A marzo di ques'anno il Comitato Elettrotecnico Italiano ha pubblicato l'ultima revisione della Norma CEI 0-16, lo strumento di lavoro fondamentale per chi si occupa di fotovoltaico, eolico ed altri impianti di produzione di energia connessi alla rete elettrica di Media ed Alta Tensione. La norma è entrata in vigore il 1 Aprile 2022 ma più che un pesce d'aprile sarebbe da considerare un "mattone", visto che il fascicolo è composto da ben 666 pagine! Si, proprio lui, l'innominabile ed abominevole numero che nel simbolismo religioso richiama nefasti ed apocalittici eventi. Ma non tutti i mali vengono per nuocere: andiamo con ordine e vediamo se è possibile raccapezzarsi e trovare la salvezza nelle labirintiche pagine normative.
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Di cosa stiamo parlando ?
La Norma CEI 0-16 la norma quadro per la connessione degli impianti di produzione elettrica come il fotovoltaico e l'eolico alla rete elettrica di Media Tensione ed Alta Tensione. E' stata voluta dall'Autorità per l'Energia (oggi ARERA) per regolare i rapporti tra le società di distribuzione, che ora si chiamano "DSO", e coloro che hanno un impianto che produce energia elettrica allacciato alla rete pubblica MT o AT.
Essendo una norma che deriva da un obbligo di legge, è di pubblico dominio e liberamente scaricabile dal sito del Comitato Elettrotecnico Italiano.
Il dogma violato
Un primo aspetto contraddittorio di questa norma, che la assilla sin dalla primissima edizione, è viola uno dei capisaldi di tutte le norme tecniche, nazionali ed internazionali e non solo del settore elettrico: la separazione tra le norme di prodotto e le norme di installazione.
E' un pò come se trovassimo nella norma CEI 64-8, quella che detta le regole per fare l'impianto elettrico di casa, anche le norme per realizzare interruttori, asciugacapelli, lampadari, lavatrici e tostapane.
Un "pot pourri" da far concorrenza al più blasonato chef della Guida Michelin.
Cosa c'è dentro
La difficoltà di consultazione della Norma CEI 0-16 per chi si occupa, ad esempio, di impianti fotovoltaici, deriva appunto dall'alternanza di prescrizioni per gli impianti (ad esempio il Capitolo 8, che riguarda gli impianti collegati in Media Tensione), cioè le prescrizioni indirizzate a progettisti ed installatori, con le prescrizioni indirizzate ai produttori di apparecchiature, quali Relè di protezione, Alternatori, Inverter e quant'altro.
A queste prescrizioni, per non farsi mancare nulla, si aggiungono poi le indicazioni per realizzare le apparecchiature di prova a banco per la certificazione dei prodotti di cui sopra.
In pratica sono state compresse all'interno di una unica Norma tecnica una ventina di norme indirizzate ai più disparati soggetti.
Lati Positivi
Non si può comunque negare che il Comitato Tecnico CT316 non stia lavorando alacremente per mantenere la norma aggiornata con le evoluzioni tecnologiche del mercato e le necessità di garantire sempre maggiore sicurezza alla rete elettrica. Qualche chiarimento risulta comunque molto interessante, come l'esclusione dalla norma degli azionamenti industriali di tipo rigenerativo (frenatura a recupero), e come le tabelle dell'Allegato Z, delle quali parlerò a breve.
Selettività? Elementare Watson
Ricordo anni addietro le facce sbigottite delle persone alle quali facevo notare che, a fronte di un impianto fotovoltaico connesso in Media Tensione, era necessario modificare la programmazione delle soglie all'interno degli inverter per rendere selettive le protezioni degli inverter con la "Protezione di Interfaccia", esterna agli stessi.
Ma all'epoca, se parlavi di ritoccare i parametri impostati dal produttore dell'inverter, ti prendevano per folle.
Eppure l'Allegato A70 pubblicato da Terna nel 2012 parla chiaro: è necessario tarare i dispositivi di protezione dei generatori in modo da garantire più possibile il sostentamento della rete elettrica nazionale; generatori che si disconnettono al primo battito d'ali di una farfalla... "non li vogliamo".
Invece niente, toccare configurazioni interne era un Tabù, una responsabilità che in pochi volevano e sapevano prendersi: non toccare nulla, lascia tutto là che andrà benissimo.
La luce in fondo al tunnel
Il ragionamento di Terna è logico e condivisibile: oltre alla sicurezza di cose e persone è necessario operare anche per mantenere solido il Sistema Elettrico Nazionale (SEN).
Peccato che in questi ultimi 10 anni, dal 2012 ad oggi, non c'è stata molta chiarezza su come rendere selettive le protezioni degli inverter (o dei generatori in genere) rispetto alla famigerata Protezione di Interfaccia che tanto richiede "Enel Distribuzione" per garantire la sicurezza dei propri operatori.
