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L’Egitto e la città perduta

Indice

Il programma dell’evento

Signori congressisti, ormai sono quattro anni che all’inizio della primavera, o più esattamente alla fine di marzo, ci riuniamo per discutere temi che sono alla base del nostro lavoro nel mondo.
Abbiamo la fortuna, qualcuno potrebbe dire l’ambizione, di potervi relazionare, per poi discutere, su eventi che abbiamo gestito e su alcune nostre realizzazioni.

La collina tra due fiumi

La collina tra due fiumi

Il precedente anno abbiamo illustrato la produzione e la distribuzione di elettricità ricavata da animali. Come tutti sanno abbiamo abbandonato quel settore industriale ormai maturo e ci siamo dedicati, dopo una coraggiosa ma corretta lettura di documenti molto antichi, alla scoperta, o meglio alla riscoperta di una antichissima città, di antiche civiltà e di arditissime tecnologie.
Il nostro conferenziere, il professor Rimpol Perai, terrà la prolusione iniziale prima di dare corso alle domande dei congressisti, alla discussione generale e alle numerose tavole rotonde.

Abstract

Nel 1934, Un antiquario del Cairo di nome Tano mise in vendita un antico documento, chiamato in seguito papiro Tulli. Fino ad ora si conosceva solo una trascrizione del papiro, o meglio della sua prima parte. Questo papiro, di cui si erano perse le tracce, è stato ritrovato e acquistato da un nostro conoscente.
L’attuale proprietario del papiro, che vuole restare nel più ampio anonimato, con grande lungimiranza ci ha permesso di fotografare, esaminare e interpretare il documento. Non avremmo creduto a quanto letto se non avessimo trovato evidenze nella zona indicata del deserto egiziano. In questa conferenza parleremo di questa eccezionale scoperta e delle nostre conseguenti realizzazioni.

In 1934, a Cairo antiquarian named Tano put up for sale an ancient document, later called the Tulli Papyrus. Until now, only a transcript of the papyrus, or rather of its first part, was known. This papyrus, of which traces had been lost, was found and purchased by an acquaintance of ours. The current owner of the papyrus, who wishes to remain anonymous, with great foresight allowed us to photograph, examine and interpret the document. We would not have believed what we read if we had not found evidence in the indicated area of the Egyptian desert. In this conference, we will discuss this remarkable discovery and our resulting achievements.

Il papiro ritrovato

Buongiorno a tutti i convenuti, vedo con soddisfazione che la nostra sala convegni, costruita a tempo di record, è piena in ogni ordine di posti. Come avete sicuramente notato si tratta di una costruzione a forma di piramide, non per niente siamo in Egitto. Abbiamo realizzato questa sala convegni con una grande tensostruttura.
Tutti voi chiederete quanta energia sia richiesta per creare un ambiente così gradevole in pieno deserto, nessuna preoccupazione, ne produciamo una quantità immensa. Questa produzione è uno degli argomenti trattati della nostra convention.
Ma andiamo con ordine.
Poco più di un anno fa siamo venuti a conoscenza che il famoso papiro Tulli, o meglio, l’originale del papiro Tulli era arrivato nella disponibilità di un nostro conoscente, Un nostro collaboratore, il dottor Aprilone che è un eminente egittologo, ha avuto la possibilità di consultare il documento originale.
Ricordo la telefonata concitata di Aprilone che già alla prima lettura del papiro si rese conto dell’immensa portata del racconto che emergeva dai geroglifici interpretati. Per essere sicuri che il documento fosse adeguatamente datato il proprietario ci ha permesso di eseguire esami sia sugli inchiostri che sul tessuto vegetale del papiro. I risultati degli esami ci hanno sconvolto, quel documento può essere datato, con un errore di più o meno 300 anni, a circa 12.500 anni fa.
In onore del dott Aprilone, l’egittologo che ha fatto il restauro e la traduzione del documento è stato chiamato Papiro April-Uno (PAU).
Primadi procedere debbo rimarcare che il Dott. Tulli non disponeva dell’originale ma di una copia da lui stesso realizzata.
Il papiro, nella parte che il Dott. Tulli non aveva copiato, descriveva fatti molto remoti tramandati oralmente che poi sono diventati oggetto di leggende e miti, ma il documento che noi abbiamo esaminato riporta anche chiari riferimenti sia territoriali che temporali, come potrete controllare nella esposizione del testo interpretato che riportiamo in dettaglio.
Vi anticipiamo che i riferimenti geografici ci hanno permesso di ritrovare una intera città e scoprire tecnologie fino ad ora sconosciute.

