perché 6 poli invece che 2
Moderatori: SandroCalligaro, mario_maggi, fpalone
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Vorrei sapere quali potrebbero essere le ragioni per cui uno sarebbe orientato a prendere un motore trifase asincrono a sei poli invece che uno a due. so che il sei poli ha velocità di rotazione inferiore del due poli ma la regolazione della velocità non non può essere fatta dall'inverter, o forse cosi facendo si ha perdita di rendimento ? inoltre un sei poli non costa di più del due poli?
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Con un inverter puoi diminuire la velocita` di rotazione, ma la coppia, se va bene, puo` solo rimanere costante. In pratica compri un motore da n kilowatt per fargli erogare una potenza di n/3 kilowatt. Compra un motre a 6 poli da n/3 kilowatt che costa di meno
Per usare proficuamente un simulatore, bisogna sapere molta più elettronica di lui
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Il 555 sta all'elettronica come Arduino all'informatica! (entrambi loro malgrado)
Se volete risposte rispondete a tutte le mie domande
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quindi se ho bisogno di una potenza minima di 0.65 kW e un numero di giri poco inferiore ai 1000 rpm la scelta migliore risulta essere un motore a 6 poli da 0.75 kW ?
inoltre l'inverter incide sulla potenza del motore? , e il suo rendimento è sempre costante o diminuisce al diminuire dei giri a cui faccio andare il motore?
inoltre l'inverter incide sulla potenza del motore? , e il suo rendimento è sempre costante o diminuisce al diminuire dei giri a cui faccio andare il motore?
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Il discorso e' abbastanza lungo e complesso.
In primo luogo per la selezione del motore da utilizzare con alimentazione tramite inverter e' indispensabile conoscere il range di velocità al quale deve essere utilizzato e il tipo di macchina che deve azionare (e' bene sapere se la macchina funziona a coppia costante, quadratica, oppure a potenza costante).
Poi bisogna conoscere o calcolare la coppia (o momento torcente) necessaria al funzionamento della macchina.
In terzo luogo subentra ...l'esperienza.
Premesso che il motore che meglio si comporta (a livello generale) sotto inverter e' quello a 4 poli, presupponendo un funzionamento nel range di frequenza compreso tra circa 10 Hz e 100 Hz, ci sono delle volte in cui si preferisce un motore a 6 poli, in particolare quando:
1. bisogna limitare la velocità massima alle alte frequenze, in quando al motore e' accoppiato un riduttore (ad esempio) a vite senza fine o un riduttore ad ingranaggi di grossa taglia. Velocità in ingresso al riduttore elevate potrebbero causare eccessivo riscaldamento per sbattimento dell'olio lubrifivcante, eccessiva usura dei cuscinetti, eccessiva usura dei rotismi (ingranaggi).
2. Nel ciclo di lavoro si preferisce privilegiare un funzionamento "rotondo" nel motore a bassissime frequenze, anche a discapito del funzionamento a frequenze alte (un 6 poli e' un po' come un motore a 6 cilindri rispetto ad un 4, se mi consentite il paragone) senza dover ricorrere ad una retroazione in anello chiuso.
3. Si ha necessità di limitare la velocità di rotazione del motore in quanto, aumentando la frequenza, la ventola produce una eccessiva rumorosità (generalmente e' il caso dei motori di grandezza superiore al 132).
Al contrario puo' essere conveniente utilizzare un motore a 2 poli su macchine che lavorano senza riduttore interposto, come ad esempio macchine da taglio, in cui viene privilegiata la possibilità di lavorare ad elevate velocità, e dove l'utilizzo e' a potenza costante (l'alta velocità si utilizza, adesempio, quando il materiale da tagliare e' tenero e quindi la richiesta di coppia inferiore).
Ci sarebbero migliaia di altre sottili motivazioni per prediligere un motore rispetto ad un altro, ma la cosa indispensabile e' conoscere il range di variazione (o meglio, il rapporto tra la velocità massima e quella minima) a cui deve funzionare la macchina.
L'esperienza aiuta molto, quindi se hai un caso "pratico" credo che qui sul forum ci sia chi ti puo' aiutare.
Marco
In primo luogo per la selezione del motore da utilizzare con alimentazione tramite inverter e' indispensabile conoscere il range di velocità al quale deve essere utilizzato e il tipo di macchina che deve azionare (e' bene sapere se la macchina funziona a coppia costante, quadratica, oppure a potenza costante).
Poi bisogna conoscere o calcolare la coppia (o momento torcente) necessaria al funzionamento della macchina.
In terzo luogo subentra ...l'esperienza.
