Re: Blackout elettrico, cosa dobbiamo aspettarci?

Trascrivo il testo del sito cui fa riferimento un messaggio precedente
https://www.qualenergia.it/articoli/pre ... marginale/
Sappiamo a chi imputare questo costoso paradosso: il colpevole è il “prezzo marginale”.
Si tratta del meccanismo in uso in gran parte delle borse europee per fissare ogni giorno il costo dell’elettricità, facendo incrociare la domanda stimata e l’offerta da parte dei vari produttori.
Una volta decisa la prima, ogni produttore indica quanta elettricità può fornire e a che prezzo: entrano a far parte del mix di quel giorno tutte le offerte più economiche, fino a coprire quanto richiesto.
E qui arriva la cosa strana: a tutti i produttori l’elettricità viene però pagata al prezzo massimo entrato nel pacchetto.
Per esempio, se ho un impianto idroelettrico e ho offerto un GWh a 10 €/MWh, mentre l’ultimo fornitore entrato nel gruppo ha offerto un GWh da gas naturale a 100 €/MWh, entrambi incasseremo 100mila €: lui recupererà appena le spese ed io, proprietario dell’idroelettrico, avrò un enorme profitto.
Che senso ha tutto questo meccanismo?
«Il sistema del ‘prezzo marginale’ nasce in Gran Bretagna con la prima Borsa elettrica per liberalizzare il mercato dell’elettricità», spiega il professor Gian Battista Zorzoli.
«La sua logica – dice – era quella di evitare che si favorissero i vecchi impianti a carbone, ormai ammortizzati, che offrivano elettricità a prezzi molto bassi, a scapito di impianti più nuovi, puliti ed efficienti, come quelli a gas, che però non potevano competere sul piano del prezzo».
Il prezzo marginale, quindi, consentiva ai nuovi di entrare nel pacchetto con prezzi bassi, sapendo che poi sarebbero comunque stati meglio remunerati.
https://www.qualenergia.it/articoli/pre ... marginale/
Sappiamo a chi imputare questo costoso paradosso: il colpevole è il “prezzo marginale”.
Si tratta del meccanismo in uso in gran parte delle borse europee per fissare ogni giorno il costo dell’elettricità, facendo incrociare la domanda stimata e l’offerta da parte dei vari produttori.
Una volta decisa la prima, ogni produttore indica quanta elettricità può fornire e a che prezzo: entrano a far parte del mix di quel giorno tutte le offerte più economiche, fino a coprire quanto richiesto.
E qui arriva la cosa strana: a tutti i produttori l’elettricità viene però pagata al prezzo massimo entrato nel pacchetto.
Per esempio, se ho un impianto idroelettrico e ho offerto un GWh a 10 €/MWh, mentre l’ultimo fornitore entrato nel gruppo ha offerto un GWh da gas naturale a 100 €/MWh, entrambi incasseremo 100mila €: lui recupererà appena le spese ed io, proprietario dell’idroelettrico, avrò un enorme profitto.
Che senso ha tutto questo meccanismo?
«Il sistema del ‘prezzo marginale’ nasce in Gran Bretagna con la prima Borsa elettrica per liberalizzare il mercato dell’elettricità», spiega il professor Gian Battista Zorzoli.
«La sua logica – dice – era quella di evitare che si favorissero i vecchi impianti a carbone, ormai ammortizzati, che offrivano elettricità a prezzi molto bassi, a scapito di impianti più nuovi, puliti ed efficienti, come quelli a gas, che però non potevano competere sul piano del prezzo».
Il prezzo marginale, quindi, consentiva ai nuovi di entrare nel pacchetto con prezzi bassi, sapendo che poi sarebbero comunque stati meglio remunerati.