La città degli Anunnaki, “coloro che scesero dal cielo”.

E’ risaputo che milioni di persone in tutto il mondo credono fermamente che centina di migliaia di anni fa, esseri provenienti da altri mondi vivevano sulla terra, ma fino ad ora era solo una ipotesi legata a qualche leggenda o a reperti archeologici che si prestavano a interpretazioni perlomeno dubbie.
Come prima cosa forniamo a tutti la traduzione del documento, poi avremo tutto il tempo per commentarlo ed illustrare altre importanti situazioni.

Nell'anno 22, terzo mese dell'inverno, sesta ora del giorno…
Ho ordinato agli scriba della Casa della Vita di annotare tutto quanto è avvenuto e che gli anziani tramandavano dagli anziani.
Qualche cosa era nel cielo i sacerdoti hanno trovato che era un cerchio di fuoco che veniva dal cielo anche se non aveva testa.
Il respiro della sua bocca aveva un cattivo odore. Non aveva voce. Il suo corpo era lungo 200 cubiti e largo 100 cubiti,
I cuori dei sacerdoti si confusero per questo: allora si sdraiarono sul ventre.
I sacerdoti andarono dal Re... per per dichiarare il vero.
Sua Maestà ha ordinato ... è stato esaminato ... quanto a tutto ciò che è scritto nei rotoli di papiro della Casa della Vita Sua Maestà stava meditando su quanto accaduto.
Ora, dopo che erano trascorsi alcuni giorni su quelle cose, ecco! erano più numerosi di ogni altra cosa.
Brillavano nel cielo più del sole fino ai limiti dei quattro sostegni del cielo…Potente era la posizione dei cerchi di fuoco.
L'esercito del re stava a guardare e Sua Maestà era in mezzo ad esso, era dopo cena.
Quindi i cerchi di fuoco salirono più in alto diretti a sud.
Pesci e volatili caddero dal cielo, fu una meraviglia mai accaduta dalla fondazione di questa Terra!
Fece portare Sua Maestà incenso per pacificare il focolare di Ammon Ra, Signore dei Troni delle Due Terre, per scrivere cosa accadde nel libro de la Casa della Vita da ricordare per l'Eternità.
Colui che tiene il bastone del comando sugli altri Dei dell'universo, il Dio degli Dei, al comando della sua nave, con molte armi e molti compagni veloce come uno sparviero e' arrivato sulla terra.
Ha scelto una grande collina dove il piccolo fiume incontra il grande fiume. La collina è piena di animali, di sorgenti e di uomini che servono gli Dei.
Ha recintato la grande collina ed ha fatto costruire un villaggio.
Nel villaggio ci sono palazzi case, carri, strade, alberi, servitori ed animali.
Hanno chiamato questo villaggio la Porta del Cielo del pianeta Ter-ra che significa Nuova-vita.
Poi ha curato gli uomini perché assomigliassero agli Dei, fossero capaci di ascoltare, parlare e scrivere e potessero essere di divertimento e gioia per gli Dei.
Prima che sorgesse un altro sole altri Dei sono arrivati sulla collina vicino al fiume con piccole navi a forma di uovo ed hanno eretto una torre alta come molti uomini che illumina la notte come il giorno. Nel villaggio non tramonta mai il sole.
Tutti gli esseri della Porta del Cielo sono guidati dal grande ed unico Dio padrone di tutte le cose che parla con altri Dei che sono sulle stelle.
Vanno e arrivano dalle stelle con compagni e animali. Molti sono arrivati ed hanno costruito altre torri della luce. Su grandi navi e carri celesti tutti a forma di uovo lucente salgono e scendono dal cielo. Anche la torre che distribuisce acqua limpida e dolce agli Dei è stata portata dalla grande nave e piccoli Dei lucenti come argento lavorano per farla funzionare.
Gli Dei non muoiono, vivono dell'energia che illumina il cielo di notte. Le armi degli Dei hanno sconfitto i pochi nemici che volevano entrare nel loro villaggio, le loro piante ed i loro animali crescono mentre le nostre muoiono inghiottite dalla sabbia.
Sulla terra si spostano sollevati dal suolo senza rumore, non li senti arrivare, in un attimo sono vicini a te, e poi svaniscono senza rumore né vento dietro i loro recinti.
Gli Dei hanno dato agli umani cibo e Bir-ra che significa felice-vita.
Poi dalle stelle e' arrivato il segnale, Gli Dei vanno via sulle loro navi lucenti a forma di uovo. chiudono le torri della luce, spengono le torri della pioggia. Il Dio degli Dei ultimo lascia la sua città portando con sé tutti gli altri Dei.

