GioArca67 ha scritto:[...]
dovremmo ammettere allora che c'è una componente ulteriore nel verso del moto come se nel vagone lanciassimo una pallina da tennis.
scusa...stai dicendo di no? voglio dire...non ha proprio senso questa tua affermazione. Di quale moto? e se "non l'avesse", sarebbe fermo rispetto a cosa? sembri supporre che una volta emesso il fotone, la sorgente per così dire ci "scivoli sotto" alla sua velocità v, mentre il fotone magicamente perde tale componente...che davvero è una cosa cui non riesco ad attribuire alcun senso.
Io vi ringrazio tutti per le risposte, purtroppo però i miei dubbi permangono. Provo a spiegare dov'è che mi inceppo, se qualcuno di voi ha ancora voglia di affrontare il problema:
le previsioni della teoria della relatività ristretta risultano "significativamente" diverse da quelle della meccanica classica solo a velocità prossime a quelle della luce. Se suppongo però di avere degli orologi precisi a 1^-150000 secondi (tanto è un esperimento mentale, possiamo fare quello che vogliamo), allora possiamo immaginare di vederne gli effetti anche se i due osservatori si muovono a velocità lontante da quelle della luce. Questo mi aiuta a immaginare la situazione, ma non credo faccia differenza alcuna sul ragionamento.
Allora, supponiamo di avere due osservatori A e B in moto inerziale reciproco a 50km/h, e che entrambi siano dotati di orologi super atomici nucleari positronici tali da non sgarrare di niente e con un display in grado di visualizzare il decimilionesimo di attosecondo, e di due cannocchiali in grado di far vedere a ciascuno l'orologio dell'altro. Supponiamo che l'osservatore A, ad un certo punto, azzeri il suo orologio leggendo contemporaneamente il valore sull'orologio di B, trovando che segna il valore Tba (Tempo su orologio b letto da a). L'osservatore B guarda con il cannocchiale l'orologio di A e legge il suo quando vede quello di A azzerarsi, leggendo Tab(0).
A questo punto, secondo me, supponendo che i due si trovino a una distanza D nel momento in cui A azzera il cronometro, dovrebbero valere le seguenti affermazioni:
- Il valore Tba letto da A è quanto misurato dall'orologio B D/c secondi prima.
- il valore Tab(0) letto da B è quanto misurato dall'orologio A D/c secondi dopo l'azzeramento.
in generale, se chiamiamo X la distanza fra i due, in ogni istante devono valere (dovrebbero...

):
- Il valore Tba letto da A è quanto misurato dall'orologio B X/c secondi prima
- il valore Tab letto da B è quanto misurato dall'orologio B X/c secondi prima
quando i due osservatori si incrociano, X è zero e quindi entrambi leggono l'orologio dell'altro senza ritardi.
Il problema è questo:
- il valore letto Tba era in ritardo rispetto al valore vero, quindi l'osservatore A dovrebbe vedere l'orologio di B andare più veloce in modo da recuperare l'intervallo di ritardo.
- il valore letto Tab(0)...aspetta...è in ritardo pure lui, quindi anche l'osservatore B vede l'altro che "cammina più veloce".
Ok bene, se questi ragionamenti sono giusti ci sono arrivato

(li lascio scritti perché magari sono fesserie e qualcuno mi corregge)
Nell'ipotesi che siano giusti: questo significa però che, limitatamente alla teoria della relatività ristretta, la dilatazione dei tempi è solo apparente e quindi "l'adesso" dell'uno può ancora considerarsi contemporaneo "all'adesso" dell'altro...
ripeto...
grazie a tutti di nuovo