L'origine del problema e` appunto il video likato da
xyz nel messaggio [7], video scovato da
MarkyMark che mi aveva chiesto in MP se nell'
ascensore c'era anche Veritasium

Il problema dell'ascensore si basava sul vettore di Poynting, praticamente come in questo problema.
Ho modificato un po' il problema introducendo delle varianti per cercare di indurre in errore possibili solutori ingenui, nessuno dei quali pero` bazzica da queste parti!
Devo dire che questo argomento ha suscitato parecchie reazioni in rete, con risposte talvolta corrette altre volte essenzialmente sbagliate

Appena pubblicato il post ho parlato con
carloc che, da par suo, lo ha risolto in modo estremamente elegante. Qui essenzialmente descrivo la sua soluzione.
L'idea base e` che se si misura l'impedenza a una estremita` di una linea di trasmissione, si vede l'impedenza

tutto il tempo che il segnale impiega ad arrivare fino in fondo alla linea e a tornare indietro portando le notizie di che cosa c'e` collegato in fondo alla linea.
Pertanto, quando si chiude l'interruttore, il circuito si comporta come se al posto della linea ci fosse una resistenza di valore

Se ci si "dimentica" della linea e si guarda solo la resistenza rossa, sul carico arriva immediatamente tensione (qualche nanosecondo), e la tensione iniziale sul carico vale

e questa tensione rimane per un tempo pari a

, ad esempio due secondi. Trascorso questo tempo, dal fondo della linea torna indietro l'informazione di che cosa c'e` al fondo della linea e le cose si complicano, bisogna vedere i diagrammi del messaggio [5] (
elfo

) e del messaggio [9], in cui cominciano le riflessioni varie. Da notare che in questi due messaggi la sorgente di tensione ha una resistenza in serie, mentre nel problema iniziale non c'era, ma non cambia il tipo di soluzione.
Se

, la linea e` adattata alla sorgente, quindi inizialmente la tensione sul carico e` pari a

e quando torna indietro la prima riflessione (dopo 2s), non si hanno altre ri-riflessioni e il sistema va a regime con una tensione sul carico pari a V
La versione con due linee di trasmissione e` essenzialemente la stessa:
se le due linee hanno la stessa lunghezza, per i primi due secondi (o per un intervallo pari a

) si ha un partitore di tensione con tre resistenze, la tensione arriva "immediatamente" sul carico e ha valore

dopo un tempo di propagazione andata ritorno, si hanno i casini delle riflessioni. Se
e le due linee sono della stessa lunghezza, allora la tensione e` come prima: inizia con un valore pari a meta` della tensione V e dopo un tempo

, due secondi, la tensione sulla resistenza va a V.
Da notare che anche con due linee il ritardo iniziale e` nullo e quello per andare a regime, nel caso di linee uguali adattate, e` sempre

.
Il fatto che l'interruttore sia su un lato solo non ha alcun effetto: non e` che la linea di sotto sia gia` "carica" o altre amenita` del genere

Quello che cambia sul carico e` la tensione di modo comune che in questo caso rimane sempre pari aV/2 (se il riferimento e` messo dove indicato nello schema). Le tensioni ai capi del carico, in caso di linee uguali e carico adattato

e` nella figura seguente, dove in rosso e` indicata la tensione differenziale ai capi del carico.
Nel caso delle linee aperte il comportamento per l'intervallo iniziale di

e` lo stesso delle linee cortocircuitate: finche' non torna il segnale riflesso, il circuito non "sa" se la linea e` aperta, in corto o in una qualche altra condizione. Quando torna la riflessione, se le linee sono adattate, la tensione sul carico cade a zero e rimane a quel valore.
L'uso di caricare una linea e scaricarla su un carico e` un modo possibile ed usato per generare impulsi di lunghezza limitata ed ampiezza anche elevata.