Un primo commento al testo del documento PAU.

Alcune parole del testo sono state adattate per una migliore leggibilità e traducibilità per questo congresso, ma è stato mantenuto rigorosamente fedele al testo del papiro.
Occorre sempre tenere presente che è la versione scritta di eventi leggendari tramandati oralmente per migliaia di generazioni, noi ora siamo certi che riporta fedelmente avvenimenti reali anche se ammantati da un alone di mito e mistero.
Faccio subito notare che la fine della presenza aliena come descritto nel papiro è per lo meno sbrigativa, ma alla fine della conferenza capirete il motivo di quella conclusione.
Quando abbiamo letto che la località dell’insediamento era descritta come una collina tra due fiumi anche noi abbiamo pensato, come la quasi totalità degli studiosi, alla confluenza tra il Tigri e l’Eufrate in Mesopotamia, poi noi abbiamo deciso di seguire alla lettera il papiro che dice che i cerchi di fuoco andavano a sud rispetto all’Egitto. Dopo molte ricerche abbiamo individuato una collina che era il confine naturale tra il Nilo ed un suo piccolo affluente.
Non riveliamo la sua posizione perché la prospezione archeologica è solo all’inizio e molte scoperte sono ancora da fare.
Facciamo solo presente che abbiamo acquistato un’area di deserto di almeno 300 chilometri quadrati, un rettangolo di circa 15 per 20 chilometri, in questa area lo spessore della sabbia è in media di 100, 150 metri. Fino ad ora abbiamo pulito una superficie di due chilometri quadrati sulla sommità della collina. I risultati sono presentati in questa conferenza.
Un altro punto del papiro degno di attenzione è il punto in cui cita che il Dio degli Dei, chiaramente il Capo della missione, avrebbe curato gli uomini per renderli simili agli Dei stessi, e fossero per loro divertimento e gioia. In termini di medicina odierna diremmo che sono stati geneticamente modificati per essere compatibili congli alieni.
Anche di questo aspetto ci sono sviluppi interessanti nella seconda parte del congresso.

Primi risultatati dell’esplorazione.

Abbiamo a questo punto evidenze che il tipo di scrittura che gli Dei hanno insegnato agli umani è molto semplice, basato su immagini, molto stilizzate che potevano essere facilmente memorizzate e riprodotte per comunicare un pensiero, una idea, che potesse valicare la barriere linguistica. In pratica si trattava di ideogrammi che poi si sono evoluti nei millenni nei geroglifici usati dagli egizi.
Fino ad ora abbiamo liberato dalla sabbia la cima della collina dove probabilmente era presente lo spazioporto. Le prime infrastrutture che abbiamo esaminato sono tre torri alte circa venti metri, un deposito con molti oggetti di uso comune e un piccolo monumento in forma di piramide che abbiamo chiamato “Scatola del tempo” che ha assunto una grande importanza ed è uno dei componenti informativi di questa conferenza.

