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WALTERmwp » 1 giu 2015, 14:57
Ciao
ingantonio, come ti ha scritto
edgar si può disquisire a lungo sulla scelta e sulla modalità d'impiego delle grandezze elettriche.
I segnali che tu menzioni sono di tipo analogico ma è opportuno non confondere il controllo dall'acquisizione.
Se devi rilevare, ad esempio, il valore di una temperatura, allora ricevi quello che è, appunto, un segnale di tipo analogico.
Se invece devi operare la movimentazione di una utenza, ad esempio, una valvola motorizzata, invii un comando di tipo analogico.
Nel caso dell'applicazione del comando, ma mi pare questo ti sia noto, ricorri a quello analogico principalmente per "parzializzare" l'apertura (o la chiusura, dipende dai punti di vista); c'è quindi la necessità di riportare un riferimento elettrico per aprire, in una certa proporzione, la valvola (citando sempre la medesima utenza).
E' una azione che può essere eseguita anche con l'applicazione del segnale digitale (inteso come presenza/assenza) ma è un'altra pratica.
I riferimenti analogici possono essere in corrente o in tensione e nel merito puoi trovare ampia bibliografia.
Per quanto riguarda il criterio, la modalità in base alla quale viene applicato o variato un determinato valore (all'interno del range previsto) dipende invece dalle esigenze del processo che si vuole controllare (magari il controllo di una temperatura di mandata dell'acqua calda sul secondario di una centrale termica); allora il discorso si sposta sui principi di regolazione.
Saluti
W - U.H.F.