilo Taino ed intitolato “Nubi artificiali e super semi – idee per salvare il mondo” e vi riporto pari pari una sola riga. “Lomborg sostiene che quello che si sta facendo per l’ambiente spesso non produce risultati perché ha vizi di fondo per così dire ideologici. Ha senso che la Germania, cioè il maggior consumatore procapite di energia solare, abbia investito 130 miliardi di dollari in sovvenzioni per produrre l’equivalente di 12 miliardi di energia? E’ evidente che in questo modo non si va da nessuna parte, Angela Merkel, infatti, deve rivedere le sue politiche.” IO non aggiungo altro. Marcello Meneghin

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di ,

Molto interessante...non avevo mai approfondito l'argomento delle Centrali... Un'ultima cosa...la forma d'onda degli inverter statici dei sistemi FV è realmente paragonabile alla qualità intrinseca della sinusoide del sistema Nazionale ..??..oppure ci troviamo di fronte a forme d'onda pressoché apparente vendute come perfette ..?? Certo è che, ora sarà necessario applicare un coordinamento Nazionale x trovare l'equilibrio sulla Rete elettrica nazionale nel suo insieme...

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di ,

Gli UPS rotanti, o "a Volano" esistono in commercio e sono fabbricati anche in Italia da noti produttori di UPS (non serve andare alla NASA !) Non penso siano macchine adatte a risolvere il problema. A parte i costi a tenere in rotazione h24 "aggeggi" del genere, li vedo adatti per compensare transitori rapidi (ad esempio un avviamento di un motore, quindi pochi secondi), ma non fenomeni lunghi, come il problema della frequenza, che impiega alcuni minuti o quarti d'ora.

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di ,

Flywheel energy storage
in particolare guardate il capitolo "Laboratories"
nei grandi centri di ricerca ad alte energie che non hanno una centrale dedicata oppure il picco di corrente richiesto farebbe collassare la rete montano questi volani per accumulare energia e poter avere tempi di risposta alla richiesta praticamente istantanei
una foto

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di ,

Fra qualche anno, ci saranno ottime batterie prelevate dai veicoli elettrici. Avranno una capacità ridotta rispetto a quell'80% necessario perchè sia idonea al veicolo, ma ancora molto buona per altri scopi (e a buon mercato).

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di ,

Ho letto il link relativo a questa tecnologia dei serbatoi idropneumatici. Il funzionamento è del tutto simile a quello dei comuni impianti di pompaggio, solo che, in cambio di accumulare energia potenziale, accumulano energia in termini di pressione (dell'aria del serbatoio in pressione), che ovviamente sarà sicuramente minore rispetto a quello che può accumulare un impianto di pompaggio (per meccanica dei serbatoi!! Pressioni grandi vs superfici grandi) e quindi anche questi rientreranno nella categoria "piccoli impianti di accumulo", nel senso che l'energia immagazzinata è poca rispetto ai carichi di punta, con conseguenza, "effetto pannello FV" sulla rete, ovvero non faranno regolazione e contribuiscono alle congestioni. Saranno del tutto simili, a livello di rete, ai pannelli FV, piccoli sistemi energetici incompatibili con la vecchia rete. P.S. In questo caso se Lei vuole che questi impianti siano utili alle rete, necessariamente devono essere grandi e flessibili; sono flessibili, ma non sono grandi, perchè il serbatoio non potrà sostenere più di un livello di pressione, perchè o è grande a bassa pressione, o è piccolo che grande pressione. In ogni caso l'energia accumulata è poca! Quindi sono impianti piccoli, e siamo sempre alle solite! STUDIARE!!!!!