I simboli degli Deu e la scatola el tempo

I simboli degli Deu e la scatola el tempo

La prima evidenza che risalta da un primo esame delle costruzioni è che hanno quasi sempre la formadi piramide quadrata, a meno che non debbano assumere forme particolari per la loro funzionalità tecnica, inoltre è risultato evidente che il territorio era coperto da una immensa foresta tropicale.
Io sono certo del paleocontatto avvenuto circa duecentomila anni fa, e nel corso di questa conferenza presento separatamente la descrizione di oggetti recuperati e rimessi in funzione e di alcuni principi fisici che erano alla base della vita degli alieni nella città la Porta del Cielo, e finirò a presentare e descrivere il contenuto della capsula del tempo che i nostri esperti sono riusciti adinterpretare e tradurre.

La torre dell’energia e dell’acqua dolce.

Il primo prodotto alieno recuperato, fatto funzionare, e che illustro è la torre generatrice di energia e di produzione di acqua dolce.
Nel tempo il ricordo delle torri generatrici ha generato una immagine caratteristica della iconografica egizia, lo djed o zed, a cui sono stati dati tanti significati ma ora sappiamo con certezza cosa è, o meglio cosa era quando era funzionate.
Una immagine che io amo particolarmente è questa, mostra uno djed, come immagine fantasiosa, che alimenta una gigantesca lampada e due Ankh o croci ansate. È disegnata su un papiro circa duecentomila anni dopo il funzionamento reale, ma la memoria della immensa energia che produceva non si era dispersa.

Immagine fantastica dello Djed

Immagine fantastica dello Djed

Energia del punto zero

La fisica che noi conosciamo e che sia avvicina di più a quella che produce energia dallo djed è quella relativa all’energia del punto zero.
Tutte le persone nella sala della convention conoscono perfettamente la teoria quantistica che pone la base teorica della ZPE, aggiungo solo che l'effetto Casimir è un esempio di effetto nell'elettrodinamica quantistica che può facilmente essere spiegato dalla ZPE.
Fino a questo momento l’unico dispositivo che tratta delle energie di confine in cui mi sono imbattuto è il M.E.G. (Motionless Electromagnetic Generator) coperto da due brevetti negli USA, unica differenza è che le torri djed funzionano mentre non conosciamo il livello di funzionamento del MEG.
Le immagini stilizzate dello Djed mostrano come righe verticali le cavità di Casimir,costituite da due piastre tenute molto vicine tra loro da un campo elettromagnetico che le separa.

Lo schema dello djed.

Le dimensioni di un djed sono abbastanza importanti, ma meno di quanto pensavamo prima di iniziare questa operazione.
Le torri che abbiamo liberato dalla sabbia sono alte circa dodici metri, hanno un diametro di circa sei metri, hanno tre motori ZPE. Ogni torre la possiamo assimilare ad una centrale atomica di media dimensione (150/200 MW).

Schema dello Djed

Schema dello Djed

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L’onda solitonica.

Siamo riusciti a stabilire che la distribuzione della energia prodotta avviene con la metodologia dell’onda solitonica, sistema con particolari caratteristiche.

  • Sono onde non dispersive, la loro forma rimane inalterata nella propagazione (possono attraversare enormi distanze con minima perdita di energia).
  • Hanno comportamento particellare (infatti quando due onde singole collidono, esse non si disperdono o rompono ma si attraversano reciprocamente acquisendo soltanto una variazione di fase).
  • Col solitone, l’onda anomala che si propaga indefinitamente senza decadere, anche la trasmissione d’energia senza fili a distanza, come nei casi legati alle esperienze di Tesla, potrebbe essere possibile economicamente (elevato rendimento), e senza avere controindicazioni (inquinamento elettro-magnetico).


