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Qual è la tensione minima su cui dimensionare questo e-cap

Elettronica lineare e digitale: didattica ed applicazioni

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[31] Re: Qual è la tensione minima su cui dimensionare questo e-c

Messaggioda Foto UtenteKagliostro » 13 ott 2022, 17:37

Foto UtenteMarcoD, questo è l'uso che anche un vecchio tecnico americano mi ha indicato

Franco
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[32] Re: Qual è la tensione minima su cui dimensionare questo e-c

Messaggioda Foto UtenteBrunoValente » 13 ott 2022, 20:49

Ragazzi, se io non sto prendendo un grosso abbaglio allora voi ne state prendendo uno gigantesco! :shock:

Temo proprio che Pietro abbia ragione: alla fine si tratta di sorgenti di corrente e basta, insomma non proprio di resistori messi in serie ma quasi, e il valore di quel condensatore non c'entra nulla con l'abbattimento del ripple, e nel primo circuito mi pare si possa proprio togliere.

Nel circuito riportato da Kagliostro, quello con la valvola, si tratta proprio di una semplice, per non dire banale, sorgente di corrente e quel condensatore da 8uF elimina il ripple SOLO ED ESCLUSIVAMENTE ai suoi capi per far funzionare la valvola come sorgente di corrente e NON HA NESSUN EFFETTO SUL RIPPLE DI USCITA.

Una soluzione più furba, con il grosso vantaggio di ottenere in uscita una tensione anche di valore impostabile e indipendente dalle eventuali variazioni della tensione di ingresso oltre che priva di ripple, è quella di realizzare un circuito stabilizzatore così come si fa negli alimentatori stabilizzati, che alla fine, non è più complicato del primo circuito... ma mi sa che stiamo inventando l'acqua calda! :roll:
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[33] Re: Qual è la tensione minima su cui dimensionare questo e-c

Messaggioda Foto UtenteKagliostro » 13 ott 2022, 21:40

:D

Sono lontano dal capirci qualcosa

Franco
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[34] Re: Qual è la tensione minima su cui dimensionare questo e-c

Messaggioda Foto UtenteKagliostro » 14 ott 2022, 10:01

Cercando di arrivare a capirci qualcosa

@ Foto UtenteBrunoValente

Ciao Bruno

.... e il valore di quel condensatore non c'entra nulla con l'abbattimento del ripple, e nel primo circuito mi pare si possa proprio togliere. ....


Quindi questo grafico sarebbe stato disegnato a mano ed è frutto di fantasia ???

Immagine

.... Temo proprio che Pietro abbia ragione: alla fine si tratta di sorgenti di corrente e basta ....


D'accordo, è una sorgente di corrente (gli esperti siete voi) ma alla fine, se il grafico non è pura invenzione, mi sembra di capire che con resistenze e condensatori lo stesso risultato non si raggiunge, o, forse, lo si raggiunge con un condensatore di valore superiore (e che sopporta una tensione maggiore) e quindi considerevolmente più ingombrante (e costoso) o sto proprio prendendo un abbaglio e sono completamente in errore ?

--

Una soluzione più furba, con il grosso vantaggio di ottenere in uscita una tensione anche di valore impostabile e indipendente dalle eventuali variazioni della tensione di ingresso oltre che priva di ripple, è quella di realizzare un circuito stabilizzatore così come si fa negli alimentatori stabilizzati, che alla fine, non è più complicato del primo circuito... ma mi sa che stiamo inventando l'acqua calda! :roll:


Qui c'è da fare una precisazione, siamo in ambito amplificazione per chitarra, quindi, se un'alimentazione stabilizzata può essere ininfluente in un amplificatore con finale SE (Single Ended) dove la tendenza è quella di lavorare con un consumo di corrente pressoché "costante", la situazione cambia molto se si tratta di un amplificatore con finale PP (Push Pull) dove l'assorbimento di corrente varia durante il funzionamento e questa caratteristica comporta una variazione del suono dovuta ad un abbassamento della Tensione Anodica dovuta alla resistenza intrinseca della valvola raddrizzatrice tant'è che in amplificatori che non la usano ed usano un ponte raddrizzatore a diodi molti aggiungono un resistore proprio nell'intento di avere la fluttuazione della Tensione Anodica durante i transienti, quindi in un amplificatore PP un'alimentazione stabilizzata non viene considerata producente

