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BYPASS E DEFINIZIONE DI POTENZA TECNICAMENTE PRELEVABILE

Progettazione, esercizio, manutenzione, sicurezza, leggi, normative...

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[11] Re: BYPASS E DEFINIZIONE DI POTENZA TECNICAMENTE PRELEVABILE

Messaggioda Foto UtenteDavik » 20 giu 2019, 12:35

Io come normativa di riferimento tengo conto delle Norme CEI e UNI, tu perché quelle di e-distribuzione?

Se devo fare una nuova connessione o ricevere qualche tipo di incentivo, va bene, lo devono fare loro, seguo le loro regole; però se un giudice mi chiede di stimare quanta energia un utenza possa aver assorbito, seguo la normativa di settore, poi spetterà al CTP far valere la sua normativa.

Al massimo ti serve la corrente nominale dell'interruttore generale (o la somma); per la portata del cavo,oltre la sezione serve sapere tipo di cavo e posa, ma per la potenza in prelievo tecnicamente conta zero.
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[12] Re: BYPASS E DEFINIZIONE DI POTENZA TECNICAMENTE PRELEVABILE

Messaggioda Foto Utentelillo » 20 giu 2019, 12:51

valuta la portata del cavo.
considera che hai un sistema trifase.
calcola la potenza in funzione dei dati di cui sopra:

P=\sqrt[]{3}VI\cos\varphi

con \cos\varphi fattore di potenza che scolasticamente puoi imporre a 0,9.

per il tempo... dalle 7.00 del mattino alle 23.30?
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[13] Re: BYPASS E DEFINIZIONE DI POTENZA TECNICAMENTE PRELEVABILE

Messaggioda Foto UtenteGDM » 20 giu 2019, 17:36

Davik ha scritto:Io come normativa di riferimento tengo conto delle Norme CEI e UNI [..]



Nella ricerca effettuata, non ho trovato normativa CEI e UNI di riferimento, se è a conoscenza di qualche normativa, me la può indicare?
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[14] Re: BYPASS E DEFINIZIONE DI POTENZA TECNICAMENTE PRELEVABILE

Messaggioda Foto UtenteGDM » 20 giu 2019, 17:45

lillo ha scritto:valuta la portata del cavo.
considera che hai un sistema trifase.
calcola la potenza in funzione dei dati di cui sopra:

P=\sqrt[]{3}VI\cos\varphi

con \cos\varphi fattore di potenza che scolasticamente puoi imporre a 0,9.

per il tempo... dalle 7.00 del mattino alle 23.30?



scusa se te lo chiedo, potresti sviluppare la formula che mi hai scritto? purtroppo non sono del campo e ho difficolta nel recuperare i vari dati.
grazie
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[15] Re: BYPASS E DEFINIZIONE DI POTENZA TECNICAMENTE PRELEVABILE

Messaggioda Foto UtenteNSE » 20 giu 2019, 18:29

GDM ha scritto:Il quesito a cui devo rispondere è il seguente: accerti e verifichi, previo sopralluogo ed in base alla documentazione in atti, la corrispondenza dell'energia elettrica consumata dall'opponente a quella fatturata da ENEL.
l'allaccio diretto è stato effettuato con 4 conduttori di sezione 6.
Il contratto per la fornitura, regolare, è da 10 kW - 380 V - trifase (casa con ampio giardino e piscina).
.

Il quesito è questo? La controparte non ha nominato il suo CTP? E perché dovresti fare la parte del CTP della parte in opposizione ad ENEL (dopo che gli hanno rubato l'energia).

ENEL ha le sue statistiche, che utilizza (mi è capitato) quando intercetta dei ladri o in alternativa, quando ha un errato funzionamento del contatore (es. bobina voltmetrica non serrata).

Non sono legge, ma sono statistiche abbastanza rodate (di furbi glie ne capitano, non è il primo).

Potresti tanto per iniziare, prendere visione del loro metodo di calcolo e capire quanto si può discostare dal caso in esame, (es. le statistiche prendono in esame una occupazione permanente, mentre in realtà l'occupazione è solo stagionale.

Poi. . siccome sei CTP, dovresti ragionare dalla parte del giudice (quindi dalla parte della verità), potresti anche realizzare che le stime di ENEL sono troppo basse, e aumentare la spettanza.

Ti chiedono appunto il sopralluogo, per verificare che i carichi presenti e l'uso non comportino una "anomalia statistica".

Ecco io dopo aver letto:

GDM ha scritto: l'oggetto del contendere è il pagamento di una fattura da emessa da enel, a seguito di allaccio abusivo tramite bypass, direttamente alla rete. ....
Il contratto per la fornitura, regolare, è da 10 kW - 380 V - trifase (casa con ampio giardino e piscina).
.


Io credo che le stime di enel siano AMPIAMENTE sottostimate, penso che una piscina abbia una pompa permanentemente in funzione per il filtraggio, un carico basale insomma, poi di sicuro se il tizio sapeva di non pagare la corrente, avrà fatto tutto il riscaldamento a resistenze.