Al momento siamo riusciti a convertire una parte di questa energia in corrente alternata, ma solo veramente in minima parte, comunque siamo sulla strada di una buona utilizzazione.

La produzione di acqua dolce.

Una piccola parte dell’energia prodotta dai motori ZPE viene utilizzata per produrre acqua dolce condensando l’umidità atmosferica raffreddando delle griglie con un principio molto simile alle celle peltier, ma con una efficienza molto superiore.
Nello schema dello djed riportato sono indicate le piastre alla base di questa operazione. L’aria viene fatta fluire dalla cima della torre e dopo quattro passaggi e’ molto fredda e priva di umidità.
Con una velocità dell’aria di 10 km/ora ogni torre produce almeno 120 metri cubi di acqua al giorno. L’aria fredda, più pesante, veniva fatta scendere lungo i pendii della collina e forniva a tutta la città un clima molto gradevole.
Abbiamo già liberato dalla sabbia una torre dedicata esclusivamente alla produzione di acqua dolce, ha un diametro di sei metri ed un altezza di dieci, manca naturalmente dei motori ZPE, la relativa produzione di acqua fino adora è in media di 120/140 metti cubi al giorno ed è posizionata in modo che il flusso di aria fredda scenda lungo il pendio della collina.

La croce ansata ankh.

Durantecla pulizia della cima della collina della città abbiamo ritrovato un piccolo magazzino con molti manufatti, purtroppo della maggior parte non comprendiamo ancora il funzionamento. Nel piccolo deposito erano presenti una decina di ankh che siamo riusciti solo in parte a riattivare.

Schema ankh

Schema ankh


Quando abbiamo iniziato, con estrema cautela, ad esaminare gli ankh ci ha sorpreso la loro funzionalità. Di forma leggermente diversa dalle immagini iconografiche cui siamo abituati sono coperti di simboli che non hanno alcuna relazione con quanto fino ad ora conosciuto, probabilmente sono scritte nella lingua originale degli Anunnaki.
Secondo le prime analisi l’ankh è uno strumento di lavoro e di comunicazione personale, quasi un telefono e computer estremamente avanzato. La sua forma è adatta a piccoli contenitori che i possessori portavano alla cintura.
Ogni ankh ha una serie di simboli diversi, tre linee di codice, la prima linea è formata da 11 simboli, mentre le altre due non hanno un numero fisso di simboli. Probabilmente la prima potrebbe essere una specie di matricola, mentre le altre due dovrebbero essere il nome del proprietario.
Un ankh che sembra nuovo e mai usato ha solo la prima linea di undici simboli. Questo dispositivo non ha alcuna linea di chiusura, né mostra alcun indizio di una possibile apertura o manutenzione. Lo schermo nella parte posteriore ha alcune aperture che sembrano delle lenti. Nella parte anteriore sembra di metallo ma diventa illuminato quando si attiva.
Il dispositivo si attiva quando si alza lo schermo, toccando la parte destra della croce due volte l’ankh diventa un potentissimo cannocchiale, tenendo il dito sempre sulla parte destra si può ingrandire l’immagine catturata in modo per noi incredibile. Siamo riusciti a leggere un cartello stradale a otto chilometri con una notevole stabilità dell’immagine.
Toccando la parte sinistra della croce l’ankh sembra tentare una comunicazione, dopo qualche secondo in cui si ode una specie di fruscio, esce dal dispositivo una voce, molto calma e delicata che pronuncia delle parole incomprensibili per una quindicina di secondi per poi spegnersi.
Stiamo lavorando alacremente per capire il funzionamento di questi e di altri dispositivi. Tutti i partecipanti a questo convegno verranno tempestivamente informati dei nostri progressi.

Il bastone uas

Non abbiamo ancora trovato alcun oggetto che possa essere comparabile con l’iconografia egizia dello UAS. Al momento io ritengo che non sia di origine aliena.

La scatola del tempo.