In ambito amplificatori per chitarra, per ottenere effetti sonori che si ottengono solo spingendo al massimo l'amplificatore, ad un livello sonoro più basso, si usa inserire un VVR (Variable Voltage Regulator) un piccolo circuitino che sfruttando un Mosfet abbassa a piacimento la tensione anodica ma si guarda bene dal stabilizzarla, per cui è salva la fluttuazione di cui parlavo

@ Foto UtenteGuidoB

Ciao Guido (grazie ancora per il tuo sforzo nell'aiutarmi a capire)

i calcoli che hai gentilmente fatto danno un risultato di ~54V

l'amico che aveva fatto la simulazione per me (sbagliando ed indicando come riferimento la massa per le misure, anziché le due estremità del condensatore) ha realizzato il circuito ed ha misurato fisicamente la tensione ai capi del condensatore e la stessa è risultata essere ~5.4V (caspita ho dimenticato di chiedergli che tensione di ingresso aveva sul circuito, vado a chiedergliela)

IMG_20221010_191156.jpg


La butto lì .... si tratta di uno spostamento dei decimali durante i calcoli che hai fatto ???

Molte Molte Grazie a Tutti

Franco
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[35] Re: Qual è la tensione minima su cui dimensionare questo e-c

Messaggioda Foto UtenteBrunoValente » 14 ott 2022, 19:54

Ma il grafico a quale schema si riferisce?
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[36] Re: Qual è la tensione minima su cui dimensionare questo e-c

Messaggioda Foto UtenteKagliostro » 14 ott 2022, 20:21

Buona serata Foto UtenteBrunoValente

il grafico si riferisce alla versione originale dello schema, quello con lo zener di protezione in parallelo all'elettrolitico



Franco
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[37] Re: Qual è la tensione minima su cui dimensionare questo e-c

Messaggioda Foto UtenteBrunoValente » 14 ott 2022, 20:25

Ma si potrebbe vedere lo schema originale e soprattutto lo schema completo dove quel circuito è inserito? Cioè cosa c'è a monte e cosa c'è a valle? In ingresso c'è il ponte senza condensatore o cosa?
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[38] Re: Qual è la tensione minima su cui dimensionare questo e-c

Messaggioda Foto UtenteKagliostro » 14 ott 2022, 20:46

@ Foto UtenteBrunoValente

Si tratta di una parte di un capitolo del libro di Merlin Blencowe Designing Power Supplies for Valve Amplifiers che consiglio a tutti quelli interessati all'amplificazione per strumenti desiderosi di sperimentare

Merlin's Gyrator 01.jpg


Merlin's Gyrator 02.jpg


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[39] Re: Qual è la tensione minima su cui dimensionare questo e-c

Messaggioda Foto UtenteBrunoValente » 15 ott 2022, 19:56

Sì, ho capito dove vuole parare ma è una soluzione che comunque non mi entusiasma e alla fine si tratta comunque di una sorgente di corrente.

Se come hai specificato si vuole mantenere il difetto di una tensione di alimentazione ballerina che varia con le variazioni della corrente richiesta dall'amplificatore, vuol dire certamente che l'amplificatore non è ad alta fedeltà perché un'alimentazione che varia con la corrente assorbita dall'amplificatore manifesta i suoi effetti sul segnale solo se l'amplificatore satura, cioè se distorce tanto!

Ma se siamo in queste condizioni, che vogliamo far passare per normali :roll: , cioè alla massima potenza e in saturazione, ci andiamo a preoccupare del ripple?

Comunque non voglio entrare nel merito e aggiungo solo che, con riferimento al primo schema, se le dimensioni del condensatore ti creano problemi, puoi sempre ridurne il valore e aumentare in proporzione quello di R1 e R2, così la costante di tempo resta invariata.

Ad esempio l'effetto che ottieni con C1=100uF e R1=R2=47K puoi ottenerlo anche se metti C1=22uF e R1=R2=220K.
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[40] Re: Qual è la tensione minima su cui dimensionare questo e-c

Messaggioda Foto Utenteclaudiocedrone » 16 ott 2022, 1:09

Foto UtenteBrunoValente, non sono certamente amplificatori hi-fi ma amplificatori per chitarra in cui non si vuole che riproducano fedelmente ma amplificato un suono, bensì si vuole che il suono lo producano con determinate caratteristiche e ci si preoccupa del ripple perché si manifesterebbe come fastidiosissimo ronzio di alternata.

Qui uno dei vari esempi di come si proponga un "giratore a mosfet" come sostituto dell'induttore di livellamento in un ampli valvolare che ho scelto per la (a me incomprensibile ma è solo un mio limite :mrgreen:) dimostrazione matematica del perché dovrebbe funzionare in tal modo.
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