Se devo calcolare la potenza erogata dal generatore di corrente in foto la cui corrente ovviamente è nota, la differenza di potenziale devo calcolarla tra A e B o tra B e A.
Mi verrebbe spontaneo dire B e A, ma mi viene negativa per cui il prodotto V * I che è la potenza mi viene negativa.
Dove sbaglio ?
(Esercizio) potenza erogata dal generatore di corrente
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EdmondDantes
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La ddp è calcolata positiva fra A e B.
La corrente si richiude su un carico (resistenza) connesso fra A e B.
Nella convenzione dei carichi, la corrente entrante dall'alto (morsetto A) provoca una caduta di tensione positiva.

La corrente si richiude su un carico (resistenza) connesso fra A e B.
Nella convenzione dei carichi, la corrente entrante dall'alto (morsetto A) provoca una caduta di tensione positiva.

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g.schgor ha scritto:Dov'è il circuito?
mi autorispondo. L'esercizio chiede la potenza erogata per cui devo prendere i riferimenti non associati del generatore cioè Va-Vb. Non credo sia necessario conoscere i dettagli del circuito per capire da quale parte considerare la tensione.
Correggetemi se sbaglio.
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ziomangrovia
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MarcoD ha scritto:La ddp è calcolata positiva fra A e B.
La corrente si richiude su un carico (resistenza) connesso fra A e B.
Nella convenzione dei carichi, la corrente entrante dall'alto (morsetto A) provoca una caduta di tensione positiva.
grazie 1000
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ziomangrovia
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Aggiungo una nota solo per definire meglio il problema per tutti i futuri lettori del 3D.
Alcune mie risposte sono state eliminate dopo l'inevitabile pulizia del 3D
.
La mia nota e' relativa al bipolo denominato generatore ideale di corrente, ma considerazioni simili valgono per qualsiasi bipolo.
Il simbolo del generatore ideale di corrente e' il seguente:
cioe', e' un bipolo che impone una corrente j(t) in genere funzione del tempo.
Il simbolo cosi' riportato non permette di scrivere l'equazione descrittiva del bipolo, poiche' mancano le variabili descrittive dello stesso: tensione e corrente.
Il simbolo completo e' il seguente:
Ecco, ora abbiamo tutti gli elementi per poter scrivere finalmente l'equazione descrittiva del generatore ideale di corrente:

La i(t) e' la variabile descrittiva del nostro bipolo, j(t) e' la corrente impressa dal generatore.
La tensione v non influenza la corrente i(t) e puo' assumere qualsiasi valore (non significa che sia nulla dato che non compare nell'equazione) in base al comportamento assunto dal resto del circuito che interagisce con il generatore di corrente in esame.
Di proposito ho scelto di utilizzare la convenzione dell'utilizzatore per mettere in luce un fatto che sembra essere poco chiaro: il comportamento energetico dei generatori ideali.
Il generatore ideale di corrente (ma anche quello di tensione) non e' un generatore di potenza o convertitore che dir si voglia. Non e' obbligato a fornire una potenza elettrica. E' un bipolo attivo che imprime la propria corrente. Punto.
Il suo comportamento, in termini energetici, e' dettato dal resto della rete cui e' connesso. La restate rete imporra' una tensione ai capi del generatore (indipendentemente dalla scelta fatta sui segni. Ricordiamo che e' il circuito ad avere sempre ragione).
Se dal prodotto v(t) i(t) avremo una potenza positiva allora il nostro generatore ideale di corrente assorbirà potenza dalla rete, se il risultato sara' negativo allora il generatore fornira' potenza alla rete.
Se la tensione ai capi del generatore ideale di corrente e' nulla allora lo stesso imporra' la corrente j(t) senza assorbire o fornire potenza. Ricordiamoci che il generatore di corrente non deve trovarsi in serie ad un circuito aperto, altrimenti la rete elettrica risultante sara' degenere e questi tipi di reti non ci interessano.
Facendo riferimento al caso riportato in questo 3D, non ha importanza come viene calcolata la tensione ai capi del bipolo.
E' necessario scegliere una convenzione: o quella dell'utilizzatore o quella del generatore.
Tutto cio' porta a segnare un morsetto di riferimento (il morsetto contrassegnato dal simbolo +) cui riferire i riferimenti delle tensione e della corrente. Questo invece e' importante.
Fatta questa scelta si interpreta il segno della potenza. I singoli segni della corrente e della tensione non sono utili. Il loro prodotto, si'.
Dunque, e' importante conoscere il resto della rete che nel primo post manca?
Si', e' fondamentale e infatti il nostro
g.schgor ha scritto l'unica domanda necessaria.
Il resto non conta e serve solo a far confusione.
Alcune mie risposte sono state eliminate dopo l'inevitabile pulizia del 3D