Durante la rimozione della sabbia dalla collina abbiamo trovato subito la scatola del tempo, sembrava che fosse stata lasciata perché qualche persona potesse trovarla.
I caratteri incisi sulla superficie di metallo sono molto arcaici rispetto ai geroglifici conosciuti ma sono interpretabili e facilmente leggibili da un esperto egittologo, ci hanno subito guidato per la sua apertura.
La scatola conteneva cinque fogli di metallo con impressi ideogrammi che abbiamo tradotto e che riporto in sintesi, ma copia del materiale originale e la traduzione completa vi è stata fornita nei documenti di questo convegno.

Noi popolo degli Anunnaki siamo venuti su questo pianeta dato che la naturale evoluzione ha prodotto animali, ordine dei primati, che potranno facilmente essere resi simili a noi in modo che la nostra civiltà possa diffondersi nella galassia.
Siamo originari della costellazione di Orione, la nostra scala evolutiva è di quasi un milione di anni terrestri avanti ai nativi della Ter-ra.
Abbiamo costruito la città “Porta del Cielo”, abbiamo radunato circa 5000 primati della Ter-ra che sono stati curati con …..(nontraducibile) perché siano compatibili con noi anche nella fase di riproduzione.
Abbiamo preparato due gruppi di primati ciascuno con caratteristiche che potranno determinarne uno sviluppo più o meno vincente, ma per tutti gli animali sottoposti alle nostre cure abbiamo previsto che perdano la maggior parte dei peli e la coda per renderli compatibili con noi.
Il primo gruppo formerà una popolazione di individui forti con sensi molto sviluppati, medie capacità telepatiche ma con scarsa fantasia e scarso senso artistico, con poche capacità di sviluppare un linguaggio tecnico. Difficilmente questo gruppo svilupperà sistemi di scrittura. Saranno soprattutto cacciatori e raccoglitori e saranno completamente inseriti nella natura. Formeranno gruppi molto coesi e di grande cooperazione, per questo motivo non saranno molto prolifici.
Il secondo gruppo di primati saranno meno forti ma più agili, senza alcuna possibilità telepatica con la necessità di sviluppare un linguaggio parlato e scritto. Avranno una grande capacità di ragionamento artistico, logico e matematico. Saranno scaltri, adattabili alle situazioni, capaci di grandi fantasie, useranno qualsiasi strumento e ragionamento a proprio vantaggio. Tenderanno a viaggiare, ad esplorare il pianeta, a sfruttare la natura per trarne il massimo vantaggio. Saranno molto prolifici.
I primi anni sono stati molto belli, i due gruppi di primati si sono evoluti. Il primo gruppo dopo una cinquantina di anni si è disperso nella foresta inseguendo la selvaggina e di loro abbiamo perso le tracce in breve tempo.
Il disastro è avvenuto con il secondo gruppo, già dopo la seconda generazione, circa 50 anni , erano già oltre trentamila.
Abbiamo subito notato che alcuni di loro si dimostravano più intelligenti ed avevano assunto funzioni di comando e si facevano servire. Altri che avevano funzioni di servizio nelle nostre case avevano imparato a bere la nostra Bir-ra e anche imparato a produrla. L’avevano subito barattata con altri individui scambiandola con favori di ogni tipo, anche sessuali.
Gli umani che avevano assunto le funzioni di comando si sono presentati ed hanno preteso, per continuare i servizi forniti, maggiori forniture di cibo e molte forniture di Bir-ra. Noi non abbiamo aderito ed allora gli umani si sono rifiutati di servirci e nelle nostre case molti oggetti e tante confezioni di Bir-ra sono scomparse.
Allora noi abbiamo fatto l’errore di aderire alle loro richieste. Ogni giorno le richieste aumentavano e aumentavano anche i furti nelle nostre abitazioni.
Un giorno abbiamo sentito dei rumori cadenzati, abbiamo chiesto e gli umani e ci dissero che avevano inventato la musi-ca e si muovevano con buffi movimenti che sembravano guidati dai rumori che ottenevano dalla percussione di recipienti di metallo.
In quel periodo abbiamo constatato che si stava verificando un fenomeno molto preoccupante. La foresta stava morendo e il deserto avanzava. La pioggia non cadeva più copiosa da tempo.
Gli umani in quel tempo hanno smesso di svolgere i compiti di servizio e di cura della città per cui erano stati addestrati, e ogni volta che chiedevamo di fare qualche cosa per noi ci chiedevano o Bir-ra o altri favori anche sessuali.
Le cose precipitarono in occasione di una riunione annuale di noi Anunnaki nella grande casa per la settimana di meditazione.
Quando tentammo di rientrare nelle nostre case più di metà le trovammo occupate dagli umani e le altre non erano state invase solo perché si erano dimostrate più resistenti alla apertura.
Avevano enormi riserve di Bir-ra e in ogni casa usavano dei contenitori di metallo che percuotevano con martelli di legno e si muovevano con il ritmo di quel rumore. In altre case gruppi di umani soffiavano in tubi producendo suoni che sembravano sincronizzati con le percussioni dei contenitori metallici. Appena cacciavamo un gruppo di occupanti,almeno altri due occupavano e semi distruggevano altre nostre case.
Il colmo avvenne quando uno dei gruppi per comunicare adoperò la musi-ca, la percussione dei contenitori per comunicare, ed un gruppo di servi invece di lavorare iniziò a camminare in cerchio a passo ritmato e sincronizzato con il battere del suono.
Ben presto tutti i gruppi copiarono questa usanza e usarono contenitori di diverso materiale ottenendo suoni e ritmi diversi.
Dopo dieci giorni il coordinatore dell’esperimento di formazione umana della Ter-ra, il commodoro Michele, prese la decisione di lasciare questo pianeta al proprio destino e segnalarlo come irrecuperabile nelle mappe di colonizzazione galattica.
Abbiamo anche smesso di togliere la sabbia che già copriva le strade.
Abbiamo spento le torri dell’energia e le torri dell’acqua dolce. Forse riusciremo a farli smettere di produrre Bir-ra.
In tre giorni abbiamo caricato tutto quello che siamo riusciti arecuperare sulle nostre navi e abbiamo dato l’ordine di lasciare il pianeta.
Lasciamo la vera storia di quanto accaduto scritta nei fogli contenuti in questa capsula del tempo che speriamo sia ritrovata.

