Collegamento piano cottura a induzione
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Tre fili da 6mm² non era proprio possibile infilarlo nel corrugato? Sarebbe stato protetto con un C-32A e avresti potuto sfruttare appieno il piano cottura
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SediciAmpere
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Franco012 ha scritto:Non penso cheTrap intenda passare ad una fornitura superiore ai 6 kW. Per tale potenza complessiva dell'impianto, cavo e interruttore per il piano a induzione mi sembrano correttamente dimensionati.
La potenza contrattuale impegnata nulla vuol dire con il dimensionamento della linea di un utilizzatore.
Se con un contratto da 6.6 kW il nostro amico volesse usare 3 zone in boost per un consumo di 6 kW non potrebbe farlo.
Facciamo decidere ai limitatori ed ai gestori carichi l'utilizzo massimo di una linea, non al magnetotermico.
Franco012 ha scritto:Per quelle che sono le mie conoscenze, i piani a induzione non rientrano tra i dispositivi soggetti, in caso di guasto, a dispersioni "particolari", rilevabili solo da differenziali diversi dal tipo "AC", che mi sembra eccessivo definire "assolutamente inadeguato".
I piani cottura ad induzione, in caso di guasto, possono generare correnti di dispersione verso terra non rilevabili da un differenziale tipo AC che, nel 2022, sarebbe da riservare a circuiti di utilizzatori solo resistivi, cosa particolarmente rara.
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aarid: cio' che limita la corrente di una linea e' il magnetotermico a monte , POI se si deve limitarla per motivi contrattuali si ricorrera' ai limitatori o gestione carichi.
in questo caso si doveva realizzare una linea da 6mmq , proteggerla con un C32 e un differenziale possibilmente in classe F. DOVE stya scritto che i differenziali classe F devono essere usati per lavatrici e condizionatori? visto le loro caratteristiche dovrebbero essere impiegati su tutte le linee prese, visto l'aumentare degli elettrodomestici che potrebbero disperdere verso terra correnti non sinusoidali.
anzi a quanto pare presto saranno obbligatori in tutti i circuiti ad eccezione della linea luci.
in questo caso si doveva realizzare una linea da 6mmq , proteggerla con un C32 e un differenziale possibilmente in classe F. DOVE stya scritto che i differenziali classe F devono essere usati per lavatrici e condizionatori? visto le loro caratteristiche dovrebbero essere impiegati su tutte le linee prese, visto l'aumentare degli elettrodomestici che potrebbero disperdere verso terra correnti non sinusoidali.
anzi a quanto pare presto saranno obbligatori in tutti i circuiti ad eccezione della linea luci.
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ivano ha scritto:aarid: cio' che limita la corrente di una linea e' il magnetotermico a monte , POI se si deve limitarla per motivi contrattuali si ricorrera' ai limitatori o gestione carichi.
in questo caso si doveva realizzare una linea da 6mmq , proteggerla con un C32 e un differenziale possibilmente in classe F. DOVE stya scritto che i differenziali classe F devono essere usati per lavatrici e condizionatori? visto le loro caratteristiche dovrebbero essere impiegati su tutte le linee prese, visto l'aumentare degli elettrodomestici che potrebbero disperdere verso terra correnti non sinusoidali.
anzi a quanto pare presto saranno obbligatori in tutti i circuiti ad eccezione della linea luci.
Dipende
In un corrugato standard di 20mm 3x6 non ci passano tanto facilmente, sprattutto se ci sono molte curve e probabilmente Aarid non vuole rompere le mattonelle e fare una nuova traccia
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SediciAmpere
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ivano ha scritto: DOVE stya scritto che i differenziali classe F devono essere usati per lavatrici e condizionatori?
Io l'ho visto scritto nell'ultima edizione (dicembre 2021) delle Norme CEI:
Ma l'ho visto scritto anche da fonte che ritengo autorevole:
In entrambi i casi si tratta di raccomandazioni, ma sono d'accordo sul fatto che un impiego più generalizzato sarebbe sicuramente una buona idea. Purtroppo in Italia i differenziali in questione hanno un costo esorbitante.
Big fan of ⋮ƎlectroYou
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GioArca67 ha scritto:Oltre al conduttore di protezione giallo verde quanti conduttori ha il piano cottura? 2 o 3?
3. È possibile collegare L+N oppure L1+L2+N
6 mm2 penso ci sarebbero passati nelle canaline. Tra l'altro l'elettricista mi aveva detto (già prima di vedere la canaline) che 4 mm2 sarebbero stati adeguati
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Un differenziale tipo A (o F) sarebbe costato molto di più?
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Quello che ti hanno installato è questo:
L'analogo (ma con corrente di 16 A) di tipo "A" è questo:
L'analogo (ma con corrente di 16 A) di tipo "F" è questo:
I prezzi sono quelli di listino (quindi il prezzo di vendita potrebbe essere anche di molto inferiore), e non so se sono comprensivi di IVA. Inoltre, gli ultimi due differenziali sono da 16 A (non ne ho trovati da 20 A con pari caratteristiche) e comunque anche così si può avere un'idea della differenza di costo.
L'analogo (ma con corrente di 16 A) di tipo "A" è questo:
L'analogo (ma con corrente di 16 A) di tipo "F" è questo:
I prezzi sono quelli di listino (quindi il prezzo di vendita potrebbe essere anche di molto inferiore), e non so se sono comprensivi di IVA. Inoltre, gli ultimi due differenziali sono da 16 A (non ne ho trovati da 20 A con pari caratteristiche) e comunque anche così si può avere un'idea della differenza di costo.
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Il mio parere l'ho espresso in modo chiaro qualche post fa.
Se l'utente vuole installare un piano cottura da 7400W di potenza nominale massima è corretto metterlo nelle condizioni di poterlo utilizzare al pieno.
Se poi il suo contratto è di 3 kW oggi non è detto che domani non possa essere un 8kW, in quel caso cosa facciamo?
Ricabliamo tutto e cambiamo gli interruttori modulari automatici?
Come già detto la limitazione all'uso di un circuito deleghiamola a sistemi di gestione carichi, i circuiti utilizzatori dimensioniamoli per il carico collegato.
GioArca67 Esistono svariate configurazioni per l'alimentazione dei piani cottura ad induzione, le più comuni sono 3 fasi + neutro + PE in sistema trifase, mentre 1 fase + neutro + PE in monofase.
Franco012 Quelli sono magnetotermici differenziali in unico blocco, guardando nei puri e/o negli associabili trovi differenziali con In >= 32A, taglia consigliata per la protezione di quella linea.
ivano aggiungerei che anche per i circuiti luce, trovandosi sempre più spesso alimentatori elettronici switching on/outboard a corpi illuminanti LED, la soluzione F sarebbe preferibile.
Se l'utente vuole installare un piano cottura da 7400W di potenza nominale massima è corretto metterlo nelle condizioni di poterlo utilizzare al pieno.
Se poi il suo contratto è di 3 kW oggi non è detto che domani non possa essere un 8kW, in quel caso cosa facciamo?
Ricabliamo tutto e cambiamo gli interruttori modulari automatici?
Come già detto la limitazione all'uso di un circuito deleghiamola a sistemi di gestione carichi, i circuiti utilizzatori dimensioniamoli per il carico collegato.



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