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di ,

Mi sia permesso ribadire il mio punto di vista che riguarda la mancata programmazione seria delle grandi questioni. Per esempio un argomento in campo energetico a mio avviso troppo trascurato è la necessità di trovare sistemi nuovi di accumulo di energia. In questo settore non esistono che scarse possibilità di immagazzinamento dell'energia di esubero. Gli accumulatori elettrici hanno potenzialità minime, esistono alcuni impianti idroelettrici di tipo reversibile che consentono di produrre energia sfruttando il salto idraulico dell’acqua e, a tempo debito, di ripompare in alto la stessa acqua onde ricostituire la riserva. Io ho lavorato all’impianto idroelettrico di Gargnano (BS) dove di giorno si fa cadere sul Garda l’acqua del lago superiore di Valvestino e, quando c’è esubero di corrente si pompa l’acqua del lago di Garda in quello di Valvestino posto 600 m . più in alto. Ma sono sistemi trogloditici difficili da gestire e da regolare. Si sono tentate soluzioni con grandi accumuli di aria compressa nel sottosuolo ma sono stati dei fiaschi perché subentra il riscaldamento/raffreddamento che annulla i benefici. Ora io trovo che di questo argomento si parli e si studi troppo poco. Non è possibile che la tecnica moderna non consenta di fare degli accumuli di notevoli capacità. Io, per passare il tempo mi sono divertito ad immaginare di utilizzare serbatoi idropneumatici (vedi Accumulatore di energia idropneumatica), ma siamo sempre nei metodi trogloditici. Devono essere i nuovi sistemi come ad esempio l’idrogeno o altre materie e dispositivi nuovi a risolvere questo problema. Invece non se ne parla che pochissimo ed intanto si continua ad improvvisare e le fonti piccole e piccolissime di energia prolificano sempre di più senza alcuna direttiva generale che ne imponga delle regole.

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di ,

l'aumento delle emissioni è relativo, ovviamente sono meno se brucio meno, ma rispetto al decadimento della potenza aumentano..

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di ,

E avevo sentito del fatto (non so se sia vero) che una centrale elettrica non ha il bottone rosso per spegnerla ed verde per accenderla. Quando si dice "abbasso un generatore" ne vengono alterati negativamente i parametri di combustione con decadimento del rendimento e conseguente aumento delle emissioni in atmosfera.

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di ,

Confermo : qui siamo all'improvvisazione. Ed ogni giorno parlando con colleghi troviamo nuovi intoppi, nuove confusioni. "E purtroppo si va ogni giorno più verso il polo opposto: purtroppo s’è fatta l’Italia, ma non si fanno gl’Italiani." [Massimo D'Azeglio]

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di ,

Mi ripeto: non sono competente della materia, ma ho potuto constatare da una attività lavorativa svolta per decenni e non con compiti non secondari,come tutti i grandi problemi italiani vengano risolti basandosi non su quella programmazione generale che in tutti questi casi sarebbe essenziale, bensì sull’”IMPROVVISAZIONE”. Potrei citare esempi diversi che, contrariamente a quello in argomento conosco abbastanza bene, dove questo metodo trionfa. Tanto per citarne qualcuno elenco la viabilità (disastrosi risultati), i trasporti(vedi i problemi della TAV), lo smaltimento delle acque di pioggia (vedi gli allagamenti che assillano l’Italia intera), l’alimentazione idropotabile (con gli acquedotti che perdono oltre il 50% dell’acqua prodotta), la costruzione degli edifici e l’urbanistica in genere (che hanno rovinato l’Italia e continuano imperterriti a farlo) ecc. ecc. Tutti problemi enormi risolti (anzi non risolti affatto) tramite improvvisazione. Ora vengo a scoprire, grazie a Marco Dal Prà, che anche nel campo della produzione elettrica, soprattutto di tipo rinnovabile, vige il caos più completo: ma quando matureremo? Ma quando capiremo che occorre dare la giusta importanza alla programmazione generale soprattutto nei grandi problemi?

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di ,

Il problema purtroppo è che, come al solito, il rimedio lo si pone quando il danno è fatto o quasi. Come sta scritto sia nell'articolo, sia nel commento di alcuni utenti, il problema era ampiamente prevedibile, ma com'è che nessuno ci ha pensato? Poi giustamente può sorgere il dubbio che la mancata previdenza sia voluta dato il grosso giro di denaro che c'è dietro al rinnovabile. Probabilmente la mia mente profana si sbaglia, ma al momento è l'unica spiegazione plausibile che mi viene in mente.

