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Abstract
Una discussione di Elettrostatica mi ha portato a leggere quanto scriveva James Clerk Maxwell sui coefficienti di potenziale nel suo Trattato su elettricità e magnetismo un secolo e mezzo fa. Ho pensato di proporre la traduzione dei paragrafi relativi alla teoria dei sistemi di conduttori.
Spesso ci viene chiesto che libro leggere per...imparare tutto, facilmente ed in poco tempo. Si risponde che non ci si deve illudere che basti un libro, non tanto per sapere tutto, ma per sapere anche solo qualcosa. I libri fondamentali però ci sono. Sono i libri di chi è stato artefice del progresso scientifico. Sono i classici, le vere fonti del nostro sapere, qual è appunto il Trattato di Maxwell.
Lo scopo dell'articolo è dunque duplice: da un lato acquisire nozioni utili per la discussione, dall'altro, ed è probabilmente la motivazione principale, mostrare come un grandissimo analizza matematicamente un problema fisico e scoprire come si fa a non dimostrare 150 anni.
[87] Teoria di un sistema di conduttori
Coefficienti di potenziale e di induzione
Siano conduttori di forma qualsiasi; siano
le cariche su di essi;siano
i loro potenziali.
Supponiamo che il mezzo dielettrico che li separa rimanga lo stesso e non si carichi elettricamente durante le operazioni che considereremo.
Si è visto che all'art. 84, il potenziale di ciascun conduttore è una funzione lineare omogenea delle n cariche.
Quindi poiché l'energia elettrica di un sistema è la semisomma dei prodotti dei potenziali di ciascun conduttore per la carica in esso contenuta, l'energia elettrica deve essere una funzione quadratica omegenea delle n cariche, della forma
Il suffisso e indica che W è espresso come una funzione delle cariche. Quando W è scritto senza suffisso indica l'espressione (3) in cui intervengono sia le cariche che i potenziali.
Da questa espressione noi possiamo ricavare il potenziale di ogni conduttore. Poiché il potenziale è definito come il lavoro che deve essere fatto per portare l'unità di carica elettrica dal potenziale zero al dato potenziale, e poiché tale lavoro è speso per aumentare W, noi dobbiamo derivare We rispetto alla carica del conduttore dato per ottenerne il potenziale. Otterremo:

un sistema di n equazioni lineari che esprime gli n potenziali in funzione delle n cariche.
I coefficienti prs sono chiamati coefficienti di potenziale. Essi hanno due suffissi: il primo corrisponde alla carica, il secondo al potenziale. Il coefficiente prr, in cui i due suffissi sono gli stessi, indica il potenziale di Ar quando la sua carica è unitaria, mentre quella di tutti gli altri conduttori diventa nulla. Ci sono n coefficienti di questa specie, uno per ogni conduttore.
Il coefficiente prs, in cui i suffissi sono diversi, indica il potenziale di As quando Ar riceve una carica unitaria mentre la carica di tutti gli altri conduttori, eccetto Ar, diventa nulla. Abbiamo mostrato in art. [86] che psr = prs, ma possiamo dimostrarlo più rapidamente, considerando
![p_{rs} = \frac{{\text{d}V_s }}{{\text{d}e_r }} = \frac{\text{d}}{{\text{d}e_r }}\frac{{\text{d}W_e }}{{\text{d}e_s }} = \frac{\text{d}}{{\text{d}e_s }}\frac{{\text{d}W_e }}{{\text{d}e_r }} = \frac{{\text{d}V_r }}{{\text{d}e_s }} = p_{sr} \, [17]](/mediawiki/images/math/e/c/0/ec0a774d2305b110e15f491b113d61ab.png)
Il numero dii coefficienti diversi che hanno differenti suffissi è dunque , essendo uno per ciascuna coppia di conduttori.
Risolvendo le equazioni (16) rispetto alle cariche, otteniamo n equazioni che forniscono le cariche in funzione dei potenziali.

