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Mose, progetto sospetto fin dall'inizio

Che il progetto Definitivo del sistema di difesa di Venezia dalle acque alte avesse qualcosa di sospetto, era cosa che qualunque buon tecnico poteva verificare. I componenti impiantistici di massimo livello e costo, infatti, facevano la parte del leone anche su parti dell'impianto assolutamente secondarie o anche quando la ridondanza non era necessaria.
Addirittura la ridondanza si sprecava senza alcun tipo di giustificazione, sia nella scelta del numero di componenti, sia nella scelta dei materiali.
Ma andiamo con ordine.


Indice

Che cos'è la marea a Venezia

Che Venezia necessitasse di un sistema di difesa dalle acque alte è stato chiaro fin dal 4 Novembre 1966, anno in cui il maltempo in Italia portò enormi danni tra i quali lo straripamento dell'Arno a Firenze e l'allagamento di tutta Venezia con una marea di circa 2 metri (rispetto allo livello medio del mare, o Zero Mareografico).
Giusto per capire, la marea ordinaria oscilla tra i valori di +20 cm (minima) e + 60cm (massima).
Se la massima supera gli 80cm si ha l'allagamento proprio di Piazza San Marco, che praticamente è il luogo più basso di tutta Venezia. Il resto della città segue a seconda dell'altezza dei piani terra rispetto allo Zero.

Comune di Venezia -

Comune di Venezia -

Per i più curiosi, segnalo che il bollettino delle maree è costantemente aggiornato dal Centro Previsioni e Segnalazioni Maree, visibile nel sito del Comune di Venezia.

Come è fatta la Laguna

Qui di certo non troverete una trattazione sull'idrografia, ma per capire cosa scriverò in seguito è importante perlomeno sapere che la Laguna di Venezia comunica con il Mare Ariatico attraverso tre aperture, denominate "Bocche di porto", nelle quali l'acqua scorre seguendo la marea, praticamdo il ricambio delle acque lagunari con il mare.

MOSE_VE_SatellitareL.jpg

MOSE_VE_SatellitareL.jpg

Sfruttando la marea, ogni giorno tramite le "Bocche di Porto" l'acqua interna alla laguna defluisce verso il mare per 6 ore e poi per altre 6 ore torna all'interno della laguna, per poi ricominciare il cliclo da capo.

Il sistema di difesa di Venezia dalle acque alte

A seguito di vari progetti e confronti internazionali, non privi di polemiche e di ricorsi, nei primi anni 2000 si è arrivati al Progetto Definitivo, che illustrerò in modo molto sommario.
Il progetto prevede la costruzione di un sistema costituito da 78 paratoie che all'occorrenza chiudono le bocche di porto in modo da "isolare" la laguna dal mare, paratoie che vengono posate nei fondali della laguna tramite appositi cassoni di cemento armato che ne costituiscono la sede a riposo.

MOSE VE Sezione Cassone e paratoia

MOSE VE Sezione Cassone e paratoia

Questo sistema, diverso da quanto fatto in qualsiasi altro paese del mondo con problemi similari, è per certi versi "straordinario" perchè in condizioni ordinarie è completamente invisibile.
Qui il progetto ha presentato il primo problema, fonte di contestazioni, cioè quello dell'Impatto Ambientale:

  • Dal punto di vista puramente estetico, infatti, il progetto della paratoie a scomparsa è quello che ha un impatto ambientale zero, proprio perchè dell'ambiente non altera nulla, dato che non si vede !
  • Dal punto di vista dell'ambiente invece c'è da considerare che per ogni paratoia è necessario scavare circa 3000 metri cubi di fondale lagunare per la la posa dei cassoni di contenimento della paratoia e dei cunicoli di servizio per gli impianti.

Non ho le competenze per giudicare i danni all'ecosistema, alla flora o alla fauna, ma avendo la patente nautica qualche giro per la laguna l'ho fatto, e non mi sembra che le zone interessate dalle paratoie siano particolarmente di valore.
Personalmente mi piace l'idea di un qualcosa che compaia solo quando serve, ma presumo che il costo di questa soluzione sia il più gravoso di tutti quelli possibili.


Come funziona il "MOSE"

Premetto ora che il termine "MOSE" è un acronimo che deriva dal MOdello SperimentalE della prima paratoia realizzata e provata negli anni 90 per verificare la tenuta dei materiali e delle cerniere alla corrosione delle acque salate e delle sabbie presenti nei fondali lagunari, quindi non è il nome del sistema, anche se ormai lo è diventato a tutti gli effetti.
Comunque il funzionamento del sistema è abbastanza semplice :
quando si decide di chiudere le bocche di porto, si immette aria compressa all'iterno delle paratoie; questo causa lo svuotamento dell'acqua di mare che normalmente rimane al loro interno, e la conseguente EMERSIONE delle paratoie da sotto il mare.
Si viene quindi a creare una barriera di paratoie per tutta la larghezza della Bocca di Porto, che sbarra il flusso d'acqua che dal mare tenta di entrare nella laguna.

