Perché?SediciAmpere ha scritto:Allora dovrebbero essere anche da 400V
Potere di interruzione magnetotermico
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sonusfaber ha scritto:SediciAmpere ha scritto:Allora dovrebbero essere anche da 400V
Perdonami, non ho capito cosa vuoi dire.
Grazie.
significa che molti mtd e mt monofase hanno l'interruttore dimensionato per 230V (non parlo della tensione di isolamento)
un mtd come questo non è fatto per interrompere un cortocircuito fase-fase, né dal punto di vista della corrente di cotocircuito né dal punto di vista della tensione.
Se veramente c'è il rischio di contatto tra due fasi (topi che rosicchiano una cassetta di derivazione dove sono presenti dorsali derivate da fasi diverse?) gli MTD sono soggetti non solo ad una Icc potenzialmente maggiore di 4500A, ma anche ad una tensione di 400V.
Se si presentasse questa situazione e ci fossero due normali MTD da 4500A e 230V, cosa succederebbe? Probabilmente i due MTD si romperebbero e interverrebbe il generale trifase a monte.
Effettivamente se ci sono cassette di dervazione con più fasi, se vogliamo stare tranquilli, sarebbe buona pratica verificare che l'energia specifica passante dal generale trifase sia sopportabile dalle dorsali fino alle derivazioni monofase.
Da valutare la probabilità che si verifichi questo tipo di guasto con conseguente disservizio dell'intero impianto e la necessità di dover sostituire due mtd guasti, e la differenza di costo con gli mtd da 6kA-400V
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SediciAmpere ha scritto:Effettivamente se ci sono cassette di dervazione con più fasi, se vogliamo stare tranquilli, sarebbe buona pratica verificare che l'energia specifica passante dal generale trifase sia sopportabile dalle dorsali fino alle derivazioni monofase.
Il MT monofase non può intervenire per un guasto fase-fase per cui non ha alcun senso che abbia un PdI superiore alla Icc presunta monofase. L'eventuale guasto fase-fase viene protetto dal MT 4P a monte. A parte che un guasto fase-fase tra circuiti monofasi differenti, non è escludibile, ma è abbastanza improbabile, direi fantascientifico.
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Mike ha scritto:Il MT monofase non può intervenire per un guasto fase-fase per cui non ha alcun senso che abbia un PdI superiore alla Icc presunta monofase. L'eventuale guasto fase-fase viene protetto dal MT 4P a monte. A parte che un guasto fase-fase tra circuiti monofasi differenti, non è escludibile, ma è abbastanza improbabile, direi fantascientifico.
Il MT vede una corrente (per ognuno dei suoi poli protetti), ma non sa se questa scorre da fase a fase o da fase a neutro, quindi perché non potrebbe intervenire ?
E' pero' vero che in caso di CC fase-fase a valle lui verrebbe attraversato dalla Icc fase-fase, ma non sarebbe il responsabile ultimo di reggerne/garantirne l'interruzione, perché quella responsabilità e' del 4P a monte.
Pero' se scatta lui prima del 4P capita che interrompa lui la Icc fase-fase e cosa succede se/quando un interruttore interrompe veramente una corrente maggiore del suo PDI ? Si sa ?
Per l'improbabile/fantascientifico fa comunque fede la norma, che non parla di questo aspetto, mi sembra.
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SediciAmpere ha scritto:significa che molti mtd e mt monofase hanno l'interruttore dimensionato per 230V (non parlo della tensione di isolamento)
Se non parli della tensione di isolamento parli della tensione nominale, ma quella e' sicuramente 230V per un interruttore bipolare messo su una fase e il neutro. Ma la tensione di isolamento e' comunque rilevante, indipendentemente da quella nominale, infatti e' una caratteristica distinta. Ed e' quella secondo me in dubbio per un interruttore bipolare posizionato in un quadro trifase.
SediciAmpere ha scritto:un mtd come questo non è fatto per interrompere un cortocircuito fase-fase, né dal punto di vista della corrente di cotocircuito né dal punto di vista della tensione.