In questo caso abbiamo che qrs = qsr

Sostituendo i valori delle cariche nell'equazione dell'energia elettrica
![W = \frac{1}{2}\left[ {e_1 V_1 ... + e_r V_r ... + e_n V_n } \right]{\rm{ (20)}}](/mediawiki/images/math/7/5/7/757f408e76056c3e003932aca984973c.png)
otteniamo l'espressione dell'energia in funzione dei potenziali

Il coefficiente in cui i due suffissi sono gli stessi è detto Capacità elettrica del conduttore cui esso si riferisce.
Definizione. La capacità di un conduttore è la sua carica quando il suo potenziale è unitario e quello di tutti gli altri conduttori è nullo.
Questa è l'appropriata definizione di capacità, quando non vengono fatte ulteriori specificazioni. Ma in certi casi è conveniente specificare le condizioni di alcuni o di tutti gli altri conduttori in un diverso modo, come ad esempio supporre che la carica di alcuni di essi sia nulla, e possiamo allora definire la capacità del conduttore in queste condizioni come la sua carica quando il suo potenziale è unitario. Gli altri coefficienti sono chiamati coefficienti di induzione. Ognuno di essi, come qrs, indica la carica di Ar quando As ha il potenziale unitario, mentre il potenziale di tutti gli altri, eccetto As, è nullo.
Il calcolo matematico dei coefficienti di potenziale e delle capacità è in genere difficile. Mostreremo, più avanti, che essi hanno sempre un preciso valore, ed in certi speciali casi noi potremo calcolare questo valore. Mostreremo anche come essi possano essere ricavati sperimentalmente.
Se si parla della capacità di un conduttore senza specificare la forma e la posizione di un qualsiasi altro conduttore facente parte dello stesso sistema, deve essere intesa come la capacità del conduttore quando non ci sono altri conduttori o corpi elettricamente carichi a distanza finita dal conduttore cui ci si riferisce.
E' talora conveniente, quando si ha a che fare solo con capacità e coefficienti di induzione, scriverli nella forma [A.P], simbologia utile per indicare la carica su A quando P è portato al potenziale unitario (con gli altri conduttori tutti a potenziale zero). In questo modo[(A + B).(P + Q)] indicherà la carica su A + B quando P e Q sono entrambi portati a potenziale unitario; ed è evidente che poiché [(A + B).(P + Q)] = [A.P] + [A.Q] + [B.P] + [B.Q] = [(P + Q).(A + B)], i simboli composti possono essere combinati con addizioni e moltiplicazioni come se fossero simboli di quantità. Il simbolo A.A] indica la carica su A quando il potenziale di A è unitario, il che significa capacità di A.
Allo stesso modo [(A + B).(A + Q)] indica la somma delle cariche su A e su B quando A e Q sono portati a potenziale 1, mentre il potenziale di tutti gli altri conduttori è zero. Essa può essere scomposta in [A.A] + [A.B] + [A.Q] + [B.Q].
I coefficienti di potenziale non possono essere trattati nello stesso modo. I coefficienti di induzione rappresentano cariche, e tali cariche possono essere sommate, ma i coefficienti di potenziale rappresentano potenziali, e se il potenziale di A è V1 e quello di B è V2, la somma V1 + V2 non ha un significato fisico, sebbene la differenza V1 − V2 rappresenti la forza elettromotrice tra A e B.
I coefficienti di induzione tra due conduttori possono essere espressi in termini di capacità dei conduttori e di quella dei due conduttori considerati insieme, in questo modo:
.
[88] Dimensioni dei coefficienti
Poiché il potenziale di una carica e alla distanza r è , le dimensioni di una carica elettrica corrispondono al prodotto di un potenziale per una lunghezza. I coefficienti di capacità ed induzione hanno perciò la dimensione di una lunghezza, e ciascuno di essi può essere rappresentato da un segmento di retta la cui lunghezza non dipende dal sistema di unità di misura adottato.
Per la stessa ragione, ogni coefficiente di potenziale può essere rappresentato dall'inverso di una lunghezza.
[89] Condizioni cui i coefficienti devono soddisfare
89.a]
In primo luogo, poiché l'energia elettrica di un sistema è essenzialmente una quantità positiva, la sua espressione come funzione quadratica delle cariche o dei potenziali deve essere positiva, qualunque siano i valori, positivi o negativi, che possono avere cariche o potenziali. Ora le condizioni affinché una funzione quadratica omogenea di n variabili sia sempre positiva sono n e possono essere scritte in questo modo:

Queste n condizioni sono necessarie e sufficienti per assicurare che We sia essenzialmente positiva.
Ma poiché nell'equazione (16) noi possiamo sistemare i conduttori in un qualsiasi ordine, ogni determinante deve essere positivo eesendo costituito simmetricamente dai coefficienti di ogni combinazione, il cui numero è 2n − 1
89 b.]
I coefficienti di potenziale sono tutti positivi, ma nessuno dei coefficienti prs è maggiore di quelli prr o pss
Sia attribuita ad Ar la carica unitaria, con gli altri conduttori scarichi. Si formerà un insieme di superfici equipotenziali. Di tali superfici una è la superficie di Ar ed il suo potenziale sarà prr. Se As è sistemata in una cavità di Ar, in modo tale da esserne completamente racchiusa, il potenziale di As sarà prr.
Se, in qualunque modo, As è esterna ad Ar, il suo potenziale è prs che è compreso tra prr è zero.
Si considerino le linee di forza uscenti dal conduttore carico Ar. La carica è misurata dall'eccesso del numero di linee che da esso partono rispetto a quelle che in esso arrivano. Quindi, se il conduttore è scarico, il numero di linee che entrano nel conduttore deve essere uguale a quello delle linee che da esso partono. Le linee che vi arrivano provengono da posizioni che hanno un potenziale maggiore, e quelle che da esse partono da posizioni con potenziale inferiore. Quindi il potenziale di un conduttore scarico deve essere intermedio tra il più alto ed il più basso dei potenziali del campo, e perciò il più alto ed il più basso dei potenziali non possono essere quelli di un qualsiasi corpo scarico. Il maggiore potenziale deve perciò essere prr, che è quello del corpo carico, il più basso deve essere quello dello spazio a distanza infinita, che è zero, e tutti gli altri potenziali quali prs devono essere compresi tra prr e zero.
Se As circonda completamente At, allora prs = prt
89 c.]
Nessun coefficiente di induzione è positivo, e la somma di tutti quelli relativi ad un determinato conduttore è numericamente non maggiore del coefficiente di capacità di quel conduttore, il quale è sempre positivo.
Se Ar è mantenuto al potenziale unitario mentre tutti gli altri conduttori conservano il potenziale zero, allora la carica su Ar è qrr e quella di ogni altro conduttore As è qrs.
Il numero di linee di forza che convergono in Ar è qrr. Di queste alcune arrivano in altri conduttori, altre proseguono fino all'infinito, ma nessuna linea di forza può passare attraverso uno qualsiasi degli altri conduttori o partire da essi verso l'infinito perché essi sono tutti a potenziale zero.
Nessuna linea di forza può partire da uno qualsiasi dei conduttori As, poiché nessuna parte del campo ha potenziale inferiore a zero. Se uno dei conduttori At circonda completamente Ar, allora le linee di forza da Ar convergono in At ed ai conduttori ad esso interni, e la somma dei coefficienti di induzione di questi conduttori rispetto ad Ar, sarà uguale a qrr cambiato di segno.
Ma se Ar non è completamente circondato da alcun conduttore, la somma aritmetica dei coefficienti qrs sarà inferiore numericamente a qrr.
Abbiamo dedotto questi due teoremi indipendentemente, per mezzo di considerazioni elettriche. Possiamo allora lasciarlo allo studio matematico per determinare quale di essi è conseguenza matematica dell'altro.
89 d.]
Quando nel campo c'è un solo conduttore il coefficiente di potenziale ad esso relativo è l'inverso della sua capacità. Il baricentro della carica elettrica quando non ci sono forze elettriche esterne è chiamato centro elettrico del conduttore. Se il conduttore ha una forma che presenta un punto di simmetria, quel punto è il centro elettrico. Se le dimensioni del conduttore sono piccole rispetto alla distanze considerate, la posizione del centro elettrico "può essere stimata per congettura con sufficiente precisione (...my be extimate sufficiently nearly by conjecture...)"
Il potenziale alla distanza c dal centro elettrico deve essere compreso tra