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di ,

Alcuni clienti che sono allacciati in MT ci credono poco che questo adeguamento sia necessario. Purtroppo per loro, quando arriverà la lettera ENEL con le nuove tarature da impostare, sarà troppo tardi per prendere il Bonus di Giugno, e forse non prenderanno nemmeno quello di Luglio !!!

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di ,

in realtà ora con l'applicazione del nuovo allegato le soglie di frequenza diventeranno molto ampie con tempi di ritardo molto lunghi, le cosidette "soglie restrittive" entreranno in funzione solo in caso di guasto rilevato attraverso la tensione omopolare o la disimmetria della terna delle tensioni.E' Spiegato tutto molto bene nell'ultimo numero di Tuttonormel, per noi costruttori di quadri questo è un periodo di fuoco in quanto tutti ci chiedono l'adeguamento all'allegato A70. Ci stiamo impegnando molto per accontentare piu utenti possibili, qualcosa siamo già riusciti a fare

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di ,

Complimenti per l'articolo! Molto utile per me e per chi mi sta intorno XD Di fatti molte persone che conosco (me compreso) erano completamente all'oscuro riguardo l'argomento, e ovviamente vi lascio immaginare i commenti che si possono riassumere nella ricorrente frase "Le solite cose all'italiana". Se prima il rinnovabile lo vedevo come una soluzione, finchè non ci si sarà adeguti alla direttiva, lo vedrò come un problema. L'Italia non può permettersi di rischiare un blackout "a causa" di qualcosa che dovrebbe far solo del bene alla società e all'ambiente! Mi chiedo anche perchè in Italia ci sia un delta di frequenza più piccolo per quanto riguarda la protezione di interfaccia, rispetto agli altri grandi paesi europei, come scritto nell'articolo stesso.

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di ,

Dal Prà dice che "la microgenerazione non partecipa alla regolazione del SISTEMA ELETTRICO NAZIONALE". Poi dice che "per eolico e fotovoltaico, ad esempio, si potevano adottare le soglie usate in Germania e in Francia, che si attivano semplicemente girando due switch dentro gli inverter, anche in quelli esistenti". Chiedo, dunque, se per risolvere il problema da lui sollevato basti attivare i "due switch dentro gli inverter" in modo che ogni impianto di microgenerazione abbia la propria Protezione di Interfaccia da dover tarare però in maniera opportuna. Così facendo gli impianti di microgenerazione si sgancerebbero automaticamente dalla rete pubblica partecipando anch'essi alla regolazione del sistema elettrico?

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di ,

MASSIMO-G, non credo che la questione sia quella di "dare addosso al fotovoltaico". E' del 12/05 la notizia che titola "La regione Veneto individua i siti non idonei al fotovoltaico a terra" e cito: " Nello specifico sono considerate non idonee a questo tipo di installazioni: i siti inseriti nella lista dell’UNESCO, le zone umide di importanza internazionale previste dalla Convenzione di Ramsar, la Rete Natura 2000, le aree naturali protette, le aree con produzioni agricole di qualità (DOP, IGP, DOC, DOCG e produzioni tradizionali) e le aree ad elevata utilizzazione agricola individuate dal PTRC – Piano Territoriale Regionale di Coordinamento. " Una presa di coscienza atta a preservare le riserve naturali del Veneto, e che in ogni caso deve essere ancora vagliata dal Consiglio Regionale. Stiamo parlando di grandi impianti a terra naturalmente, dovrebbero essere esclusi gli autoconsumo fino a 6 KW. Non mi sembra di vedere nessun affossamento del FV, my2cents.