MOSE_VE_movimento_paratoie.jpg

MOSE_VE_movimento_paratoie.jpg


Oltre alle parti in cemento armato (i cassoni affondati sotto al fondale) ed alle paratoie, quindi, il sistema è composto di tutta una serie di impianti per la movimentazione delle stesse paratoie.

Costi di manutenzione

Ad di là dell'enorme costo del sistema di difesa nel suo complesso, aumentato dai circa 1300 Milioni di Euro del 1995 ai circa 6 Miliardi di Euro a cui siamo arrivati nel 2014, si deve tenere in considerazione che la presenza di sistemi sommersi necessita di una manutenzione praticamente a "vita".

MOSE_Paratoia

MOSE_Paratoia

Ciascuna paratoia, che misura circa 20 metri x 20 metri x 5 metri di spessore, deve infatti essere periodicamente portata all'asciutto, svuotata, ispezionata, riverniciata, ecc; ma dato che le paratoie sono 78 questo significa che quando si arriva all'ultima è il momento di ricominciare dalla prima.
Senza contare ai costi per tenere in efficienza tutti gli impianti posti nei cunicoli sottomarini.

Progetto Esorbitante

Infine veniamo alla questione delle anomalie del progetto (Definitivo-Esecutivo) relativamente agli impianti.
La prima cosa che balza all'occhio nelle relazioni tecniche, che ho avuto modo di leggere, è la mancanza dei dati fondamentali per effettuare la progettazione; mancano cioè lo scopo e le prestazioni richieste agli impianti.
Senza questa fondamentale premessa i progettisti si sono sbizzarriti ad utilizzare i materiali ed i componenti elettromeccanici più costosi presenti sul mercato, senza dover giustificare ad alcuno la scelta; Come dire, installare una valvola servocomandata adatta per il vapore a 100BAR e 500°C per far circolare aria compressa a 8 BAR alla temperatura ambiente : una bella "fregatura" per il committente.

 Valvole-sicurezza-vapore

Valvole-sicurezza-vapore

Oppure come dire, usare tubi di acciaio AISI 316L per il tubo di irrigazione delle aiole.
E poi, altra mancanza, non c'era nessuna definizione circa la ridondanza richiesta.
Che senso ha fare un impianto a quadrupla ridondanza per ciascuna paratoia, quando una paratoia costituisce solo 1/78 (ripeto un/settantottesimo) dello sbarramento totale che separa la laguna dal Mare ? Cioè, perchè fare tante ridondanze sugli impianti di ciascuna paratoia quando l'eventuale guasto del sistema di controllo di una paratoia non causa praticamente nessun grave danno ?
E poi, mica si tratta di una centrale nucleare che in pochi secondi va fuori controllo...
Paradossalmente il sistema, viste le 6 ore di tempo a disposizione, nel caso in cui la valvola di una paratoia si inceppa, dà all'operatore tutto il tempo per prendere la bicicletta ed andare ad aprirla a mano !!!!


Conclusioni

Personalmente non so cosa stia suceddendo nei cantieri del sistema di difesa di Venezia dalle acque alte, ma visti i soldi stanziati e lo stato di avanzamento dei cantieri, da cittadino non posso che sperare che tutto stia andando nel migliore dei modi.
E' comunque evidente che la progettazione degli impianti sia stata effettuata per avere dallo Stato il massimo stanziamento possibile, e non lo stanziamento più idoneo per realizzare l'opera a perfetta regola d'arte.

P.S. Aggiungo un picolo piccolo particolare, non trascurabile, ossia che tutta l'opera per circa 3 Miliardi di Euro, è stata affidata dal Magistrato alle Acque (l'ufficio di Venezia del Ministero dei Lavori Pubblici) ad un consorzio di imprese, senza nessuna gara d'appalto. Come una fornitura di carta da fotocopiatrice.

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Commenti e note

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di ,

Di sicuro a quei tempi gli sbocchi della laguna sul mare (le bocche di porto) erano molto meno profondi, quindi desumo che il ricambio delle acque fosse molto più lento. Le 6 ore del ciclo di marea quindi non facevano tempo a causare l'alta marea di oggi. Inoltre Venezia è sprofondata a causa di eccessivi prelievi di acqua di falda dalla zona industriale negli anni '60.

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di ,

Una domanda sorge spontanea: come mai nella millenaria storia della Repubblica di Venezia il problema non si posè mai?. La risposta è molto semplice: la manutenzione annua, che cessò con l'esistenza della Repubblica. E se la manutenzione la facevano allora com i mezzi semplici che avevano penso che si farlo ancor meglio con le moderne draghe.

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di ,

Acqua alta è sinonimo di Venezia; si dimentica però che quando spira il vento di "scirocco", che imepdisce il normale deflusso della marea dalle bocche di porto, la marea registrata a Chioggia è sempre maggiore di quella di Venezia. Qualche anno fa nel periodo natalizio si è vista una eccezionale marea con aggiunta della neve; marea che ha colpito Chioggia per molti giorni, costringendo i negozianti a vivere nei propri negozi anche la notte. E' un problema evidente. Il cosiddetto baby Mose che "aiuta" Chioggia a cercare di eliminare il fenomeno, qualora la marea sia inferiore ai 132 cm, si è reso efficace in questi anni (tranne ad esempio per il 2009 come sopra detto, ma le condizioni di 160 cm non lo hanno permesso). Non entro nei particolari tecnici e tantomeno morali di tutta la faccenda, ma funziona. Non posso ovviamente parlare per il Mose, non essendo ancora ultimato.