Le impostazioni venivano quindi lasciate all'iniziativa del singolo oppure ai valori "di fabbrica" dei dispositivi.
In realtà con l'edizione 2019 della Norma era arrivato l'Allegato Z ad illuminare la strada: Regolazioni del sistema di protezione dei gruppi generatori che doveva spianare la strada a dubbi ed interpretazioni locali; questo capitolo indica le soglie da programmare nelle protezioni dei generatori, ad esempio negli inverter degli impianti fotovoltaici, per non andare in conflitto con il "SPI".
Peccato però che nell'indice della norma questo allegato non esisteva!
Una rivoluzione copernicana che nell'edizione 2019 veniva ignorata persino dal sommario in prima pagina e dalla seguente prefazione.
Veniva quindi un pò difficile a chiunque, costruttori compresi, prendere l'iniziativa di andare fino all'ultima pagina (483!) per cercare un Allegato invisibile.
Le nubi si diradano?
Non nascondo che quando ho visto l'indice dell'edizione 2022 mi sono lasciato sfuggire un "Aaahh, finalmente".
Ovviamente, dato il proliferare di pagine di cui in ho parlato in premessa, il nostro Allegato Z da ultimo in classifica, è ora finito a pagina 657 (!), una posizione che dire "ultima ruota del carro" è un eufemismo.
Comunque l'allegato c'è e non possiamo più ignorarlo.
Ecco quindi per gli amanti del Fotovoltaico la Tabella 107, che ci fornisce tutte le indicazioni per tarare le protezioni interne ai nostri inverter per essere "selettivi" nei confronti della Protezione di Interfaccia e mettere in funzione un impianto che garantisca la continuità di servizio al cliente ed alla rete elettrica.
Ma sarà proprio così ?
Ma adesso abbiamo davvero delle indicazioni chiare sulla taratura dei nostri inverter quando installati in un contesto CEI 0-16 ?
E questi valori dobbiamo inserirli noi "a mano" nei generatori (gli inverter, nel caso del fotovoltaico) o i costruttori di dette apparecchiature gli inseriscono automaticamente nei menu di configurazione quando l'utente sceglie di applicare appunto la Norma CEI 0-16?
E soprattutto, quei simboli "maggiore o uguale" sono davvero risolutori e chiarificatori ?
J'accuse
Ora provate a confrontare le soglie di cui sopra (Tabella 107 della norma), con le soglie che si devono impostare nel Sistema di Protezione di Interfaccia (Tabella 12 della norma): scoprirete che numerose soglie si sovrappongono, facendo venire meno la richiesta selettività!
In pratica è perfettamente inutile che Terna ci chieda di mantenere gli impianti di produzione in servizio anche in condizioni "difficili" se poi gli inverter vengono programmati con soglie talvolta "peggiori" se non uguali a quelle della protezione di interfaccia esterna.
Direi che proprio non ci siamo e che tutte le filosofie sulla sicurezza della rete nazionale vanno a farsi benedire. Qualcuno mi dica se sto sbagliando o se, data l'età, ho problemi alla vista che mi fanno male interpretare i dati.
Possiamo fare di meglio
A questo punto, visto che la CEI 0-16 usa il simbolo maggiore/uguale "≥", provo io a tracciare una tabella di taratura delle protezioni degli inverter (sto parlando di fotovoltaico, ma non solo) in modo da tenerci alla larga dalle soglie della protezione di interfaccia ed assicurare selettività al nostro impianto.
Spero possa essere utile a tutti e di base per eventuali chiarimenti normativi.
Conclusione
E' ormai chiaro che questa strada di una norma unica, Impianti & Prodotti, sia arrivata al capolinea.
Le 666 pagine sono lì che ci chiedono un cambio di rotta. Si rischiano sempre più sviste come quella della versione 2019 dove l'Allegato Z era praticamente inesistente.
E' vero che ormai non si stampa quasi più nulla ed anche se fossero 1000 pagine non si rischierebbe nessuna deforestazione, ma muoversi tra centinaia di rimandi è una mission impossible anche davanti allo schermo di un PC.
In conclusione, alla Norma CEI 0-16 serve quanto prima una rivisitazione e riorganizzazione dettata sia dal buon senso che dalla razionalità che denota tutte le norme tecniche, in modo che gli operatori del settore possano operare con uno strumento più leggibile e più gestibile.
Ultimo tassello
Non vorrei sembrare pessimista, ma credo che si voglia perseguire la sicurezza della rete elettrica nazionale, le tarature del 90% degli inverter connessi alla rete di Media Tensione sia da ricontrollare.
Ma questa è un'altra storia.
Un saluto cordiale