Signori congressisti pubblico questo contenuto senza alcun commento.
Potete immaginare il nostro sconcerto nel leggere questa traduzione.
È una incredibile conferma del paradosso di Fermi sulla presenza deglialieni sulla terra.

La chiusura del convegno.

Sappiamo per certo che una razza evoluta in visita sulla terra convinse gliabitanti autoctoni di lavorare e servire quelli che a prima vista erano degli Dei venuti dal cielo, ma la nostra innata natura e le modifiche genetiche a cui fummo sottoposti ci indusse a comportamenti forse imprevisti ma sicuramente più democratici.
Torneranno i visitatori di altri mondi? Non credo proprio. Sanno che sarebbero imbrogliati e forse derubati, ci dovrebbero mantenere, appena possiamo smettiamo di lavorare e andiamo in vacanza, siamo bugiardi, approfittatori, ci piace la musica e invece di scrivere dipingiamo. Balliamo e ci piace la Bir-ra.

Il nostro omaggio

Il nostro omaggio

Noi continueremo a lavorare nella città perduta, o meglio nella Porta del Cielo, e speriamo che l’anno prossimo possiamo darvi una completa documentazione sulle meraviglie tecnologiche che sicuramente scopriremo.
A tutti i congressisti abbiamo riservato un piccolo ricordo di questa giornata, una interpretazione degli avvenimenti che abbiamo descritto al meglio delle nostre possibilità.
Naturalmente il pranzo che abbiamo preparato è gratis ed è disponibile una grande quantità diBir-ra.
Procedete con calma, ci sono tavoli e sedie per tutti.