Il giudice ti ha dato l'obbligo del sopralluogo, l'impianto lo devi valutare, il calcolo in relazione alla sezione dei cavi non porta a nulla.
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[16] Re: BYPASS E DEFINIZIONE DI POTENZA TECNICAMENTE PRELEVABILE

Messaggioda Foto Utentelillo » 20 giu 2019, 18:40

P=\sqrt{3}VI\cos\varphi

P è la potenza che cerchi, espressa in watt;
V è la tensione concatenata: 400 V;
I la portata del cavo: abbiamo un 6 mm², ipotizzo con relativa certezza che si tratta di un cavo unipolare in PVC, facciamo che è un N07V-K, ricerco la scheda tecnica di vari produttori, e trovo che la portata in tubo in aria con temperatura esterna di 30°C, è pari a 36 A.
sono quasi certo che i cavi non siano in tubo, ma in aria, svolazzanti, ma questo ritengo influisca poco sulla sua portata;
\cos\varphi come abbiamo detto è il fattore di potenza, che ho imposto a 0,9; scrivo imposto in quanto in realtà è un dato difficile da stimare; ma lasciamo perdere e mettiamo 0,9.
facciamo due conti:

P=\sqrt{3}\times 400\times 36\times 0{,}9\approx 22450 \: \text{W}= 22{,}4 \:  \text{kW}


questa è la potenza massima che il sistema può assorbire alla portata nominale dei cavi.
il tempo: ipotizziamo dunque un utilizzo di 16,5 ore (7,00 - 23,30):

E=P\times t\rightarrow E=22{,}4 \:  \text{kW}\times 16{,}5 \: \text{h}=369{,}6 \: \text{kWh}

calcoliamo ora cosa il furbetto avrebbe combinato in un anno:

369{,}6 \: \text{kWh}\times 365 \: \text{d}=134904  \: \text{kWh}=134{,}9 \: \text{MWh}

arrotondamento più, arrotondamento meno.
ecco perché questa stima la ritengo non verosimile.

sarebbe sufficiente stimare i consumi attraverso altri dati, che sono evidente in possesso degli attori, far pagare tutto quello che non si è pagato, e aggiungere un bella multa per frode/danno/truffa o per qualsiasi altra cosa gli avvocati si vogliono inventare, si chiude la storia, e ai giudici resta tempo per cose più concrete.

d'altronde uno che si permette una piscina e specula energia con sotterfugi personalmente altro che multa, lo manderei a spaccare le pietre in cava... almeno per 4 anni.
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[17] Re: BYPASS E DEFINIZIONE DI POTENZA TECNICAMENTE PRELEVABILE

Messaggioda Foto UtenteGDM » 21 giu 2019, 9:12

ti ringrazino per la risposta.
preciso che il titolare dell'abitazione, in questo caso, non c'entra nulla in quanto, esisteva un contratto d'affitto e l'allaccio è stato realizzato proprio dagli affittuari.

Studierò la questione nella maniera più capillare possibile per cercare di venirne a capo.

Grazie a tutti.
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[18] Re: BYPASS E DEFINIZIONE DI POTENZA TECNICAMENTE PRELEVABILE

Messaggioda Foto UtenteDavik » 21 giu 2019, 10:06

GDM ha scritto:
Davik ha scritto:Io come normativa di riferimento tengo conto delle Norme CEI e UNI [..]

Nella ricerca effettuata, non ho trovato normativa CEI e UNI di riferimento, se è a conoscenza di qualche normativa, me la può indicare?



Intendevo che per rispettare per la regola dell'arte, oltre il senso tecnico logico, bisogna seguire le norme CEI e UNI; Legge 186/68

In particolare la CEI 64-8
Dove spiega che per calcolare la Potenza assorbita bisogna calcolarla secondo gli apparecchi utilizzatori

Se posso, ti consiglierei di farti affiancare da un collega del settore, quello che io e gli altri utenti abbiamo riportato sono le basi O_/
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[19] Re: BYPASS E DEFINIZIONE DI POTENZA TECNICAMENTE PRELEVABILE

Messaggioda Foto UtenteGoofy » 22 giu 2019, 9:40

GDM ha scritto:purtroppo non sono del campo


:shock: Il tribunale in base a quali criteri sceglie il CTU? :roll:

Sono d'accordo con Lillo sul mandare il furbastro a spaccare pietre
in alternativa: su elettrogeneratore a pedali fino a quando ha prodotto l'energia elettrica rubata
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[20] Re: BYPASS E DEFINIZIONE DI POTENZA TECNICAMENTE PRELEVABILE

Messaggioda Foto Utenteattilio » 22 giu 2019, 9:58

Ma è dato sapere quale sia stata la stima Enel? Poi alcune riflessioni...
Uno deliberatamente mette in atto un futro, lo fa con cognizione di causa, perché leggendo bene si parla di "calo dei consumi" quindi sta ben attento a non passare da xxx kWh a 0 kWh. Il fornitore derubato fa una stima del danno.
Secondo me basterebbe che tale stima fosse un minimo oggettivata e regolamentata secondo procedure interne del distributore e resa pubblica in maniera da avere chiaro a priori l'entità di spettanze a cui si va incontro in caso di accertamento.

Trovo assurdo che un tribunale sprechi tempo e denaro per tutelare i ladri... che poi lo faccia nominando CTU non specificatamente esperti in materia è solo la ciliegina sulla torta di un sistema giudiziario ridicolo.
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera


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