Premesso che il motore che meglio si comporta (a livello generale) sotto inverter e' quello a 4 poli, presupponendo un funzionamento nel range di frequenza compreso tra circa 10 Hz e 100 Hz, ci sono delle volte in cui si preferisce un motore a 6 poli, in particolare quando:
1. bisogna limitare la velocità massima alle alte frequenze, in quando al motore e' accoppiato un riduttore (ad esempio) a vite senza fine o un riduttore ad ingranaggi di grossa taglia. Velocità in ingresso al riduttore elevate potrebbero causare eccessivo riscaldamento per sbattimento dell'olio lubrifivcante, eccessiva usura dei cuscinetti, eccessiva usura dei rotismi (ingranaggi).
2. Nel ciclo di lavoro si preferisce privilegiare un funzionamento "rotondo" nel motore a bassissime frequenze, anche a discapito del funzionamento a frequenze alte (un 6 poli e' un po' come un motore a 6 cilindri rispetto ad un 4, se mi consentite il paragone) senza dover ricorrere ad una retroazione in anello chiuso.
3. Si ha necessità di limitare la velocità di rotazione del motore in quanto, aumentando la frequenza, la ventola produce una eccessiva rumorosità (generalmente e' il caso dei motori di grandezza superiore al 132).
Al contrario puo' essere conveniente utilizzare un motore a 2 poli su macchine che lavorano senza riduttore interposto, come ad esempio macchine da taglio, in cui viene privilegiata la possibilità di lavorare ad elevate velocità, e dove l'utilizzo e' a potenza costante (l'alta velocità si utilizza, adesempio, quando il materiale da tagliare e' tenero e quindi la richiesta di coppia inferiore).
Ci sarebbero migliaia di altre sottili motivazioni per prediligere un motore rispetto ad un altro, ma la cosa indispensabile e' conoscere il range di variazione (o meglio, il rapporto tra la velocità massima e quella minima) a cui deve funzionare la macchina.
L'esperienza aiuta molto, quindi se hai un caso "pratico" credo che qui sul forum ci sia chi ti puo' aiutare.
Marco
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Dimenticavo: un 6 poli da 3 kW costa piu' di 2 poli da 3 kW, ma che "muove" la macchina non e' la potenza, ma la coppia!
Essendo la potenza il prodotto tra la coppia (o meglio, il momento torcente) e il numero dei giri del motore, un motore a 2 poli da 3 kW sarà molto piu' piccolo di un 6 poli da 3 kW, e avrà 1/3 della coppia....
Per ottenere la stessa coppia di un 6 poli da 3 kW Ti servirebbe un 2 poli da 9 kW! (e , a quel punto, spenderesti quasi uguale per il motore, visto che probabilmente sarebbero della stessa grandezza, ma sicuramente di piu' per l'inverter!).
Non ragionate in potenza, ma in base al MOMENTO TORCENTE richiesto.
Marco
Essendo la potenza il prodotto tra la coppia (o meglio, il momento torcente) e il numero dei giri del motore, un motore a 2 poli da 3 kW sarà molto piu' piccolo di un 6 poli da 3 kW, e avrà 1/3 della coppia....
Per ottenere la stessa coppia di un 6 poli da 3 kW Ti servirebbe un 2 poli da 9 kW! (e , a quel punto, spenderesti quasi uguale per il motore, visto che probabilmente sarebbero della stessa grandezza, ma sicuramente di piu' per l'inverter!).
Non ragionate in potenza, ma in base al MOMENTO TORCENTE richiesto.
Marco
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Marco64,
tutto giusto, solo piccole note:
quando parli di motori piccoli.
Su motori da 1000 kW potrebbe essere piu' equilibrato il 6 o anche l'8 poli.
non e' corretto. Il paragone sarebbe valido per motori a piu' fasi (pentafase, esafase, o motori speciali a 11, 17 oppure 23 fasi).
Ciao
Mario
tutto giusto, solo piccole note:
Premesso che il motore che meglio si comporta (a livello generale) sotto inverter e' quello a 4 poli,
quando parli di motori piccoli.
Su motori da 1000 kW potrebbe essere piu' equilibrato il 6 o anche l'8 poli.
(un 6 poli e' un po' come un motore a 6 cilindri rispetto ad un 4, se mi consentite il paragone
non e' corretto. Il paragone sarebbe valido per motori a piu' fasi (pentafase, esafase, o motori speciali a 11, 17 oppure 23 fasi).
