carloc l'ho evocato anche per telefono stamattina, aveva già guardato il circuito e pur essendo al supermercato se lo ricordava perfettamente. Nel w/e mi ha promesso che dice la sua.
Adesso per me è ora di dormire, domattina devo prendere un aereo presto, meglio arrivare in tempo all'aeroporto che è a 27 miglia da qui.
Per usare proficuamente un simulatore, bisogna sapere molta più elettronica di lui Plug it in - it works better! Il 555 sta all'elettronica come Arduino all'informatica! (entrambi loro malgrado) Se volete risposte rispondete a tutte le mie domande
Se ci troviamo in una condizione in cui la tensione di uscita non raggiunge il valore richiesto abbiamo che l'errore nel loop di tensione è elevato e questo spegne il LED nel fotoaccoppiatore P2.
Questo fa salire la tensione di comando al PWM che tende a VREF via il pull-up R22 1kΩ.
Se questa condizione permane per un certo tempo, nell'ordine di grandezza di (R25||R26) C10 = 7.5kΩ x 2.2uF = 17ms Q3 si spegne e questo fa accendere Q2 che a sua volta collega VREF=5V al pin di sense di corrente CS.
Ora, una tensione oltre 1V sul piedino CS inibisce l'impulso di uscita al gate del MOSFET bloccando di fatto il regolatore.
Il regolatore spento non può certo portare l'uscita al valore richiesto, e questo assicura che, ancora di più, il LED di P2 sia spento, la tensione di comando del PWM sia alta, Q3 spento e Q2 acceso. Abbiamo cioè una reazione positiva che memorizza la condizione di blocco.
Questo per il come , il perché è solo ipotizzabile, potrei dire che sia una protezione, principalmente per i diodi in uscita ma anche per l'induttore stesso:
Un flyback current mode in DCM è praticamente un generatore di potenza costante controllato dalla corrente di picco del MOS. Ogni ciclo l'induttore viene caricato ad una corrente definita, Ipk che corrisponde ad una certa energia che viene poi interamente trasferita al carico.
Ora se la tensione in uscita è al di sotto di quella nominale la corrente deve necessariamente aumentare per mantenere appunto la potenza costante.
Questa cosa non va fortunatamente avanti in modo indefinito, ad un certo punto la tensione in uscita non è più sufficiente a scaricare completamente l'induttore nel tempo di pausa tra un impulso e l'altro e l'alimentatore entra in CCM. In queste condizioni gli impulsi di carica dell'induttore diventano sempre più brevi fino a quasi estinguersi e la corrente in uscita tende al valore Ipk.
N.B non confondere funzionamento ininterrotto/20ms nel senso della resistenza ai sovraccarichi con DCM/CCM nel senso del modo di funzionamento del flyback.
Nei flyback il rapporto tra corrente di picco e media è normalmente piuttosto elevato. Dimensionare il tutto per tenere indefinitamente una corrente media molto più elevata è costoso ed anche tendenzialmente inutile a meno di non vendere (e far pagare) esplicitamente la possibilità di lavorare in quei tratti della caratteristica di uscita.
D'altra parte proteggere in modo da inibire completamente quelle zone realizza un alimentatore che va in protezione al primo spunto di accensione di un qualsiasi carico e lo rende poco usabile.
Forse, my two cents, dare alcune decine di millisecondi di possibile overload è una cosa ragionevole.
Se ti serve il valore di beta: hai sbagliato il progetto!
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carloc ha scritto:Beh, colpevolmente ammetto di scrivere poco o niente ,ma seguo sempre i thread interessanti e se dici tre volte il mio nome...
Ehm...facciamo che se serve, chiedo chiedo a IsidoroKZ di contattarti Non vorrei che comparissi come nel video
Ad ogni modo, grazie per la risposta super esauriente e anche per i grafici. E prima di farmi venire dubbi, voglio andare ad approfondire lo studio del DCM e CCM.
Al di là di questo, mi è sorta una domanda. Un maggiore carico, richiederà più corrente e quindi aumenterà anche la frequenza di switching. Quest'ultima è determinata proporzionalmente dalla tensione presente sul pin COMP? Direi che ormai questo circuito è stato analizzato in molti dei suoi aspetti e quindi chiedo.... è il momento di vedere se funziona? O meglio controllare qualche altro componente prima di dare tensione?
Direi che prima di andare a vedere CCM e DCM e` opportuna una introduzione ai convertitori a commutazione. Pero` non saprei dove indirizzarti
Penso proprio che possa dare fuoco al circuito, al piu` esplode Richiudilo nella sua scatola e guarda i fuochi d'artificio . Non so se con la lampada in serie funziona: l'impedenza di ingresso degli switching e` di quelle strane, e in quel caso non si puo` neppure parlare di impedenza visto il raddrizzatore di ingresso
In quel circuito la frequenza e` fissa, come si fa spesso negli switching. Il vantaggio di una frequenza fissa e` che si riescono a filtrare piu` facilmente i disturbi generati dal circuito. La tensione su COMP e` quella che determina la potenza di uscita, in particolare la massima corrente nell'induttore.
Quando e` sotto tensione non devi toccare la parte di ingresso o farci su misure, MAI!a meno di non sapere davvero quanto stai facendo
Mi piacerebbe sapere l'induttanza di primario del magnetico. Suppongo che non abbia un impedenzimetro, o forse il tuo tester misura anche le induttanze?
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Effettvamente con con gran parte degli switching la lampadina più o meno si accende e spesso l' alimentatore non innesca, ma se la sua luce e fioca e chiaro che non c'è un corto, perché se ci fosse un corto la lampadina dovrebbe accendersi a piena luce.
Ora, siccome nel mio circuito è previsto il fusibile (che però al momento manca), non posso alimentare la scheda direttamente dai terminali. Il circuito risulterebbe aperto. Siccome con la 220 non si scherza e non voglio prendere iniziative, preferisco fare qualche domanda "stupida". Sarebbe possibile avere uno schema per il collegamento corretto tenendo presente questa cosa del fusibile mancante?
Visto che si parla di fusibile, avevo chiesto una cosa qualche post fa, ma forse è passata inosservata. In serigrafia viene indicato un fusibile da 3,15 A. Sul fusibile che avevo tolto (direttamente saldato su scheda) non c'era indicato niente. Per praticità ho messo un porta-fusibile. La domanda è: posso fidarmi del valore indicato sul PCB?
IsidoroKZ ha scritto:Mi piacerebbe sapere l'induttanza di primario del magnetico. Suppongo che non abbia un impedenzimetro, o forse il tuo tester misura anche le induttanze?
Lo schema e` giusto. Non puoi rimettere il fusibile originale che c'era sulla scheda? Altrimenti un fusibile da 3A va bene, oppure se e` uno lento potrebbe essere anche piu` piccolo.
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Se non lo hai rotto puoi rimettere il fusibile originale epurato dei terminali a saldare; nella foto il fusibile copre parzialmente la serigrafia; prima del "3,15" cosa c'è una "T"? In quel caso è un fusibile ritardato.
"Non farei mai parte di un club che accettasse la mia iscrizione" (G. Marx)