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di ,

Intanto complimenti per l'articolo. Mi permetto di dire la mia su una tematica molto complessa. io personalmente penso che come in tutte le cose serie se non c'è un attenta programmazione delle cose e uno studio minuzioso a monte e in corso d'opera qualunque cosa buona porta inevitabilmente ad un danno. Non darei assolutamente la colpa alle fonti rinnovabili e in particolare al fotovoltaico ma a quei decisori tecnici e politici che continuano a voler far convivere delle fonti distribuite con un impalcatura energetica creata nel passato esclusivamente per delle fonti centralizzate (che non dimentichiamoci creano energia da animali morti e non dimentichiamoci di tutte le esternalità che queste fonti hanno portato e continuano a portare a tutti noi, questo per rispondere ai continui attacchi sull'aumento della bolletta elettrica - che i sostenitori delle centralizzate facciano un bel conticino mettendo dentro ai loro conti economici tutto: sanità (tumori) danni ambientali, sociali etc.. e che non vengano però a raccontarci che quei calcoli sono difficili da fare perchè allora a dire che aumenta la bolletta per colpa delle rinnovabili ci riescono un pò tutti-. In tutto questo tempo si sarebbe potuto e dovuto iniziare un gran lavoro sui sistemi di accumulo unico anello mancante per sbaragliare le fonti centralizzate e invece si è pensato a fare grandi bussiness con le ricadute che ora vediamo. scusate se m sono dilungato ma ho voluto dire la mia su un argomento che, se studiato bene, penso possa dare voce alla comunità e invece da quello che sta succedendo la voce continuano ad averla sempre i soliti noti. Gianluca

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di ,

questo dare addosso al fotovoltaico mi pare ingiusto. Ci sono state due edizioni della guida 82-25 del CEI che ha ignorato il problema, ci si poteva pensare prima ampiamente, certo gli incentivi sono stati troppo generosi, soprattutto quelli per gli impianti entro fine 2010 (impianti che nella maggior parte dei casi non sono stati completati per quella data nonostante le asseverazioni). Se le cose si faranno seriamente, penso che il FV sia una grande opportunità di sviluppo. Certo si parte con il piede sbagliato mettendo una gran fretta con gli adeguamenti A70, pochissimi riusciranno entro giugno, visto che se ne parla da almeno un anno si poteva cominciare qualche mese prima. Comunque ora si ci stà mettendo sulla strada giusta. Ora pare che se l'energia elettrica costa troppo è colpa delle rinnovabili, in realtà in Italia è sempre costata troppo (eravamo dipendenti dalle fonti fossili si diceva) e i recenti aumenti per le rinnovabili sono poca cosa rispetto a quelli concessi per l'aumento del greggio mesi prima. Se facciamo le cose per bene ci rimettiamo in careggiata

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di ,

Complimenti per l'articolo anche da parte mia. Visto quanto è costato in bolletta agli italiani questo scriteriato metodo di "incentivazione" e visti i risvolti direi che il termine "cornuti e mazziati" non sia del tutto fuori luogo.

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di ,

Complimenti per l'articolo molto interessante e ben spiegato.

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di ,

So, che un paese in svizzera , un paio di anni fa si era staccato della rete pubblica, e aveva creato la sua rete interna che veniva gestita da un consorzio, si produceva l'energia tramite due impianti idroelettrici ad acqua fluente mi pare da 2 Mw l'uno e un campo fotovoltaico montato sui tetti della maggior parte delle case, ma non so se tutto questo è ancora funzionante,

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di ,

....certo.. è chiaro che la storia cambierebbe se si parlasse di Smart Grid, in quel caso, quelle, avrebbero un'altro approccio al dispacciamento del FV e dell'Eolico, evitando (in parte) le congestioni di questo tipo. Ovviamente, salvo qualche rara piccola applicazione, rimane a mio avviso futuristico pensare di sostituire TUTTA la Rete Europea!.. ma tutto invecchia, e mi sa che pian pianino cominceremo qualche cambiamento.. chissà!

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di ,

Oltre ai complimenti per l'articolo plaudo a diversi commenti molto pertinenti. Mi sembra che sia cambiato il clima. Tempo fa si inneggiava alla produzione distribuita, come panacea a tutti i mali energetici. Tanti piccoli generatori, eolici, fotovoltaici o a criceti sulla ruota, che in breve tempo avrebbero fatto piazza pulita delle grandi centrali e, con esse, del monopolio delle grandi aziende energetiche.