dove e è la carica, a la distanza più grande di una qualsiasi parte del corpo dal centro elettrico.
Nel caso in cui la carica sia concentrata in due punti opposti rispetto al centro elettrico ed a distanza a da esso, la prima delle precedenti espressioni è il potenziale di un punto della linea che congiunge le cariche, il secondo di un punto della perpendicolare alla congiungente. Per qualsiasi altra distribuzione all'interno della sfera di raggio a il potenziale è intermedio tra i due valori precedenti.
Se ci sono due conduttori nel campo, il loro mutuo coefficiente di potenziale è , dove c' può essere diverso da c, la distanza tra i centri elettrici, di più di
; a e b essendo le più grandi distanze di una qualsiasi parte delle superfici dei corpi dai loro rispettivi centri elettrici.
89 e.]
Se un nuovo conduttore viene inserito all'interno del campo, il coefficiente di potenziale di qualsiasi altro conduttore rispetto a se stesso, diminuisce.
Se supponiamo dapprima che il corpo B sia non conduttore, (con le stesse caratteristiche elettriche dell'aria), privo di carica in ogni sua parte, allora quando uno dei conduttori, A1, riceve la carica e1, la distribuzione di carica sui conduttori del sistema non sarà disturbata dalla presenza di B, finché B è privo di carica in ogni sua parte, per cui l'energia elettrica del sistema sarà semplicemente:

Ora B diventi un conduttore. Le cariche elettriche fluiranno dai punti a potenziale maggiore verso quelli a potenziale minore, ed in tal modo diminuirà l'energia del sistema, per cui la quantità deve diminuire. Ma e1 è costante, perciò deve diminuire p11.
Se B aumenta perché un altro corpo b è posto in contatto con esso, p11 diminuirà ulteriormente.
Supponiamo che dapprima non ci sia comunicazione elettrica tra B e b; l'introduzione del nuovo corpo b diminuisce p11. Ora stabiliamo una comunicazione tra B e b. Se qualsiasi flusso elettrico avviene, esso si stabilisce tra le zone a potenziale più alto verso quelle a potenziale più basso, e perciò, come abbiamo visto, di nuovo diminuisce p11
Quindi la diminuzione di p11 dovuto al corpo B è maggiore di quella che sarebbe prodotta da un corpo che può essere inscritto in B e minore di quella di un corpo che può circoscrivere B.
Vedremo nel cap. XI che una sfera di diametro b a distanza r, grande se confrontata con b, diminuisce il valore di p11 di una quantità che è approssimativamente .
Quindi se B ha una qualsiasi altra forma e se b è il suo diametro maggiore, la diminuzione di p11 è inferiore a .
Quindi se il più grande diametro di B è così piccolo se confrontato con la sua distanza da A1, che può essere trascurata la quantità , noi possiamo ritenere che il reciproco della capacità di A1, quando è da solo nel campo sia con sufficiente approssimazione uguale a p11.
90.a]
Supponiamo perciò che la capacità di A1 quando è da solo nel campo sia K1, quella di A2, K2, che la distanza media tra A1 ed A2 sia r, con r molto grande se confrontato con la più grande dimensione di A1 ed A2; in tal caso possiamo scrivere:


