stefanopc ha scritto:Si eliminarebbe il problema della resistenza ON che dicevi.
No, quello è legato al componente che si usa per la commutazione nel circuito di lock in, in U3A, U3B e U3C la resistenza ON è praticamente ininfluente. Si può attenuare di molto il problema utilizzando un altro interruttore al posto di R11, pilotato in controfase rispetto ad U3D. Oppure, come ho detto sopra, un deviatore. Tuttavia ho cercato un po' e nel poco tempo che ho passato sui siti dei vari fornitori non ho trovato interruttori analogici che mi avessero convinto (parlo del prezzo e della reperibilità) rispetto al banale CD4066.
Comunque, il vantaggio sarebbe solo quello di abbassare l'offset che poi viene eliminato nei calcoli. Si può giocare a fare differenze pilotando U3A ed U3B in fase/controfase rispetto ad U3D perché la tensione in uscita del circuito sia direttamente legata VA-VB, ma ci ho riflettuto e mi sembra che il gioco non ne valga la candela. Agendo così si evitano tutti i problemi di offset legati ad U1D. U1 quindi dev'essere semplicemente veloce e rail to rail (o ad alimentazione singola), ma non di precisione.
A condizione appunto che il convertitore analogico/digitale abbia risoluzione sufficiente, idealmente 16bit su +/- 1V con ingresso differenziale.
Il prototipo di cui sopra ha senso come circuito indipendente e mi ha permesso di fare qualche misura con un multimetro. Quando si metterà tutto insieme con un micro in un circuito unico, bisognerà fare delle scelte legate all'economia ed al funzionamento globale e migliorare il tutto ottimizzando anche i consumi.