A tutti voi un cordiale arivederci per il 31 di marzo del 2024.

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Commenti e note

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di ,

Grazie dei commenti. Il noto conferenziere Rimpol Perai a volte si chiama anche Primo Aprile, cioè domani, ma non so se è uno scherzo della storia o un reale accadimento. Si può scegliere a piacere.

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di ,

Bello e gradevole da leggere carlopavana! Sarà un piacere anche leggere la versione "completa" una volta pubblicata! Mi rimane il dubbio sul conferenziere, Rimpol Perai è un'anagramma che dovremo riconoscere?

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di ,

Ciao claudiocedrone, sempre attento. Il traduttore, Dott. Aprilone, forse ha volutamente diviso e leggermete trasformato la versione che normalmente si trova nel papiro Tulli. In una riunione di redazione, tra Rimpol Perai, Aprilone e me, lo stesso Aprilone ha avanzato una ipotesi sconvolgente basata sia su quelle frasi del mai abbastanza studiato papiro Tulli che su altri ritrovamenti archeologici non solo egiziani, ad esempio il gioiello a forma di aeroplano e le raffigurazioni di elicotteri rinvenute in alcune tombe. Aprilone ha ipotizzato che il cattivo odore descritto proveniente non dalla testa, chiaramente senza bocca, ma dalla parte opposta, non fosse altro che il risultato del volo di un aeroplano con motore a turboventola alimentato a gasolio che ha un efflato veramente puzzolente. e da elicolleri con potenti fari accesi e anche questi alimentati a derivati del petrolio. Il risultato di queste osservazioni sarebbero sia i gioielli a forma di aeroplano che i disegni trovati nelle tombe. E chi avrebbe fatto volare queste macchine che ai primitivi egiziani apparvero sicuramente miracolose? Aprilone, anche sulla base di conoscenze segrete che ancora non ci ha completamente rivelato, pensa che siano stati gli AltlantiDei (controllare le maiscole) che disponevano di queste tecnologie e si divertivano a spaventare gli altri popoli primitivi. Rimpol Perai si è dichiarato entusiasta, ed ha chiesto ad Aprilone di fare una ipotesi sulla vera localizzazione di Atlantide che potrebbe essere la prossima meta di indagine di questa grande comunità di scopritori e scienziati. Se Anubi, il dio pesatore dei cuori e delle piume, mi farà il dono della vita per un altro anno forse sarò in grado di farne una adeguata cronaca. Buona giornata claudiocedrone, alla prossima avventura.

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di ,

... non aveva testa. Il respiro della sua bocca aveva un cattivo odore... Ma se non aveva testa forse quella non era la bocca... ciò spiegherebbe il cattivo odore

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di ,

Ogni commenti, sia neutro, che negativo che posutivo mi è di grandissimo aiuto. A me piacerebbe, ed è un invito, che ogni utente che ha la bontà di scorrere i miei lavori li commentasse. Come dice un vecchio adagio lucchese, non tutti i bucellati riescono col buco, ed io no ho minimamente la pretesa di riuscire ogni volta. Questa serie di racconti fa parte della serie "Parole in primavera, parole in aprile." In questo caso quanto presento è una versione un poco ridotta di quanto sto pubblicando. Sono narrazioni che si rifanno ad una mia vecchia controversia, sempre bonaria, con quanti si rifanno alla teoria del complotto persone con cui ho una lontana e a volte arguta discussione su quanto i governi nasconderebbero ai cittadini sulla presenza aliena sul pianeta terra. Non so se per tutti avrò il tempo di traslarli per EY, ma mi diverte e cercherò di postare altre piccole narrazioni su gli Anunnaki che ho nella mia disponibilità. Purtroppo sono molto vecchio e lo schermo del computer non mi è amico. Grazie della vostra pazienza Carlo

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di ,

E' lungo, non molto interessante. l'ho letto saltando vari paragrafi. Ci stiamo avvicinando al 1/4/023. Saluti.

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