Come già' scritto, per quante no so un MT e' fatto per interrompere un range di correnti e per essere usato in presenza di un range di tensioni, non ne sa nulla di fase/fase.
SediciAmpere ha scritto:Effettivamente se ci sono cassette di dervazione con più fasi, se vogliamo stare tranquilli, sarebbe buona pratica verificare che l'energia specifica passante dal generale trifase sia sopportabile dalle dorsali fino alle derivazioni monofase.
Non e' invece piu' ortodosso verificare le tabelle di "back-up" (come le chiama ABB) dei produttori, come gia' proposto qui in precedenza ?
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sisu70 ha scritto:E' pero' vero che in caso di CC fase-fase a valle lui verrebbe attraversato dalla Icc fase-fase, ma non sarebbe il responsabile ultimo di reggerne/garantirne l'interruzione, perché quella responsabilità e' del 4P a monte.
Pero' se scatta lui prima del 4P capita che interrompa lui la Icc fase-fase e cosa succede se/quando un interruttore interrompe veramente una corrente maggiore del suo PDI ? Si sa ?
Per l'improbabile/fantascientifico fa comunque fede la norma, che non parla di questo aspetto, mi sembra.
Ti consiglio di fare uno schema per ragionare sul guasto che descrivi e vedrai che troverai da solo la risposta. La norma non ne parla perché è una supercazzola di fatto.
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Mike ha scritto:Ti consiglio di fare uno schema per ragionare sul guasto che descrivi e vedrai che troverai da solo la risposta. La norma non ne parla perché è una supercazzola di fatto.
La risposta che trovo da solo continua ad essere che la Icc all'interno di un quadro trifase (o anche di una cassetta di distribuzione attraversata da fasi distinte) e' quella fase/fase.
Quale norma non parla di cosa ? la norma a cui stiamo facendo riferimento qui parla del potere di interruzione necessario al punto di consegna e in funzione della fornitura (e c'e' perfetta coerenza logica tra "punto di consegna" e "fornitura"), non a valle di esso.
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Fai uno schemino dove metti un MT 4P a valle del contatore e derivi n. 3 MT 2P suddivisi sulle tre fasi. Ipotizza un corto fase-fase a valle dei MT 2P e poi valuta cosa succede.
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Mike ha scritto:Fai uno schemino dove metti un MT 4P a valle del contatore e derivi n. 3 MT 2P suddivisi sulle tre fasi. Ipotizza un corto fase-fase a valle dei MT 2P e poi valuta cosa succede.
Secondo me succede che si instaura una Icc diciamo di 9kA nel tratto tra contatore e guasto (oltre che a monte del contatore, ma questo non ci interessa) e questa corrente attraversa sia il MT 4P che 2 dei MT 2P, superando naturalmente la soglia di intervento "immediato" di tutti e tre; uno dei tre si aprirà prima degli altri, penso senza che si possa sapere a priori quale; se quello che si apre per primo e' uno dei 2P e questi hanno un PDI di 6 kA, quel MT proverà ad interrompere una corrente per la quale non e' progettato/garantito. Se non riesce ad interromperla naturalmente prima o poi scatterà anche il 4P da 10kA, che sicuramente riuscirà ad interromperla, ma intanto quel 2P ha lavorato fuori specifiche: sara' da buttare poi ? E stesso discorso/dubbio se invece riesce ad interromperla prima che scatti un altro MT.
Ecco, se non si estrapola "linea" da "fornitura" ci si evita questo genere di dubbi.
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sisu70 ha scritto:Secondo me succede che si instaura una Icc diciamo di 9kA nel tratto tra contatore e guasto (oltre che a monte del contatore, ma questo non ci interessa) e questa corrente attraversa sia il MT 4P che 2 dei MT 2P, superando naturalmente la soglia di intervento "immediato" di tutti e tre; ...
Quindi secondo te, per un guasto fase-fase (L1-L2), a valle degli interruttori MT monofase, gli interruttori monofase L1+N e L2+N, sono attraversati da una Icc fase-fase da 9 kA?
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