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di ,

articolo interessantissimo;Un esempio dell'aumento di produzione nella zona dove vivo, Ho parlato con operatori che lavorano per l'azienda che gestisce le linee e la produzione per l'alto adige, durante l'estate passata hanno avuto grossi problemi con linee di media che andavano in protezione e trasformatori che rischiavano la sovratemperatura causa sovraproduzione fotovoltaica in valli un po isolate che Fino a poco tempo prima avevano consumi irrisori,quindi linee piccole, ora con gli incentivi, sono stati installati sui tetti delle stalle campifotovoltaici anche da 300 kw/h. Una valle che prima consumava circa 100kw/h ora in momenti di pieno irraggiamento produce 2300kw/h

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di ,

Interessantissimo articolo, hai chiarito in maniera semplice quello che ho cercato di capire leggendo a destra e sinistra e su cui nemmeno Tuttonormel era molto chiaro... 10 e lode!

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http://www.schottsolar.com/it/prodotti/impianti-a-concentrazione/centrali-solari/ In tutta la mia ignoranza, non riesco capire come sia possibile che in Italia non ce ne sia ancora una! Avrebbero tutti i vantaggi, si comportano come "Grande Centrale", sono dotate di accumulo (di solito producono H2), e (udite udite..) è 100% RINNOVABILE!

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Io non ho conoscenza profonda dei sistemi reali di produzione elettrica italiani però ho sempre avuto la convinzione che si sta sbagliando scala. Il quantitativo di energia elttrica necessario per soddisfare il fabbisogno è elevatissimo e non può assolutamente essere prodotto da centinaia di migliaia di elementi singoli. Lo si deve realizzare con pochissime centrali grossissime, ipotizzo al massimo una ventine-trentina ma tutte di grandissima potenza. Ora riusciamo ad immaginare cosa significa in fatto di manutenzione, di regolazione e di smaltimento quando saranno obsoleti di migliaia e migliaia di impiantini minuscoli la cui costruzione è dovuta soltanto agli incentivi ottenibili? A mio avviso siamo su una strada totalmente sbagliata e questo articolo bellissimo lo conferma. Il tanto conclamato merito della produzione di energia rinnovabile tramite realizzazioni piccole e relativamente piccole lo si potrà determinare in maniera obbiettiva solo a ciclo completo non ora che siamo solo agli inizi. In conclusione ecco il mio pensiero: smettiamo di costruire impianti minuscoli e pensiamo come migliorare le grandi centrali di produzione elettrica e concentriamoci su quello: il resto è solo pia illusione! Marcello Meneghin

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x Ildoghy : in effetti le mie considerazioni riguardano le variazioni "lente" della frequenza (quelle che Terna chiama eventi di sistema); se la potenza italica prodotta supera il carico complessivo nazionale, le linee con l'estero iniziano ad esportare, ma fino al massimo (non sono infinite), quindi è nostro dovere togliere il piede dall'acceleratore, altrimenti tutti gli alternatori tenderanno inesorabilmente ad accelerare, oppure..... scattano le soglie di massima corrente delle linee transfrontaliere. Per fare un paragone ... siamo semplicemente di fronte al principio dei vasi comunicanti.

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L'articolo è molto interessante. Innanzitutto evidenzia bene il problema di una produzione diffusa selvaggia, mossa più che da un serio intento ecologico al servizio della comunità, dalla speculazione sugli incentivi. Inoltre fa capire in modo semplice come funziona la rete elettrica: un'automobile che dovendo viaggiare a velocità costante, necessita di un pilota che sappia regolare l'acceleratore in base all'altimetria del percorso. Grazie Marco!