Quindi

Di tali coefficienti q11 e q22 sono le capacità di A1 ed A2 quando, invece di essere da soli ad infinita distanza da ogni altro corpo, essi sono portati a distanza r l'uno dall'altro.
90.b]
Quando due conduttori sono situati così vicini tra loro che il coefficiente di mutua induzione è elevato, la combinazione è chiamata Condensatore.
Siano A e B i due conduttori o elettrodi di un condensatore
Sia L la capacità di A, N quella di B, M il coefficiente di mutua induzione.(Dobbiamo ricordare che M è essenzialmente negativo, di modo che il valore numerico di L + M ed N + M sono minori di L e di N ).
Supponiamo che a e b siano gli elettrodi di un altro condensatore a distanza R dal primo, essendo R molto grande se confrontato con le dimensioni dei due condensatori, e supponiamo che i coefficienti di capacità ed induzione, quando a e b sono da soli , siano .
Calcoliamo l'effetto di un condensatore sui coefficienti dell'altro.
Siano

allora i coefficienti di potenziale di ciascun condensatore sono

I valori di questi coefficienti non sono sensibilmente alterati se i due condensatori sono a distanza R.
Il coefficiente di potenziale di ogni coppia di conduttori a distanza R è R − 1.
Le equazioni di potenziale sono perciò

Risolvendo le precedenti equazioni rispetto alle cariche otteniamo:
dove sono ciò che diventano
quando il secondo condensatore è introdotto nel campo.
Se un solo conduttore, a, è introdotto nel campo, m = n = 0
Se ci sono solo due semplici conduttori, A e a,
M = N = m = n = 0 e
espressioni in accordo con quanto trovato in 90.a]
La quantità L + 2M + N è la totale carica del condensatore quando i suoi elettrodi sono a potenziale 1. Essa non può superare la metà del diametro più grande del condensatore.
L+M è la carica del primo elettrodo ed M+N quella del secondo, quando entrambi sono a potenziale 1. Tali quantità devono essere positive e minori della capacità propria dell'elettrodo.
Quindi le correzioni da applicare ai coefficienti di capacità di un condensatore sono molto minori di quelle relative ad un conduttore di identica capacità.
Approssimazioni di questo tipo sono spesso adatte per stimare la capacità di conduttori di forma irregolare posti a considerevole distanza da altri conduttori.
91.]
Quando un conduttore sferico,A3, di piccole dimensioni se confrontato con la distanza tra i conduttori, è portato nel campo, i coefficienti di potenziale di A1 ed A2 cresceranno quando A3 è all'interno e diminuiranno quando A3 è all'esterno di una sfera il cui diametro è il segmento di retta che unisce A1 ed A2.
Se A1 riceve un'unità di carica positiva ci sarà una distribuzione di elettricità su A3, pari a + e nella parte più distante da A1 e − e nella parte più vicina. Il potenziale di A2 dovuto a questa distribuzione su A3, sarà positivo o negativo a seconda che sia più vicino + e o − e, e se la forma di A3 non è molto allungata dipenderà dall'angolo A1A3A3 ottuso od acuto, e perciò a secondo che A3 sia interno od esterno alla sfera descritta dal diametroA1A2.
Se A3 è di forma allungata, è facile vedere che se il suo asse maggiore è posizionato secondo la tangente alla circonferenza individuata da A1,A2,A3 esso può aumentare il potenziale di A2, ogni volta che esso è interamente esterno alla sfera, mentre può diminuirlo quando è interamente all'interno. Ma tali affermazioni devono essere intese solo per una stima approssimata dei fenomeni che ci si deve aspettare in una data configurazione di dispositivi.
92.]
Se un nuovo conduttore A3 è introdotto nel campo, la capacità di tutti gli altri conduttori già presenti, sarà accresciuta ed il valore numerico dei coefficienti di induzione tra ogni coppia di essi, sarà diminuito.
Supponiamo che A1 sia a potenziale unitario e che tutto il resto sia a potenziale zero. Finché la carica del nuovo conduttore è negativa essa indurrà una carica positiva in tutti gli altri conduttori e perciò accrescerà la carica positiva di A1 e diminuirà la carica negativa di ogni altro conduttore.
Riferimento
[1] TREATISE ON ELECTRICITY AND MAGNETISM, Volume 1 Di James Clerk Maxwell |