La mia nota e' relativa al bipolo denominato generatore ideale di corrente, ma considerazioni simili valgono per qualsiasi bipolo.
Il simbolo del generatore ideale di corrente e' il seguente:
cioe', e' un bipolo che impone una corrente j(t) in genere funzione del tempo.
Il simbolo cosi' riportato non permette di scrivere l'equazione descrittiva del bipolo, poiche' mancano le variabili descrittive dello stesso: tensione e corrente.
Il simbolo completo e' il seguente:
Ecco, ora abbiamo tutti gli elementi per poter scrivere finalmente l'equazione descrittiva del generatore ideale di corrente:

La i(t) e' la variabile descrittiva del nostro bipolo, j(t) e' la corrente impressa dal generatore.
La tensione v non influenza la corrente i(t) e puo' assumere qualsiasi valore (non significa che sia nulla dato che non compare nell'equazione) in base al comportamento assunto dal resto del circuito che interagisce con il generatore di corrente in esame.
Di proposito ho scelto di utilizzare la convenzione dell'utilizzatore per mettere in luce un fatto che sembra essere poco chiaro: il comportamento energetico dei generatori ideali.
Il generatore ideale di corrente (ma anche quello di tensione) non e' un generatore di potenza o convertitore che dir si voglia. Non e' obbligato a fornire una potenza elettrica. E' un bipolo attivo che imprime la propria corrente. Punto.
Il suo comportamento, in termini energetici, e' dettato dal resto della rete cui e' connesso. La restate rete imporra' una tensione ai capi del generatore (indipendentemente dalla scelta fatta sui segni. Ricordiamo che e' il circuito ad avere sempre ragione).
Se dal prodotto v(t) i(t) avremo una potenza positiva allora il nostro generatore ideale di corrente assorbirà potenza dalla rete, se il risultato sara' negativo allora il generatore fornira' potenza alla rete.
Se la tensione ai capi del generatore ideale di corrente e' nulla allora lo stesso imporra' la corrente j(t) senza assorbire o fornire potenza. Ricordiamoci che il generatore di corrente non deve trovarsi in serie ad un circuito aperto, altrimenti la rete elettrica risultante sara' degenere e questi tipi di reti non ci interessano.
Facendo riferimento al caso riportato in questo 3D, non ha importanza come viene calcolata la tensione ai capi del bipolo.
E' necessario scegliere una convenzione: o quella dell'utilizzatore o quella del generatore.
Tutto cio' porta a segnare un morsetto di riferimento (il morsetto contrassegnato dal simbolo +) cui riferire i riferimenti delle tensione e della corrente. Questo invece e' importante.
Fatta questa scelta si interpreta il segno della potenza. I singoli segni della corrente e della tensione non sono utili. Il loro prodotto, si'.
Dunque, e' importante conoscere il resto della rete che nel primo post manca?
Si', e' fondamentale e infatti il nostro

g.schgor ha scritto:Dov'è il circuito?
Il resto non conta e serve solo a far confusione.
Il Conte di Montecristo
Se non studio un giorno, me ne accorgo io. Se non studio due giorni, se ne accorge il pubblico.
Io devo studiare sodo e preparare me stesso perché prima o poi verrà il mio momento.
Abraham Lincoln
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