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Premetto che sono solo uno studentello e quello che sto per dire è solo un'idea che mi sono fatto con quel poco che ho studiato. Il delta di frequenza per variazione di carico non è particolarmente critico dato che questo varia lentamente ed è bilanciato, anche se in piccola parte dall'inerzia delle masse rotanti e dall'energia autoregolante del carico rotante. Quello che preoccupa è la perdita improvvisa di una centrale o di una connessione in continua, c'è da dire però che l'Italia è connessa in modo sincrono all'area ex UCTE e che la regolazione primaria, quella cioè delegata all'arresto del transitorio di frequenza, funziona seguendo il principio di partecipazione, secondo il quale tutti contribuiscono alla regolazione in modo proporzionale alla propria quota di energia regolante e per tal motivo dovremmo esser garantiti dal resto d'Europa. Per quanto riguarda la regolazione secondaria, quella che ripristina la frequenza iniziale, sapevo che questa è retribuita lautamente ai produttori tanto che si possono permettere di stare in rete funzionando per la maggior parte del tempo praticamente a vuoto con gruppi dal rendimento ridicolo. Tutto questo per dire che il problema della regolazione c'è ma non mi sembra così urgente e si stanno adeguando le norme (l'eolico ora fa regolazione a scendere) scritte in tempi in cui le rinnovabili erano trascurabili. Il problema vero secondo me è la congestione delle linee che non permette di erogare tutta la potenza disponibile e porta ad abomini come l' incentivo per mancata produzione eolica. Queste sono solo mie considerazioni :). Mi piacerebbe sapere l'opinione di fpalone al riguardo.

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Grazie INGiuseppe. In effetti non ne so nulla a riguardo quindi mi rimetto alle spiegazioni degli esperti in materia. Sarebbe interessante aprire magari un thread sull'argomento. Di nuovo grazie. Paolo.

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L'Energia viene venduta il giorno prima, nel MGP (Mercato del Giorno Prima) dai vari produttori, a fasce ORARIE(!) 365 gg/anno. Le transazioni Internazionali sono stipulate in base a contratti del tutto simili a quelli di un comune Produttore Italiano. Terna gestisce il Mercato del Bilanciamento, di pura natura tecnica. Nel mercato Chi vende/compra, entra in Mercato Elettrico. Dalla domanda ho capito che non sapeVi approfonditamente come veniva organizzata la compra-vendita di Energia Elettrica. Quindi, per vendere e/o comprare bisogna farlo nel Mercato Elettrico, che viene gestito dal Regolatore. Vendere all'estero quando si produce di più in Italia? Chi???? Quanto?? e soprattutto, QUANDO??? Spesso si ragiona come se Tutti potessimo gestire la produzione, senza considerare che esiste un Mercato Elettrico che di fatto impedisce queste ("semplici") soluzioni che molti , come Te, hanno pensato. P.S. ovviamente è impossibile essere solo lontanamente esauriente su questo discorso, è materia universitaria; non sono specializzato in Reti AAT ma credo non ci siano vincoli tecnico-fisici allo scambio bi-direzionale con l'Estero. Se qualcuno vuole integrare e/o precisare quanto detto, ben venga. Grazie

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Ma in caso di eccesso di produzione di energia, perché il nostro Paese non la vende? Non riusciamo a trovare acquirenti o cosa? Ci sono problemi di natura tecnica? Grazie.

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Quello che dico adesso non sò se sia vero, sono voci di corridoio (che non piacciono tanto nemmeno a me riportare), ma ho sentito che Sorgenia vuole a riguardo, adeguarsi ( e di fatto adeguare anche gli altri, rendendoli dipendenti da Lei, questo è il Suo reale scopo..) installando 700 MW di Batterie di accumulo, comprando a prezzo stracciato e rivendendo direttamente all'Acquirente Unico. Mettiamo il caso che Energetica/Elettrica-mente sia pure fattibile, ma, senza fare il Filosofo, si capisce benissimo come questo sia una perdita secca del consumatore a fronte della strapotenza che avrebbe Sorgenia (o chicchessia!) nei confronti, e di altri Produttori(Enel incluso), e di Terna, e del Mercato Elettrico, prendendosi fette di produzione sicure, spazzando via la concorrenza in quelle ore. Ripeto, il problema è reale! non sò se Sergenia (molto furbetta anche in passato a tentare monopoli locali di regolazione) voglia e se sia possibile che possa farlo, fatto stà che, a mio avviso, abbiamo gravemente sbagliato nell'incentivare "a manetta" tutte queste Rinnovabili, anzichè inserirLe in un Piano Energetico Nazionale che ne prevedesse l'uso e la gestione. Speriamo bene, d'altro canto "babbucciodonosor" ha messo in chiaro Chi se ne doveva prendere briga!!!! http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/12_maggio_09/virtuani-solarexpo-clini-nessun-limite-fotovoltaico_fceef1b6-99f8-11e1-85ab-3c2c8bfb44fd.shtml Che vergogna sto personaggio!!