Ciao
Mario
Mario Maggi
https://www.evlist.it per la mobilità elettrica e filiera relativa
https://www.axu.it , inverter speciali, convertitori DC/DC, soluzioni originali per la qualità dell'energia
Innovazioni: https://www.axu.it/mm4
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mario_maggi
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Vero, Mario.
Stavo prendendo in considerazione solo i motori piccoli in quanto ero partito pensando al'esempio del 3 kW, e non pensavo alle grandi potenze, quindi facevo un discorso abbastanza generalizzato!
Sul fatto del 4 o 6 cilindri automobilistico paragonando il 4 o 6 poli (sempre in riferimento ai motori piccoli)era solo per far capire che, al limite inferiore della frequenza,nel funzionamento in anello aperto, all'atto pratico gira piu' uniformemente un 6 poli di un 4 o un 2, (anche solo per il fatto che hanno un numero superiore di cave statoriche e un diverso passo d'avvolgimento) proprio come succede al regime del minimo ad un motore a scoppio a 6, 4 o 2 cilindri.
Marco
Stavo prendendo in considerazione solo i motori piccoli in quanto ero partito pensando al'esempio del 3 kW, e non pensavo alle grandi potenze, quindi facevo un discorso abbastanza generalizzato!
Sul fatto del 4 o 6 cilindri automobilistico paragonando il 4 o 6 poli (sempre in riferimento ai motori piccoli)era solo per far capire che, al limite inferiore della frequenza,nel funzionamento in anello aperto, all'atto pratico gira piu' uniformemente un 6 poli di un 4 o un 2, (anche solo per il fatto che hanno un numero superiore di cave statoriche e un diverso passo d'avvolgimento) proprio come succede al regime del minimo ad un motore a scoppio a 6, 4 o 2 cilindri.
Marco
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Marco,
se consideri l'uniformita' in % rispetto alla velocita' di sincronismo, sono uniformi allo stesso modo.
Il paragone coi cilndri non tiene,
ciao
Mario
all'atto pratico gira piu' uniformemente un 6 poli di un 4 o un 2,
se consideri l'uniformita' in % rispetto alla velocita' di sincronismo, sono uniformi allo stesso modo.
Il paragone coi cilndri non tiene,
ciao
Mario
Mario Maggi
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mario_maggi
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Mario, in effetti ragiono su una rotazione di 360° dell'albero motore, ed e' per questo che, a mio parere, il paragone non e' fuori luogo.
Correggimi se sbaglio.
Nell'arco di una rotazione di 360° dell'albero motore di un motore di un motore a scoppio avro' un numero di scoppi maggiore se maggiore e' il numero dei cilindri, e cio' mi consente di ridurre l'angolo a cui avvengono gli scoppi, a vantaggio della regolarità di funzionamento.
Allo stesso modo cio' avviene aumentando il numero di poli in un motore asincrono, ragionando sempre su una rotazione di 360° dell'albero.
Ovviamente il vantaggio pratico principale dell'impego del 6 poli rispetto al 2 o al 4, una volta stabilita la minima velocità di rotazione necessaria, resta quello che con il 6 poli otterro' la stessa velocità ad una frequanza maggiore, allontanandomi quindi da quelle frequenze che causano un funzionamento "a scatti".
Tuttavia anche ragionando a parità di frequenza, nella pratica gli eventuali "scatti" nel funzionamento di un 6 poli rispetto al 2 poli avranno un angolo inferiore e tenderanno ad essere compensati dalla maggior inerzia del rotore e dal conseguente effetto volano (a parità di potenza installata).
Marco
Correggimi se sbaglio.
Nell'arco di una rotazione di 360° dell'albero motore di un motore di un motore a scoppio avro' un numero di scoppi maggiore se maggiore e' il numero dei cilindri, e cio' mi consente di ridurre l'angolo a cui avvengono gli scoppi, a vantaggio della regolarità di funzionamento.
Allo stesso modo cio' avviene aumentando il numero di poli in un motore asincrono, ragionando sempre su una rotazione di 360° dell'albero.
Ovviamente il vantaggio pratico principale dell'impego del 6 poli rispetto al 2 o al 4, una volta stabilita la minima velocità di rotazione necessaria, resta quello che con il 6 poli otterro' la stessa velocità ad una frequanza maggiore, allontanandomi quindi da quelle frequenze che causano un funzionamento "a scatti".
Tuttavia anche ragionando a parità di frequenza, nella pratica gli eventuali "scatti" nel funzionamento di un 6 poli rispetto al 2 poli avranno un angolo inferiore e tenderanno ad essere compensati dalla maggior inerzia del rotore e dal conseguente effetto volano (a parità di potenza installata).
Marco
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