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di ,

Grazie Marco, ottimo articolo tecnico ... quello che noi sappiamo fare bene. Ma credo che sul Mose la questione, oggi, non sia più tecnica (funzionerà ? Non funzionerà ? Non importa ...) ma sia profondamente morale ! Che certi ambienti siano profondamente corrotti ormai è assodato (Mani Pulite non è mai finito... ) ma che si sia arrivati a violentare nel suo più intimo la città di Venezia (così unicamente fragile) ed i cittadini Veneti, andando biecamente a lucrare proprio nel suo stato di difficoltà e bisogno ... fa capire che è stato superato ogni limite ! Per me è stato come se avessero rubato i soldi ad un povero disabile, soldi che gli servivano per le medicine per curarsi ! Assolutamente ignobile ! Per chi non è Veneto sappia che da queste parti i contratti si facevano con una stretta di mano e non rispettarli era talmente disonorevole che la cosa non era neppure mentalmente prevista. Ebbene direi che è ora di ed iniziare a mettere alla gogna i disonesti. Non servono nuove leggi (quelle che si sono bastano ed avanzano) non servono le carceri (sono già piene)... Serve solo una cosa: ritiriamo fuori quella voglia di onestà che il Mercato, la folle Finanza, la Globalizzazione, i Soldi ... hanno spinto troppo in fondo nei nostri cuori. Gente Veneta, ed Italiani tutti: occorre quella voglia di onestà che c'è stampata nel nostro DNA! Ser.Tom

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di ,

Non oso pensare quante persone si siano arricchite con questo progetto.

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di ,

Come al solito i lavori "statali" vengo iniziati, realizzati e non finiti sempre per gli stessi motivi, fare l'interesse di qualcuno che a sua volta gira l'interesse qualcun'altro. Visto che il tutto sarebbe semplice da risolvere, almeno l'inizio rendendo "responsabili" dell'opera prima gli statali "responsabili" e poi chi deve realizzarla, definendo per legge le penali, ma ovviamente questo non sarà mai fato da chi ci mangia sapra. E non aggiungo altro, anche perchè fra pochi minuti dovrò andare a cena ma pensando a queste ..... mi passa l'appetito. Saluti a tutti ed auguroni (me compreso) che ci sia qualcuno disposto a risolvere definitivamente queste ..... prima che l'Italia se ne affondi peggio del Mose.

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di ,

Io abito proprio a Chioggia penso che il progetto sia stato proprio una c***ta. Se vi servono foto per ampliare l'articolo o solo a scopo informativo nn fatevi problemi a contattarmi ;)

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di ,

Complimenti e grazie per l'articolo.

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di ,

Ciao @m_dalpra, comincio dal fondo ... se non sbaglio il "Magistrato alle Acque" non avra' piu' modo di assegnare alcuna gara d'appalto ... Io non conosco il progetto dal punto di vista tecnico ma, al di la' di un giudizio di merito, le vicende riportate dalla cronaca giudiziaria credo siano in grado di spiegare molte cose (oggi anche l'ex collaboratore dell'ex ministro dell'economia e' stato arrestato dalla GdF). Mi riferisco quindi alla "speculazione" che si e' perpetrata negli anni (corruzione e collusione) e che, certamente, non credo si sia potuta accompagnare ad una seria e morigerata gestione delle risorse e ad oculate scelte strategiche. La questione della "perenne manutenzione" si e' presto palesata ma, per quanto sopra ... Ricordo anche una discussione relativa alle "cerniere" che, progettate e realizzate in quel modo, sarebbero "destinate" alla manutenzione (improba) a partire dal momento dell'immersione. Mi sono chiesto anche se non ci fossero gia', in giro per il mondo, esperienze dalle quali trarre insegnamento a beneficio della progettazione finale, perche' a volte, quando i media trattano di quest'opera, l'impressione e' che si parli di qualcosa per il quale si e' partiti dall'anno zero. Comunque credo che il lavoro della Magistratura potra' chiarire molti aspetti "tecnici" (purtroppo o per fortuna), compresi quelli da te menzionati. Saluti

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di ,

Innanzitutto complimenti per l'articolo. Sono andato a vedere l'anno scorso i lavori nella bocca di porto di malamocco e ritengo che l'impatto ambientale non sia zero: sono stati infatti costruiti sulle due rive opposte (alberoni e san pietro in volta) degli enormi moli in calcestruzzo che poco hanno a che fare con l'ecosistema laguna di Venezia. Non ho le competenze per giudicare l'opera sostituibile o meno con altre tecnologie, ma ritengo scandalosa la gestione dell'appalto e del progetto esecutivo. Comunque sia grazie per aver fatto affiorare la questione!!!

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