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Complimenti bellissimo articolo.

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Il problema segnalato e' reale, e ne hanno dato notizia i media, mi sembra gia piu' di un anno fa. Le rinnovabili per la loro natura aleatoria (e visti i parametri) tendono peggiorare il gia' delicato meccanismo di regolazione della frequenza. Bravo m_dalpra, uno che ha il coraggio di dire come stanno realmente le cose, voto meritato piu' di ogni altro.

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x ildoghy : come avrai capito da quanto hanno scritto anche gli altri, il problema è ben reale. Ringrazio INGiuseppe per averci segnalato, ad esempio, che il problema c'è stato il 25 Aprile! x Lele : grazie, errore corretto.

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Ma un aumento della potenza FV fa aumentare la frequenza in rete? Capisco gli alternatori il cui carico fa variare la velocità di rotazione, ma gli inverter si comportano allo stesso modo? Scusate l'ignoranza.

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Gran bell'articolo, complimenti! Fonti interne a terna mi dicono che quando si sono avuti di questi problemi in passato(perchè ne abbiamo già avuti!figuriamoci ora con il boom...) terna ha attivato di giorno il pompaggio delle centrali idroelettriche, quindi invertendo il loro principio di funzionamento, ovvero di giorno utilizzavano la rete nazionale per pompare acqua da valle a monte e di notte producevano corrente facendo scorrere acqua da monte a valle, in realtà sapete bene che il funzionamento è completamente il contrario, in quanto l'attività di pompaggio viene fatta di notte per via del prezzo dell'energia più basso. Complimenti ancora ;)

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da quel che ho letto si è arrivati a una situazione di pericolo varie volte realmente, gli incentivi ad adeguare sono cosi forti entro questa estate per non trovarsi impreparati nei mesi di maggior produzione FV

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ormai il danno è fatto e si cerca di porre rimedio...se ci fosse stato qualche mese di preavviso non si avrebbe il caos odierno dove tutti vogliono adeguarsi all'allegato A70 entro fine giugno per prendere il massimo dell'incentivo. Purtroppo non ci riusciranno tutti a farlo entro quella data.

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Guarda un po' quanto ci pensa il ministro dell'ambiente ai problemi veri del fotovoltaico, per non dirla brutalmente: non ne capisce nulla e non gliene po' fregà de meno. Vai al link e ridici sopra perchè questo sarebbe un ministro tecnico: http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/12_maggio_09/virtuani-solarexpo-clini-nessun-limite-fotovoltaico_fceef1b6-99f8-11e1-85ab-3c2c8bfb44fd.shtml

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Non ho capito se c'è stata una reale situazione di pericolo che ha portato alla stesura dell'allegato A70 o sono tue supposizioni.

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BELL'ARTICOLO!! L'ABBIAMO SCAMPATA BELLA ANCHE IL 25 APRILE; TUTTO SPENTO.. FV AL MASSIMO E PREZZO IN CALO A PICCO. CI SONO STATE DUE ORE DOVE IL PREZZO IN BORSA ELETTRICA ERA 0 €!!! TUTTO PRODOTTO A FV CON TUTTI CHE VOLEVANO ENTRARE E TUTTI HANNO OFFERTO ZERO.. LE CENTRALI DI REGOLAZIONE ERANO QUATTRO GATTI..

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Articolo interessante. Voglio segnalare un refuso... "Se invece il turboalternatore tende a rallentare, perché nella rete sta aumentando il consumo di energia elettrica (come quando l'auto affronta una salita),il regolatore tende a chiudere (APRIRE) la valvola"

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